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Las Vegas si dà al poker online. L’intervento di PokerStars

las-vegasI legislatori dello Stato del Nevada stanno valutando con attenzione una proposta di legge sul gioco  in rete che permetterebbe anche ai non residenti di Las Vegas di giocare online. In questo modo verrebbe superato ogni ostacolo a livello federale per le rooms, considerando che a Washington il quadro politico sembra ancora poco chiaro sul tema. E’ quanto sostiene il quotidiano Las Vegas Sun.

Il disegno legge è stato introdotto in assemblea dal deputato William Horne, rappresentante della forza di maggioranza, su richiesta dell’ex presidente Richard Perkins che secondo il tabloid locale Las Vegas Review Journal, è stato ingaggiato da PokerStars come consulente all’inizio della legislatura.

Ci sarebbe quindi la mano della poker room più potente del mondo in quella che potrebbe essere definita una rivoluzione per la capitale mondiale del gioco. Si tratta di un fatto clamoroso perché la legge, se approvata, avrebbe riflessi extraterritoriali e le società con licenza nel Nevada potrebbero accettare gioco in tutti i paesi dove il gaming non è proibito. Ad esempio un residente del New Jersey potrebbe tranquillamente aprire un conto con una società del Nevada senza preoccuparsi delle norme UIGEA che, al momento, non consentono tale tipo di operazione.

Naturalmente la potente lobby dei casinò ha un peso specifico notevole a livello politico ma le stesse multinazionali di Las Vegas sembrano intenzionate ad investire sulla rete e diversificare i propri investimenti. Non a caso hanno provato, con un colpo di mano, a dicembre a far approvare una legge federale a Capitol Hill sul gambling su internet, grazie agli sforzi del potente Senatore Harry Reid.

La capitale mondiale del gioco sta vivendo una crisi senza precedenti e nel 2010 i casinò hanno perso 3,4 miliardi di dollari. Da questo dato si può capire per quale motivo la legge sul gioco online ha ottime possibilità di essere adottata. E considerando le agevolazioni fiscali previste nello Stato del Nevada, sarebbero molte le società disposte a trasferirsi, o aprire filiali, a Las Vegas e dintorni.

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las-vegasHorne è il presidente della Commissione Giustizia ed ha fissato per il 24 marzo l’udienza per l’esame del progetto di legge che fissa criteri rigidi per il rilascio delle concessioni. Le poker room dovranno offrire importanti sistemi per assicurare l’accesso alla piattaforma solo ai players con età superiore ai 21 anni.

E’ stabilito che potranno aprire conti gioco i residenti del Nevada e di altri Stati dove non è proibito il gambling. La bozza della legge include inoltre misure anti-riciclaggio e norme a salvaguardia della privacy.  Le società licenziatarie dovranno assicurare efficaci controlli anti-truffa.

Per quanto riguarda i giocatori non residenti nel Nevada, la tassazione sarà applicata alla fonte e calcolata in base ad un’aliquota del 4% sul fatturato lordo. Il disegno legge conferisce alla Gambling Commission il potere di adottare e modificare i regolamenti attuativi entro il 31 dicembre del 2011.

L’industria del gaming su internet è passata all’attacco nella patria del gioco per eccellenza e non è un caso che l’offensiva si sia scatenata a solo una settimana di distanza dall’inaspettata bocciatura nello stato del New Jersey di un progetto legge sull’e-gaming. D’altronde in ‘gioco’ c’è il primo mercato mondiale che non può rimanere ancora ostaggio delle norme restrittive sulle transazioni finanziarie (volute dall’ex amministrazione Bush) che hanno colpito duramente le stesse poker rooms.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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