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Luca Vivaldi: “il CoronaVirus ci ha obbligato a fermare le Triton, la salute è una priorità”

Asia in ginocchio anche nel Poker

Non ci sarà il rumore delle fiches e nemmeno quello dei giocatori, a rompere il silenzio sull‘Isola di Jejù in Corea del Sud. Il Coronavirus fa saltare la tappa inaugurale delle Triton Series. Una scelta più che giusta, in un momento difficile per tutto il mondo e soprattutto per quella parte dell’Asia. Un rischio che nessuno può assumersi. Come spiega candidamente ai nostri taccuini, il TD delle Triton: Luca Vivaldi.

Luca, decisione inevitabile. Quando avete capito che bisognava dire stop alla Kermesse?

Nel momento in cui l’Organizzazione Sanitaria Mondiale ha annunciato l’emergenza globale. Se già prima del loro parere eravamo fra l’incudine e il martello, con il loro annuncio abbiamo capito che non c’erano alternative. La salute di giocatori, staff e quanto altro, viene prima del poker. L’unico modo per proteggere tutti è senza dubbio quello di annullare la tappa di Jejù delle Triton Series. E così abbiamo fatto. Lo sentiamo come un dovere e nel nostro piccolo cerchiamo di dare una mano”. 

I giocatori vi hanno supportato in questa scelta? Che imput avete avuto da loro?

Abbiamo la fortuna di avere una clientela favolosa. Per primi hanno capito la pericolosità della situazione e ci hanno supportato nella nostra decisione. Una risposta importante e che ci sprona a fare ancora meglio in futuro. Lo meritano per il loro atteggiamento e attaccamento al circuito”. 

Questo rinvio stravolge inevitabilmente i vostri piani. Cosa farete per la tappa rimandata e per quelle già schedulate?

Stiamo monitorando la situazione e abbiamo anche fonti esterne ai soliti canali. Fonti ovviamente attendibili che ci stanno dando dei ragguagli importanti. Se la situazione dovesse migliorare, siamo pronti ad uscire con un nuovo comunicato il 10 febbraio.  Rimaniamo positivi per la tappa in questa drammatica situazione, dove il nostro pensiero e le nostre preghiere vanno a tutte le persone che vivono la situazione da vicino. Per le altre tappe ci muoveremo di conseguenza.”

Luca, tu eri già a destinazione al momento dell’annuncio, oppure no?

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Io stavo per raggiungere la location, quando ho ricevuto la notizia dello Stop. Ero e sono in viaggio per l’Europa, per business meetings con parte del team. A breve torneremo alla nostra sede centrale in Malesia e negli uffici delle Triton cercheremo di fare il punto della situazione”.

Sei da tantissimi anni nel mondo del poker. Cosa rischia adesso il poker live con il Coronavirus?

Rischia quello che già sta succedendo in altri campi dell’intrattenimento. Dallo sport ai concerti, dalle manifestazioni culturali a viaggi e quanto altro. Degli stop inevitabili e tantissimi rinvii. Di sicuro ci sarà uno stravolgimento per tutti i calendari, almeno nell’immediato. Ma credo non possa esserci altra soluzione, davanti a tutto questo. Come ho detto prima, la salute di giocatori e lavoratori ha priorità su tutto il resto”.

Grazie Luca e buon lavoro. 

“Grazie a voi e un saluto a tutti gli amici di Assopoker

Nei prossimi giorni continueremo a tenervi aggiornati sulla situazione del poker live in Asia e nel mondo, soprattutto le conseguenze del Coronavirus sul calendario a breve-medio termine.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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