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Filippo Candio torna ai tavoli per il PPTour e prevede: “poker ok dal 2017, sharing economy decisiva”

Il suo non sarà mai un nome qualunque, per il poker italiano. Ed è anche in ragione di ciò che quella del ritorno di Filippo Candio al poker giocato è una notizia importante, dal significato anche un po’ simbolico.

Il primo november niner italiano della storia ha annunciato che tornerà ai tavoli in occasione del PPTour di Campione d’Italia, in programma dal primo al 7 aprile prossimi. Come ammette lo stesso campione sardo, l’idea nasce da un accordo ancora in essere con ScommesseItalia, concessionario che gestisce la sua skin (Candio’s Room) all’interno del network di Microgame, ma la verità è un’altra e molto netta: “mi è tornata la voglia di giocare, e anche tanta!”.

Conosco Filippo da molti anni, ben prima che diventasse “qualcuno” nel poker, ed effettivamente dalla sua voce traspare nuovamente quell’entusiasmo esuberante misto ad orgoglio sardo, anzi cagliaritano: un vero marchio di fabbrica!

DAL POKER AL CO-WORKING

Da circa 9 mesi Filippo ha avviato un’attività di co-working, chiamata “Hub/Spoke“, una start-up che offre spazi di lavoro condivisi e che sta andando piuttosto bene: “Sì, siamo completamente pieni e stiamo pensando di espanderci anche fuori da Cagliari”, rivela con soddisfazione. Il successo dell’attività imprenditoriale è anche alla base di questa ritrovata voglia di poker, che lo riaccoglierà dopo un lungo periodo di distacco e dopo un anno di assenza totale.

IL POKER È SOPRAVVISSUTO, SI TORNERÀ AD INVESTIRE

L’idea di rivederlo ai tavoli non può che suscitare paragoni del poker odierno con quello dell’età dell’oro, che ha in Filippo una delle sue massime icone. Lui non ha mai smesso di seguire le vicende del settore e si vanta di aver, per certi versi, previsto tutto: “Era inevitabile che arrivasse un periodo storico in cui si dovesse sopravvivere senza investire, senza insistere su una barca che non cammina. Ora penso che quel periodo, la cui causa unica rimane lo scandalo del “Black Friday” da cui è derivato tutto il resto, stia per finire.”

Filippo al tempo del final table del WSOP Main Event, che gli valse anche una sponsorizzazione con Full Tilt

NUOVI INVESTIMENTI E RINASCITA TRA IL 2017 E IL 2020

Filippo vede all’orizzonte una rinascita del poker: non un nuovo boom e non nell’immediato, ma qualcosa su cui si può costruire: “Sentire che ci sono investimenti internazionali di un certo tipo è segno inequivocabile che le cose stanno cambiando. Un soggetto come Alibaba Group, per fare un esempio, non fa investimenti di quel tipo senza un piano pluriennale. Vedere queste acquisizioni mi conferma che ci sarà una risalita, secondo me tra il 2017 e il 2020“.

Anche la Global Poker League è un’idea che a Candio piace, e per una ragione in particolare: “È un’operazione di marketing molto ben studiata, da parte di chi conosce bene i meccanismi del settore e sa che la gente non si immedesima nel gioco, ma nei personaggi”.

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“MUSTA E SAMMARTINO, I PREDESTINATI. MA DIETRO C’È IL VUOTO”

Personaggi come Mustapha Kanit e Dario Sammartino, gente nata in quell’età dell’oro che vede in Candio un’icona immortale: Sapevo che Musta avrebbe fatto un sacco di soldi, lo sapevo fin dai tempi in cui ero a Malta e lo vedevo attraversare un momento non facile. Anche il successo di Sammartino era una cosa scritta, ma più che altro mi sorprende una cosa: i campioni di oggi sono tutti nati in quel periodo in cui giocavo anche io, e non vedo all’orizzonte nuove leve pronte ad emergere.

Musta e Dario: secondo Filippo Candio il loro successo era scritto
Musta e Dario: secondo Filippo Candio il loro successo era scritto

PPTOUR, LA METAMORFOSI DEL LIVE

Filippo si rimette dunque in gioco e sceglie di farlo al PPTour, un circuito che ha saputo adattarsi ai tempi abbassando gradualmente il buy-in, passato dai 1.650€ iniziali agli attuali 550€. Sembra di parlare di un secolo fa, ma in realtà il periodo in cui in Italia si proponevano regolarmente buy-in medi da 2000 euro o più è lontano appena 4-5 anni: Penso che anche qui si giochi una partita importante per il futuro del poker, che deve tornare ad essere sostenibile. Oggi i buy-in sono bassi e ci sono in generale meno soldi da vincere, ma i costi degli alberghi – e quelli generali che un giocatore deve sostenere per una trasferta – restano altissimi.”

SHARING ECONOMY NEL POKER

La soluzione, secondo Candio, è nella sharing economy e nel suo sviluppo anche nel poker. 5 anni fa non c’era AirBnb, non c’era Blablacar, non potevi neanche pensare di prenotarti casa di qualcun altro per qualche giorno, o dividere le spese di viaggio. Oggi è possibile e questo deve creare nuove sinergie, anche da un punto di vista del marketing, per tornare a far diventare il gioco live un’attività sostenibile per molti potenziali giocatori.”

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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