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Mike “Timex” McDonald, obiettivo WSOPE

Mike McDonald all'ultimo EPT SanremoStoria di un predestinato, storia di Mike “Timex” McDonald – un ragazzo prodigio che sembrava voler rinunciare a quel mondo fatato in cui gli riesce così facile essere un vincente: quello del poker. Ma le cose sembrano cambiate: basta leggere la sua intervista sul blog britannico PokerPlayer per capirlo. Il momento di profondi ripensamenti sembra essere stato spazzato via, o almeno si spera.

 

A soli 20 anni è consapevole di avere un futuro radioso davanti ma anche un passato d’oro alle spalle con quasi $ 4 milioni di dollari vinti in carriera tra live e online. Al compimento dei suoi diciotto anni era già un ragazzo ricco, con $ 400 mila guadagnati su PokerStars.
Con la sua vittoria a Dortmund nel 2008 si è laureato il più giovane campione dell’European Poker Tour. Non è stato un risultato casuale, la classica botta da lato B, se si pensa al suo final table a Venezia nel World Poker Tour e alla vittoria sfiorata a Deauville sempre nel circuito EPT.

Purtroppo però per lui, il palcoscenico più importante dovrà ancora attendere. E non sarà facile per uno che ha bruciato le tappe. Tra un mese sarà uno dei grandi assenti delle WSOP: dovrà aspettare ancora un anno prima di fare il suo ingresso in un casinò del Nevada dove è vietato dare ospitalità ai minori di 21 anni. “Dodici mesi fa – racconta – sono andato durante le World Series a Las Vegas ma è stato frustrante dover rimanere fuori e non poter essere uno dei protagonisti. Quest’anno non ripeterò l’esperienza. Preferisco stare a casa”. E magari giocare online, la sua prima passione. “Il mio obiettivo si chiama WSOPE, dove voglio vincere un braccialetto”. L’appuntamento quindi è per Londra, con le WSOP Europe.

La sua è la classica storia dei predestinati, iniziata qualche anno fa a Waterloo (nome stridente rispetto alla sua folgorante carriera) in Canada: “Al College ho conosciuto diversi giocatori di talento come Steve-Paul Ambrose, Matt ‘ch0ppy’ Kay e Aaron Coulthard. Ho cominciato a imparare da loro guardandoli giocare online ogni domenica. Avevo 16 anni”. Da quel momento è iniziata l’ascesa di uno dei fenomeni dell’ultima generazione. “Con i miei compagni di stanza – rivela  – abbiamo iniziato a discutere e analizzare le mani per poi pubblicare tutto sul forum 2+2”.

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Ancora 'Timex' sorridente al tavoloIl suo approccio è stato relativamente soft: “Giocavo micro stakes nel Limit Hold’em e da lì sono passato a giocare gli MTT. Ho costruito il mio bankroll in modo molto lento nel cash game ma sono stato fortunato nei tournaments ed ho fatto il salto di livello in poco tempo grazie alla vittoria in alcuni tornei. A soli diciotto anni ha deciso il grande salto nel live: “Ho iniziato a viaggiare in giro per il mondo e giocare le tappe dell’Ept, Pca e l’Aussie Millions. Ero sicuro dei miei mezzi grazie ai risultati ottenuti su internet. In Australia sono riuscito a vincere un side event. Così una volta tornato a casa, in Canada, i miei amici mi hanno convinto a prendere parte all’European Poker Tour di Dortmund. Il destino mi ha riservato una bella sorpresa in Germania”. Una sorpresa che gli è valsa $ 1.3 milioni.

Il giovane talento canadese ha voluto rivivere il trionfo tedesco: “Ho prodotto un video su CardRunners nel quale abbiamo riprodotto tutte le mani dell’EPT. E’ stato molto divertente!”.
“Timex” è sicuro del suo modo di giocare: Sono abbastanza bravo ad evitare il tilt. Non sono un giocatore che ama stare seduto ad aspettare, mi piace l’azione e sono un player per così dire orientato alla matematica. I numeri condizionano molto le mie scelte. Nei tornei live deep-stack, a mio avviso, questo tipo di situazioni si presentano molto meno rispetto all’online dove, molto spesso, hai solo un’alternativa: push o fold”.

Una delle sue qualità è la lettura dell’avversario: “Ho la capacità di capire rapidamente il gioco di player sconosciuti e riesco a difendermi bene contro i regulars. Sono convinto che molte persone che giocano per diverso tempo contro di me, non riescono a farsi un’idea reale del mio gioco mentre io riesco a cogliere molti aspetti su di loro. Penso di avere un grado di concentrazione fuori dalla norma e questo mi dà un vantaggio rispetto ai miei avversari”.

Come ogni player cresciuto nell’ online si affida molto ai software per l’analisi del proprio gioco: “E’ assurdo pensare che c’è voluto molto tempo prima che utilizzassi Hold’em Manager. E’ fantastico! Dovrei essere un loro venditore! Ho mosso i primi passi nell’online con un altro programma molto interessante come PokerTracker. Oramai tutti usano i software e quindi non c’è più nessun vantaggio nei confronti degli altri giocatori. Grazie al supporto di questi programmi il gioco in generale è migliorato molto. E’ oramai facile per tutti esprimere un poker decente”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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