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Filippo Candio ai media Usa: “Alle WSOP il futuro è degli italiani”

Filippo-Candio“Finalmente a casa” esclama Filippo Candio su Facebook. E’ appena tornato in Italia nella sua Cagliari quella che considera “la più bella città del mondo”. Eppure lui è già con la testa proiettato a novembre. La finalissima mondiale è appena iniziata, o meglio, non è mai finita: Super Pippo continua a giocarla anche sui giornali e i forum americani che si sono rivelati scettici sulla presenza di un italiano al final table.

Vedere un nostro connazionale tra i November Nine ha stupito un pò tutti a Las Vegas, dove paragonano Super Pippo a Dario Minieri: “Gli italiani sono dei good poker players. Sono convinto – rivela Filippo ai media statunitensi – che nei prossimi anni domineranno le WSOP e vinceranno molti braccialetti. Riusciremo finalmente ad esprimere il nostro gioco anche a livello internazionale”.

DriveOn’ vuole legittimare il poker italico e prova a mettere pressione ai suoi avversari seppur con le dovute cautele: gente come Michael “The Grinder” Mizrachi non va in tilt neanche sotto tortura. Eppure la strategia può essere quella giusta considerando che sarà il final table più giovane della storia del Main Event WSOP e qualcuno potrebbe farsi tradire dalla tensione o da piccole rivalità personali nate fuori e dentro il tavolo.

E’ anche vero che tra i November Nine c’è un solo dilettante (Soi Nguyen) di 37 anni, il resto sono tutti professionisti, coetanei di Pippo. Il sardo ci prova, ha già iniziato a lavorare ai fianchi i suoi avversari  mettendo in atto un elegante e sottile gioco psicologico; è un ottimo segnale: mentalmente c’è, ci crede, non ha la pancia piena ma è consapevole che il meglio può e deve ancora arrivare. Non si sente inferiore a nessuno. I suoi fan su Facebook lo esortano a centrare il bersaglio grosso rubando le parole a Del Bosque, allenatore della Spagna Mundial: “Le finali non si giocano, si vincono!”. Sì, ma con la testa.

Michael-MizrachiIn questi giorni è stato bombardato dai media statunitensi e lui, con fare molto gioviale e rilassato ha risposto a tutti, sempre con il sorriso sulle labbra. In un’intervista video di PokerNewsDaily, il cagliaritano, ridendo e scherzando, è partito all’attacco ed ha puntato ai calibri grossi. “Arrivo al final table dopo aver carpito alcuni segreti nel gioco dei miei avversari. Sono tutti players molto skillati; conoscete Cheong? The Grinder? (ride…ndr) Sono fortissimi, sotto il profilo tecnico non penso di essere al loro stesso livello di abilità, in condizioni normali non ci sarebbe storia. Ma grazie a questi ‘secret plays’, sono convinto che posso provare a  giocarmela alla pari, almeno ci provo. Questi piccoli segreti potrebbero darmi un edge al tavolo”.

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La sua dichiarazione non va, a nostro avviso, fraintesa ma letta in un contesto particolare, in vista del final table. Filippo è l’unico europeo rimasto ancora in campo e non vuol lanciare segnali di debolezza o chinare il capo. Sui forum americani in questi giorni se ne sono lette di tutti i colori soprattutto sulla giocata dell’italiano che, con 5 7 suited, è riuscito a scoppiare al river la coppia d’assi proprio di Cheong, con una scala centrata runner runner.

Un pensiero va anche ai suoi fan che l’hanno seguito fino all’ottavo fatidico giorno. Hanno festeggiato con lui il suo compagno di stanza Gabriele Lepore, Dario Alioto, Max Pescatori, Gianluca Speranza, Flavio Ferrari Zumbini e Fabio Coppola: “Durante il torneo c’erano molti amici, tutti giocatori professionisti che mi hanno seguito e sostenuto. Sono player molto forti ed insieme viaggiamo in Europa e nel mondo e condividiamo le emozioni. C’è grande feeling tra di noi ed è un rapporto importante anche per la nostra crescita e l’apprendimento delle strategie. Amo i miei amici e sentirli vicino è importante per il mio mindset”.

Joseph-CheongAi giornalisti americani risponde che oltre ai tornei live, la sua occupazione principale è “il cash game a livelli medi. Scelgo sempre di giocare a determinati tavoli in base al mio bankroll. Ed infine assicura la sua presenza a Londra, a settembre: “Prenderò parte alle WSOP Europe, per me è importante dimostrare che il final table al Main Event WSOP non è un risultato casuale”.

Con il suo ingresso nei Novemer Nine, Filippo mal che vada (facciamo gli scongiuri), diventerà il quinto giocatore italiano nella Money List ad aver vinto di più nella sua carriera, superando un milione di dollari incassati nei tornei live, dietro solo a Max Pescatori (2.9 milioni di dollari), Salvatore Bonavena (1.9), Dario Minieri (1.7), Luca Pagano (1.2). Ha scavalcato Gino Alacqua e Dario Alioto anche loro sulla soglia di un milione di dollari di vincite.  Ma in ballo ci sono quasi 9 milioni e in un colpo solo… Go DriveOn!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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