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Doug Polk story: ecco quanto ha vinto in carriera WCGRider!

Doug Polk è tra i giocatori più carismatici tra la community pokeristica: il suo canale su Youtube può contare fino a 300mila abbonati e la sua scuola di poker è una delle più famose.

Un fatto curioso considerando, che il player americano si è ritirato dall' action online da diversi anni anche se è stato protagonista della sfida nelle sfide nel 2020 (il confronto con Negreanu è stata una rara eccezione dovuta al lockdown).

Ma quanto ha vinto Doug nella sua carriera? Partiamo dalle ultime vicende.

La sfida con Negreanu e le side bets: un bottino da oltre 4$ milioni

Il lockdown l'ha indotto a ritornare - in modo del tutto eccezionale - sulla scena del reato e battere Daniel Negreanu online, prelevando 1.2 milioni di dollari dalle tasche del canadese. Le side bets però gli hanno reso ancor di più. Si parla di più di 3 milioni di biglietti verdi belli caldi.

Doug Polk ha incassato di side bet più del doppio di quanto vinto nella sfida con Negreanu

La sua fama la deve però non solo ai suoi video audaci su Youtube ma anche agli anni spesi negli high stakes online che lo hanno reso un punto di riferimento per il mondo del poker. Le sue abilità ai tavoli unite a quelle oratorie nei video, hanno creato un mix che è alla base della sua popolarità.

In questo momento lui e Negreanu sono forse i due giocatori di poker più famosi nel mondo (Bilzerian è un caso a parte, non lo si può considerare un poker player professionista).

Doug Poker: la sua storia negli high stakes

Doug ha iniziato a giocare a poker nel 2007, depositando su una poker room solo 20 dollari. Giocava ai microlimiti (0,1$/0,2$). La sua scalata verso il successo è stata verticale, quando il field non era ancora così duro da affrontare (negli States giocavano molti amatori essendo il poker texano uno dei giochi nazionali).

Il No Limit Hold'em è sempre stato uno dei suoi terreni di caccia preferiti. Si è messo in mostra dal 2011 grindando i 25$/50$ fino ad arrivare ai 100$/200$. Il giorno del black friday il suo saldo su Full Tilt era di 139548$ dopo aver macinato 13.345 hands, in uno dei momenti più competitivi del cash game online a quei livelli.

Nel post "venerdì nero" è stato uno dei protagonisti principali sulla red room vincendo fino al gennaio 2015 1,5 milioni di dollari.

Il trionfo contro Ben Sulky

Nel 2013 diede vita ad una sfida cruenta contro Ben "Sauce123" Sulsky in una challenge d'alto profilo: ha vinto per 740.000$ battendo il rivale ai limiti 100$/200$.

Su PokerStars.com WCGRider ha iniziato a farsi conoscere ad inizio 2012 quando è stato protagonista di una scalata importante: da zero a 1,1 milioni di dollari vinti nell'ottobre 2013.

Dopo quella fase iniziò sulla room della picca rossa una serie di alti e bassi che lo hanno portato a perdere circa mezzo milione di dollari, prima di iniziare a tirare i remi in barca nel 2016 con un saldo di circa 600mila dollari.

Il suo ritiro ufficialmente è avvenuto nel 2018, ma già nel 2016 aveva giocato negli high stakes pochissime mani.

Gli anni del declino online e dell'addio al grinding

E' stato senza dubbio un vincente fino al 2015 (su Full Tilt): il field in quegli anni ha iniziato a farsi molto tosto anche per uno preparato nella GTO come lui. Forse il suo edge non era più così evidente (molti hanno iniziato a studiare ed applicare la Game theory optimal negli high stakes poker) e questa è stata una delle ragioni che lo hanno indotto, un anno dopo, a dedicarsi quasi esclusivamente solo al live, complice anche il fatto dei risultati ottenuti alle WSOP.

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Nel 2018 annunciò prima la bankroll challenge  (quando aveva trasformato 100 dollari in 10.000) e, al termine della stessa sfida, decise di ritirarsi dal poker professionale.

Doug Polk, è finita: “Smetto di giocare a poker ma ringrazio questo gioco”

Ha "chiuso" la sua carriera dagli high stakes online dopo aver vinto 2,1 milioni di dollari (sui due principali siti del tempo) in 267.897 mani, circa 8 dollari a hand.

Naturalmente stiamo parlando solo delle mani tracciate da HighStakesDB, solo Doug può conoscere le sue effettive vincite-perdite. A Pokernews - in una vecchia intervista del 2014 - ha dichiarato di aver incassato "diversi milioni" e questa sua versione trova conforto nelle statistiche pubbliche.

Tra le sfide più interessanti, nella sua vita ai massimi livelli, non si può non citare quella contro Viktor “Isildur1” Blom che però lo vide soccombere per 360.000$ a limiti importanti (500$/1.000$) nel NLHE. In questo caso si è dovuto inchinare a quello che viene considerato il più grande della sua generazione.

Doug Polk: nel live tre braccialetti vinti alle WSOP

E' un giocatore molto versatile nel gioco live. Si potrebbe definire da bosco e da riviera e lo dimostra subito quando inizia, con convinzione, questo percorso nel 2014. In quella stagione incassa oltre 3,6 milioni di dollari, vincendo a Las Vegas un super high roller da $100.000 nel NLHE per 1,6 milioni, battendo un field super esclusivo di soli 37 giocatori. In quello stesso anno vince il primo braccialetto della sua carriera alle WSOP in un evento "parrocchia" da $1.000 con 1.473 players al via.

Nel 2015 perde in heads-up il secondo braccialetto in un campionato del mondo: il $10.000 Six Handed Championship contro Byron Kaverman, dopo essersi messo alle spalle al final table Fedor Holz (in quel momento il giocatore più vincente), Thomas Mühlöcker, Sam Greenwood, Paul Volpe e Olivier Busquet.

Sia nel 2016 che nel 2017 non perde l'appuntamento con la vittoria alle World Series: si impone nel TAG Team insieme a Ryan Fee (uno dei suoi principali finanziatori nella "guerra" contro Negreanu) e stravince il 111.111$ No Limit Hold'em - High Roller for One Drop che rimane la sua affermazione più prestigiosa e ricca (3,6 milioni) dopo aver piegato Bertrand Elky Grospellier in heads-up ed il nostro Dario Sammartino (terzo) al tavolo finale.

Doug Polk
Doug Polk vince il One Drop WSOP (photo courtesy of Drew Amato - Pokernews)

Doug ha vinto nei tornei live oltre 9,45 milioni di dollari (parliamo però di vincite lorde). Pre-pandemia il suo bilancio è di 3 braccialetti in bacheca.

La speranza è che, nonostante l'addio del 2018, il poker non perda uno dei suoi protagonisti più brillanti e capace, meglio di chiunque altro, di poter comunicare. Nell'online ha già di mostrato di amare queste sfide (soprattutto contro i membri della old generation...) e potrebbe fare un'eccezione - nel live - anche per le prossime World Series of Poker, post pandemia (si spera).

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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