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Hellmuth scatenato: 4 consigli al "Phil sfortunato" per conquistare il 16° braccialetto

Tra tutti i giocatori che nel corso della loro carriera da professionisti del poker hanno fatto breccia nel cuore di tifosi o semplici appassionati, ce ne sono alcuni che non vogliono sentirne di abdicare, nemmeno dopo anni e anni di militanza. E poi c'è Phil Hellmuth Jr. 

 

Da Gus Hansen a Phil Hellmuth, gli antipatici simpatici

Da Gus Hansen a Patrick Antonius, da Doyle Brunson a Daniel Negreanu, da Phil Ivey a Mike Matusow, sono tantissimi gli esempi che potremmo mettere sul piatto. 

Ma chi fa la parte del leone in questa specialissima classifica è quasi certamente Phil Hellmuth, l’americano di Madison, nel Wisconsin, che alla veneranda età di 55 anni non smette di far parlare di sè, riuscendo nell’intento di trasformare un carattere burbero in preda a infinite situazioni sfortunate, in una smodata simpatia che sprizza da ogni poro e attira in tutti i social. 

La verità è che probabilmente ci si affeziona dei giocatori, anche e soprattutto di quelli che escono un pochino fuori dagli schemi, ma che proprio per questo, oltre per il fatto che hanno vinto “solo” 15 braccialetti WSOP, non perdono il loro appeal verso il pubblico. 

Il Phil social

Nella giornata di ieri lo statunitense ha tirato in ballo ancora una volta la sfortuna, sentendosi frustrato per le sue ultime tre eliminazioni alle WSOP Europe in corso di svolgimento a Rozvadov, in Repbblica Ceca.

Contestualmente, in quella che sembrerebbe più una litania che uno sfogo, Phil si lascia andare ad una specie di promemoria gerarchico da rileggere ogni volta che si viene eliminati da un torneo. 

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Eccola:

  1. Ricordati sempre che è una benedizione poter giocare così tanti tornei WSOP, anche se così tante oscillazioni emotive non sono esattamente piacevoli
  2. Ci sono giornate in cui sono stato molto fortunato e ce ne saranno altrettante
  3. Ho conquistato ben 15 braccialetti WSOP
  4. Sono comunque “In The Zone” adesso (ho appena conquistato un terzo posto, venerdì) e ci sono ancora 5 tornei da giocare. 

"Concludendo: devo smetterla di sentirmi dispiaciuto o contrariato con me stesso, devo essere grato per quello che ho. 

Dai, ragazzo! Gioca il tuo poker miglior poker e vinci il tuo braccialetto numero 16!" 

L'auto incitamento

L’incitamento che Hellmuth sembrerebbe riferire a sè stesso, ha già fatto il giro del mondo e può essere preso come monito da quelle persone che nella vita, così come nel poker, sono molto più sfortunate di lui. 

https://www.instagram.com/p/B34xLQsFRQi/?utm_source=ig_web_copy_link

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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