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Maria Lampropulos in esclusiva: “dall’IBM alla vittoria nel Main PCA, la mia storia”

di Stefano Atzei

Barcellona - Si è sempre parlato di lei in terza persona, nonostante i risultati strabilianti ottenuti in questi anni. Maria Lampropulos, compagna del noto high roller Ivan Luca, si è messa in mostra lo scorso anno vincendo il Millions in quel di Nottingham per un milione tondo tondo. A gennaio ha centrato un'altra incredibile vittoria al Main Event PCA, incassando un altro milioncino e affermandosi definitivamente come rivelazione nella scena pokeristica internazionale.

Cogliamo l'occasione di scambiarci quattro chiacchiere a Barcellona, dopo averla vista impegnata ai tavoli per diversi giorni purtroppo senza grandi risultati.

Dopo la vittoria del primo Main a Nottingham avevi dichiarato di non sentirti una giocatrice a tutti gli effetti. A distanza di un anno e dopo i recenti successi, hai cambiato idea?

Se devo dir la verità non mi sento ancora una giocatrice al 100%. Ho tanto da imparare sebbene il poker mi piaccia tantissimo e mi diverta a giocare.

Cosa facevi prima di buttarti in questa avventura in giro per il mondo?

Lavoravo per IBM, nella sezione mobile. Non avevo una routine d'ufficio ma potevo lavorare da qualsiasi posto, finché non ho conosciuto Ivan e abbiamo cominciato a viaggiare assieme. All'inizio mi divertivo solo a seguirlo, poi lui mi ha incoraggiato a giocare e ho cominciato. Piccoli tornei live, di tanto in tanto, e qualche partita online giusto per fare un po' di pratica.

Avete mai giocato assieme in heads-up col tuo ragazzo dopo il testa a testa al Main Event dell'Eureka Poker Tour?

No, l'ho pregato un sacco di volte ma non ha mai voluto!

A proposito, ti vediamo sempre con lui tranne stavolta...

Non sta giocando molto recentemente, si vuole rilassare e preferisce fare una pausa. Ora si trova in Sudamerica e gioca online mentre io preferisco il live.

Com'è trovarsi qua da sola, in un ambiente dove la componente maschile è preponderante?

E' strano perché è vero che le donne sono in minoranza ma allo stesso tempo conosco tanti giocatori e mi sento come a casa. Poi ho tante amiche tra le giocatrici quindi non soffro troppo la solitudine.

Hai mai pensato di dare più spazio ai social oltre al gioco?

Sinceramente no, anche se ne riconosco l'importanza, specialmente per gli sponsor. In generale non sono una persona molto social, non ho Twitter, Facebook e Instagram, mi piace stare con la gente ma non smanio per scrivere e raccontare agli altri quello che ho fatto. Per un ventenne magari è normale, ma non per me.

 

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Com'è passare da un lavoro canonico a fare la poker pro?

Il cambiamento è enorme, anche se non ho mai avuto un vero e proprio 9 to 5. Mi sono laureata in business management a Buenos Aires e ho lavorato solamente per pochi anni. Certo, passare dal dover rendere conto a un boss per qualsiasi cosa a non avere limiti e un bel salto!

Quali sono i giocatori che stimi di più nella scena internazionale?

Ce ne sono tantissimi, da David Peters che considero un giocatore completo a Fedor Holz, che è proprio di un altro pianeta. Musta? Sì, è bravissimo anche lui e poi scherza sempre al tavolo ed è divertente. Tra le giocatrici Kristen Bicknell, con cui siamo testa a testa alla GPI, è la migliore al momento.

Hai dei fan dalle tue parti, in Argentina?

E' un po' imbarazzante ma sì, ce ne sono! Vi racconto una cosa che mi è capitata di recente: mi trovavo a Buenos Aires e stavo camminando per strada quando una coppia comincia a fissarmi. Lì per lì non ho dato peso alla cosa, anche perché non mi sembrava di conoscere nessuno dei due, finché il ragazzo comincia a fissarmi e si avvicina verso di me, allontanandosi dalla ragazza: 'Ma tu sei Maria?' 'Sì...' rispondo, 'Posso farmi una foto con te?' E' molto strano trovare degli ammiratori o persone che ti fanno i complimenti e ti chiedono un autografo o una foto, è successo anche l'altro giorno qui a Barcellona: eravamo tra amici e un ragazzo che stava con noi mi ha chiesto di farsi una foto. Pensavo stesse scherzando, invece diceva sul serio!

Pensi di continuare a giocare in futuro o hai altri progetti?

Sì, giocherò ancora. Mi piace e mi diverto, non vedo perché smettere ora. La scena high roller? Al momento è un livello troppo alto per me, ma giocherò sicuramente quello delle Bahamas il prossimo gennaio. Il field sarà più morbido là rispetto a quello abituale.

Cosa diresti per convincere altre donne a giocare a poker?

Rispondo come ho fatto in una recente intervista. Penso che, come predisposizione naturale, le donne siano portate ad avere una grande empatia e questo nel poker live è un vantaggio. Anche tanti uomini posso vantare una gran sensibilità, ma le donne dovrebbero sfruttare meglio questa carta e mettersi in gioco!

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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