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Kitty Kuo: "nel mondo del poker sono rimasta sola, ho perso tutte le amiche. Continuo a giocare ma sopravvivo"

Kitty Kuo è stata un fenomeno social del poker moderno fin da quando è venuta alla ribalta pochi anni fa. Bella, intelligente e a detta di molti molto brava al tavolo, la giocatrice di Taiwan ha pubblicato un tweet che fa da monito alla penuria di giocatrici che sempre meno affollano il tavolo da gioco.

Kitty Kuo (courtesy EPT/Carlos Monti)

Donne e Hold'Em

Da quando il poker moderno, nella sua specialità più giocata, il Texas Hold’Em, è cresciuto a livelli esponenziali, in tutti questi anni, chi più chi meno, si è messo di buona lena per aumentare il numero dei praticanti. 

Un ”territorio”, ci si passi il termine poco fortunato, che ha sempre esercitato un fascino importante su chi ha avuto a cuore l’espansione del Texas Hold’Em senza limiti di puntata, è senza dubbio tutto quello che racchiude l’universo femminile. 

Ci sono casi in cui le quote rosa hanno espresso esponenti di un certo rilievo tecnico, prima tra tutte Vanessa Selbst, riconosciuta da molti come la giocatrice più forte che la storia del poker moderno abbia messo in evidenza. 

Le più vincenti, anche in Italia

Ma ci sono tutta una serie di casi in cui le donne hanno messo in discussione il predominio maschile in una specialità come quella del poker. 

Il pensiero va a Vicky Coren, vincitrice di ben due European Poker Tour, Liv Boeree, Jennifer Harman, Kathy Liebert, Annie Duke, Vanessa Rousso e Annette Obrestad, solo per citarne alcune. 

Carla Solinas

 

In Italia il bacino è vasto: come dimenticare Carla Solinas, Cecilia Pescaglini, Irene Baroni e Giorgia Tabet, in rigoroso ordine di vincite in carriera. 

Nei giorni scorsi l’irriverente, bella e brava Kitty Kuo Thomas, ha pubblicato un tweet che non è passato inosservato ai più, ripreso ad esempio, da cinture nere social come Doug Polk. 

Il tweet di Kitty Kuo

In buona sostanza la Kuo lamenta il fatto che nel mondo del poker sono pochissime le amiche che hanno tenuto la lunga distanza come è riuscita a fare lei. 

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Ad una prima analisi il cinguettio della giocatrice di Taiwan sembrerebbe una sorta di simil brag in cui si auto-elogia per i risultati che ha avuto in carriera, in realtà le sue parole, come sottolineato successivamente dalla stessa Kuo, sono una dichiarazione di solitudine nei confronti delle amiche che non può più incontrare durante le sue trasferte pokeristiche. 

Kitty Kuo e Maria Ho

Ho avuto la fortuna di conoscere così tante amiche al tavolo durante le mie scorribande tra Macau, Canada, Stati Uniti… Bene, le ho perse praticamente tutte. 

Alcune di loro si sono sposate, altre hanno cambiato professione e non giocano più a poker, altre ancora non le ho proprio più viste. 

Essere una giocatrice di poker professionista non è una cosa facile, ma in realtà io sopravvivo!”

Solitudine o brag?

Qualcuno non ha voluto leggere nelle parole della Kuo tutta questa manifestazione di solitudine, quanto la volontà di apparire per far parlare di sé e delle sue, alcune da dimostrare, capacità come giocatrice. 

Ma noi non siamo qui per fare il processo alle intenzioni; certo, qualcosa si deve pur “pagare” se diventi un giocatore professionista e l’assenza di compagne di avventura del tuo stesso sesso sembrerebbe davvero un male secondario.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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