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Johnny Chan ha fatto la storia del poker ed ora svolta: investe in una cardroom live in Texas

Johnny Chan è uno dei giocatori più vincenti della storia del poker, con 10 braccialetti vinti in carriera e per due volte campione del mondo nel 1987 e 1988 dopo aver trionfato nel Main Event WSOP. E’ membro della Poker Hall of Fame. E’ diventato un simbolo ed una leggenda però grazie al film Rounders del 1998.

Durante la pandemia ed i vari lockdown aveva fatto perdere le sue tracce, rimanendo – in modo inevitabile – lontano dalle luci dei riflettori, contrariamente ai rivali di sempre come Phil Hellmuth ed Erik Seidel.

Le rivelazioni di Johnny Chan nell’ultimo podcast

Johnny Chan è stato la scorsa settimana protagonista del Podcast di Pokernews ed ha aperto ad una rivincita proprio con Poker Brat: ricordiamoc che nel 1989 il player di Palo Alto gli aveva negato la possibilità di una storica tripletta nel Main Event delle World Series (lo avrebbe vinto per il terzo anno consecutivo).

Orient Express (così lo chiamano amici e fan a Las Vegas) ha anche aperto alla possibilità di prendere parte, nei prossimi mesi, a vari tavoli televisivi.

Johnny Chan imprenditore in Texas

Il dieci volte campione WSOP dal poker giocato è passato a guardare il texas hold’em con gli occhi dell’imprenditore-investitore, guardando ad un mercato emergente negli States come lo stato del Texas.

L’hold’em è finalmente tornato a casa, nella sua patria, dove tutto ha avuto inizio ma non è proseguito. Se avete dei dubbi chiedete a Doyle Brunson, vi racconterà qualche storiella sulle bische da lui frequentate da giovane.

Sappiamo che il Texas è uno degli Stati più conservatori e contrari al gambling. Ma negli ultimi anni sono state autorizzate le aperture delle cardrooms live, riscontrando un enorme successo.

Una delle serie di tornei più celebri da quelle parti è Lone Star Poker Series che ha sempre registrato numeri di adesione importanti.

La cardroom di Johnny Chan

Johnny Chan ha messo la sua firma prestigiosa su una delle cardroom più importanti dello stato che porta il suo nome: Johnny Chan’s 88 Social.

Il texas hold’em non è però il gioco che va per la maggiore.

“Siamo la più grande poker room in Texas ed abbiamo la migliore azione in Pot Limit Omaha. L’action più importante nel mondo. Ogni volta che entri nella nostra room trovi gioco ai limiti alla $ 5 / $ 10, una partita che da noi dura tutto il giorno”.

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La poker app Atlas che segnala l’azione ai tavoli di tutti gli States, certifica che in un normalissimo lunedì aveva quasi 20 partite in corso. Dai giochi $ 1 / $ 3 NLH per arrivare agli high stakes $ 200 / $ 400 Mix Games. Per agosto la room si prepara anche ad ospitare la prima serie di tornei.

Il poker live è più vivo che mai in Texas e negli States in generale.

“Perché ho investito in Texas, amo Las Vegas”

La cosa che sorprende è vedere Johnny Chan a 1.500 chilometri da Las Vegas. Il giocatore di origine asiatica però ha visto degli ottimi margini di miglioramento del prodotto e dell’offerta ed ha voluto metterci la faccia ed investire in quel mercato emergente:

“Quando sono andato in Texas per giocare, ho notato che trattavano i loro clienti come se non fossero nemmeno lì. Ho notato una cattiva gestione delle rooms. Così ho capito che se avessi aperto una delle più grandi rooms dello Stato ed avessi gestito i clienti ed i dipendenti nel miglior modo possiible, forse avrei potuto prendermi tutto il business e distruggere la concorrenza. Guarda dove sono arrivato…”.

Ha promesso che il business è business, ma il cuore continua a battere per Las Vegas: “tornerò a giocare in trasmissioni come High Stakes Poker e Poker After Dark. Amo Las Vegas”.

“Potete pure puntare su di me nella rivincita del 1989 contro Phil Hellmuth”.

Per la corsa alla Poker Hall of Fame per il 2021 ci sono diverse candidature forti ma Chan non ha dubbi: “il mio uomo è Patrik Antonius“.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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