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High Stakes gennaio: Gus Hansen torna il migliore, la medicina si chiama H.O.R.S.E.

Gus HansenPersonaggio contraddittorio, Gustav Hansen, lo è sempre stato. Avevamo lasciato il 2009 scoprendo un Gus depresso, quasi rassegnato a perdere “i massimi” ai tavoli high stakes di poker online. The Great Dane era talmente giù da dichiarare pubblicamente che nel 2010 si sarebbe preso un break dal poker, per ricominciare a studiare il suo gioco e correggere i propri difetti.

Peccato che, già dal primo gennaio, il campione danese fosse già nuovamente ai tavoli online di Full Tilt, e quelle prime sessioni positive devono avergli dato estrema fiducia, perchè da allora Hansen non si è più fermato, chiudendo il primo mese del 2010 con un attivo di oltre 1,7 milioni di dollari!


Qual’è stata allora la medicina per
Gus Hansen? Certamente l’aver limitato le sessioni ai tavoli 500$/1000$ di No Limit Hold’em e Pot Limit Omaha, concentrandosi di più sui giochi limit, nei quali ha ritrovato fiducia, gioco e soldi!

La medicina per Gus Hansen si chiama H.O.R.S.E.! Ai tavoli della disciplina regina del limit il danese ha messo insieme oltre l’80% del suo profitto di questo mese, ovvero oltre 1,4 milioni su 1,74 totali guadagnati in gennaio. Il resto proviene dai tavoli di PLO nei quali, grazie anche alla ritrovata fiducia e al limitato tempo a disposizione, Gus ha chiuso con un attivo di oltre 330mila dollari.

Mese invece da dimenticare per Patrik Antonius, anche se un agguato di “sua maestà la varianza” era preventivabile, visto un 2009 chiuso col botto dal campione finnico, con profitti da record. Il 2010 di Antonius scrive invece un poco edificante – 1,75 milioni di dollari. Si tratta praticamente della cifra vinta da Gus, anche se ovviamente è solo una coincidenza e non un segnale di particolari scontri fra i due campioni.

Ottimo gennaio invece per Ilari “ziigmund” Sahamies, Di “Urindanger” Dang, Cole South e Alexander “PostflopAction” Kostritsyn, tutti con profitti sopra il milione, con David Oppenheim appena qualche gradino più sotto. Dopo un buon inizio, si è invece spento il sacro fuoco di Richard Ashby, che chiude con un pesante passivo di oltre 800mila dollari.

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Ma ecco i dati completi relativi a gennaio 2010, a cura – come sempre – di highstakesdb.com:

 

 

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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