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Mike-Matusow

Mike Matusow: “ero schiavo delle droghe, perdevo soldi ai tavoli, ho rischiato anche un braccialetto”

“The Mouth” . Il trash talker per eccellenza nel mondo del poker, Mike Matusow, ha fatto outing su Youtube.

Dopo avere ascoltato le sue parole, viene il dubbio che ci sia una motivazione “chimica” alle sue sceneggiate ai tavoli. Lo rivela lui stesso, aprendosi come non aveva mai fatto prima pubblicamente, durante il podcast con Doug Polk, nel quale i due professionisti hanno affrontato vari temi. La puntata ha un titolo di stretta attualità: “Le WSOP potrebbero essere cancellate?” Il Covid19 e di vaccini sono passaggi obbligati e temi molto divisori tra i pokeristi statunitensi.

Si tratta di un podcast di quasi due ore da ascoltare con attenzione perché ci sono molti spunti interessanti e non banali sul poker nel 2021 che ci regala quel mattacchione di Matusow. Potete trovare il video qui sotto.

L’argomento però che ha tenuto banco, secondo me, è senza dubbio il suo rapporto con le droghe che ha condizionato la sua esistenza ma anche il suo comportamento ai tavoli (in alcuni casi censurabile).

Le droghe lo hanno condizionato in modo pesante e gli hanno fatto perdere una valanga di soldi.

Mike Matusow e il mix tra estasi e poker

Matusow è sempre stato onesto con se stesso e con gli altri. La conversazione di poche ore fa con Doug Polk però ha messo sotto i riflettori un aspetto della sua vita non inedito (in molti conoscevano i suoi vizi) ma ne ha parlato senza ambiguità e senza fare sconti al vecchio Mike.

Ha raccontato la sua schiavitù per alcune sostanze nei primi anni 2000.

Dopo meno di 2 minuti, il player californiano rivela che nel suo periodo d’oro stava facendo un mix di estasi, metanfetamine e poker.

All’apparenza, il cocktail di droghe sembrava essere per lui una sostanza che gli aveva donato i super poteri.

“Riuscivo a giocare un poker d’alto livello come Superman per 30 ore di fila ai tavoli”. Matusow ricorda di aver vinto 1,2 milioni di dollari durante la sua tossicodipendenza.

Mike Matusow: “la gente faceva la fila per giocare contro di me…”

In realtà tutto gli era sfuggito dalle mani e passarono poche settimane e si accorse nel guaio nel quale si era messo.

Si accende un fuoco dentro di te e ti illudi di giocare bene, ma in realtà le persone si mettono in fila per sedersi al tuo tavolo perché stai regalando soldi, ha rivelato Matusow a Polk.

Non esiste nessuna pozione magica, semmai bisogna essere lucidi il più possibile ai tavoli e nella vita.

Per uscire dal tunnel della droga e da guai grossi, il quattro volte vincitore delle WSOP si è affidato ad uno psicologo che gli ha diagnosticato anche una lieve forma di bipolarismo.

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Nel 2002, mentre si stava disintossicando e stava cercando di eliminare le metanfetamine dalla sua vita, è arrivata la prova del nove.

Nel 2002 vinse il braccialetto davanti a Negreanu ma rischiò grosso

Ad un passo dal tavolo finale delle WSOP, sul suo collo e sulla sua testa è atterrato un vero e proprio “down” fisico e psicologico dovuto alla sua carenza di droga nel sangue. L’interruttore si è spento per qualche minuto e quasi gli stava costando un braccialetto.

In quei momenti difficili la tentazione è forte, ma Mike è stato ancor più forte, a costo di perdere tutto.

Due tavoli left dell’evento 5.000$, Omaha Hi/Lo Split. Matusow lascia la poker room: ha una crisi di astinenza in corso, ha quasi la tentazione di suicidarsi. E’ una storia pesante ma a lieto fine.

Gli amici gli stanno vicino, riescono a farlo ragionare e a dissuaderlo da assumere droghe. Il buon Mike rialza la testa, batte Negreanu e si prende un braccialetto da $148,520 dopo aver battuto al final table anche il mitico olandese volante Marcel Luske (terzo) e John Cernuto Miami (quarto).

Mike era già un veterano (i primi tornei live li giocò nel 1996), un giocatore di talento, ma aveva un demone più grande da sfidare. Il suo reale nemico era la droga. Tutto questo 19 anni fa.

La svolta positiva: si è ripreso la sua vita

E’ riuscito a liberarsi dalle dipendenze e raddrizzare la sua vita. Non che dal 2002 ad oggi la sua esistenza sia stata priva di problemi, ma Matusow oggi ha solo qualche acciacco fisico dovuto all’età.

Per il resto la sua onestà intellettuale ha conquisto la community pokeristica su Twitter dopo aver parlato di un problema così personale in profondità e con estrema sincerità.

Purtroppo ha un persistente problema alla schiena, ma ha trovato una cura che gli consente di sedersi ai tavoli e di ridurre al minimo la sofferenza. La speranza è di rivederlo tra un mese esatto alle World Series of Poker.

Polk ha giurato di averlo visto in forma, senza problemi, bello sano e carico per un Mike 2.0 fresco e pronto a stupire nella sua seconda casa, le WSOP.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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