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Il poker nel mirino del KGB a Mosca

poker-moscaStorie di spioni e poliziotti corrotti, poker e gioco d’azzardo, potere e mafia russa. Gli ingredienti per un film di 007 ci sono tutti ma lo scenario è reale ed è ambientato a Mosca: in queste settimane, i servizi di sicurezza russi Fsb (ex KGB) hanno smantellato una quindicina di poker room e sale da gioco clandestine, coperte dalla polizia della capitale e gestite dalla mala locale. Coinvolti anche referenti politici molto influenti.

Nel 2009 il presidente Dmitri Medvedev ha disposto la chiusura di tutte le sale da gioco delle principali città russe e riservato al gambling, solo quattro aree in tutto il paese, lontano però dalle principali metropoli. Il provvedimento ha condizionato anche il calendario dell'EPT: la tappa che doveva tenersi nella capitale è stata annullata e il circuito europeo si è trasferito in Ucraina.

Solo a Mosca sono stati chiusi più di 500 casinò, trasformati in ristoranti e club privati di lusso, lungo la dorsale di Novy Arbat. Ma dietro alle insegne luminose di molti locali della periferia, si è moltiplicata una fitta rete di gioco d’azzardo clandestino ed i gambler moscoviti sono tornati a giocare nei retrobottega, come ai vecchi tempi dell’Unione Sovietica.  Tutto controllato dalla mafia russa, fino all’intervento dei temibili  agenti del l'ex KGB che hanno fatto chiudere una quindicina di sale, stroncando un giro d’affari mensile che variava dai 5 ai 10 milioni di dollari.

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kgb-poker-moscaSecondo le forze di sicurezza, a proteggere la rete clandestina, erano coinvolti parecchi funzionari di polizia russi che ricevevano generose bustarelle da 25.000$. Durante la conferenza stampa, gli organi inquirenti hanno fatto il nome anche di Alexandre Mokhov, procuratore della regione di Mosca, coinvolto nello scandalo di corruzione. E qui l’inchiesta – secondo il quotidiano Italia Oggi - si è fermata: la procura federale, molto irritata, sembra intenzionata ad ‘insabbiare’ ed archiviare le contestazioni degli agenti dell’ex KGB.

E’  in corso un duro scontro di potere a Mosca tra il procuratore Yuri Chaika, pedina del premier Vladimir Putin, e il responsabile della commissione d'inchiesta, Alexandre Bastrykine, uomo del presidente Medvedev. Il poker sembra essere solo un pretesto per la futura corsa al Cremlino...

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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