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Le WSOP e una regola senza senso

Si fanno sempre più frequenti i casi in cui la cosiddetta "hard-stop rule" viene applicata, alle World Series Of Poker. L'ultima vittima di questa controversa regola, che vuole ogni giorno di ogni torneo interrompersi al termine di 10 livelli di gioco, è il prestigioso Event #37 - 10.000$ H.O.R.S.E. Championship.

Tale torneo ha subìto il paradossale stop con questa situazione:

Fabrice Soulier 6.290.000

Shawn Buchanan 910.000

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Se si considera che il livello è 50.000/100.000 per quanto riguarda Hold'em e Omaha8 e 20.000/30.000/100.000 per gli stud games, allora questa regola emerge in tutta la sua insensatezza. Di fatto, si costringono due giocatori a rientrare il giorno dopo per giocare - forse - solo un paio di mani, anche se nel poker nulla può dirsi concluso fino a quando tutte le chips non stanno da una parte sola.

Allen BariSta di fatto che questa "hard stop rule" trova un coro di "NO" sempre più unanime, e il parere di Allen Bari in questo senso è emblematico. Il giovane pro - recentemente campione dell'event 4 ai danni della bella Maria Ho - ci è andato giù duro: "E' una cosa totalmente senza senso. L'inerzia del momento è importantissima nei tornei, ed essere costretti a un giorno di riposo - potendoci anche dormire su - cambia completamente tale inerzia", ammette il player statunitense, che va oltre "Ognuno ha la possibilità di analizzare gli sbagli e cercare di porvi rimedio, magari addirittura avere tempo per parlarne diffusamente con qualche collega, mentre in genere al massimo hai 15-20 minuti per fare due chiacchiere durante un break".

Effettivamente è difficile non dar ragione ad Allen Bari ed ai tantissimi che mostrano pollice verso a questa regola quanto mai inopportuna. Tornando al torneo che lo ha poi visto vincitore, Allen ha concluso "In generale tutto dovrebbe essere adattato al momento che sta vivendo il torneo." Sarebbe a dire, ok nei day 1 e day 2 ma quando sono in ballo i premi più importanti decidere con una maggiore elasticità, dando anche il giusto peso al parere dei giocatori interessati."Stavamo giocando per un milione di dollari, erano le 2:30 e ci siamo dovuti fermare. Questa cosa avrebbe potuto costarmi un sacco di soldi...per fortuna non è stato così"

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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