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M.p.t.i.v.s: "ecco come ho vinto il Million e i soldi li dono…"

L’abbiamo chiamato al telefono nelle prime ore del mattino quando nella sua casa di Napoli stavano ancora volando i tappi delle bottiglie di Champagne. Stiamo parlando dell’uomo del giorno, Sergio C. (omettiamo il suo cognome per ragioni di privacy), meglio conosciuto su PokerStars con il nick “m.p.t.i.v.s.”, 35 anni, vincitore all’alba del Sunday Million

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A seguito di un deal a quattro, è riuscito a portare a casa oltre 142.000 euro. Sergio non dorme da un giorno intero e l’adrenalina ancora scorre nelle sue vene.

Prima domanda d’obbligo: il significato del tuo nick, un po’ criptico…

Mi prendo tutti i vostri soldi.

Chiaro, stanotte ci sei riuscito, deal a parte…

Si, questa volta è andata bene a me.

Quali sono le difficoltà principali che presenta un torneo del genere?

Ci sono tantissime persone al via e non puoi controllare solo gli aspetti tecnici, ma anche la stanchezza che devi saper gestire e fare in modo che non influisca negativamente sulle tue decisioni. Ho cercato di giocare con maggiore disciplina rispetto al passato e penso di essere migliorato da questo punto di vista.

Da quando giochi a poker? Il tuo Main Game?

Dal 2006 e mi piace il cash game. Gioco heads-up ai livelli 5€/10€, 2€/4€ e 3€/6€ a seconda dell’action.

Giochi in maniera professionale o solo per passione?

Per hobby, mi occupo di altre cose.

sergio-millionIl tuo rapporto con il poker? 

Come tutti i legami amorosi, ci sono momenti felici ed altri disastrosi, nei quali pensi di voler mollare tutto. Poi arrivano questi piacevoli imprevisti che ti danno nuova linfa per proseguire al meglio.

C’è un pro con il quale ti sei confrontato in questi anni?

Si, Dario ‘Bonzo’ Nittolo.

Dai… fuori la verità: cosa fai con 144.000€? E’ previsto un viaggio da sogno? Un grande torneo?

Li dono tutti in beneficenza a mia moglie.

Hai partecipato ad un satellite oppure avevi accordi di staking?

Nulla di tutto questo. Ho pagato l’intero buy-in. Girerò però una quota consistente (circa il 30%, ndr) al mio gruppo di amici. Facciamo sempre così tra noi.

Cosa ti ha spinto a giocare un evento del genere? Lo fai spesso?

Di solito questi tornei ti danno gli stimoli giusti, considerando la prima moneta. Quindi riesco a giocare con l’attenzione necessaria.

Come è andato il deal a quattro?

Ero terzo in chips e mi hanno proposto 119.000 euro più altri 25.000 euro riservati al vincitore. I miei amici mi chiedevano di non fare alcun accordo.

Alla fine non è stato conveniente per te, ma è facile parlare una volta finito tutto. A livello di mind set, il deal è servito?

Se devo essere onesto, prima dell’accordo ero teso, sentivo il peso di tutti i soldi in ballo. Dopo l’accordo, ho giocato in modo più naturale e sciolto. In heads-up penso di aver dominato e gestito bene la parte finale del torneo.

Al tavolo finale, c’è un giocatore che ti ha reso le cose difficili?

C’era un player a due posti alla mia sinistra che era chipleader e faceva giocate strane, mettendo molta pressione al tavolo e a me in particolare: non era facile contrastarlo per via dello stack.

La svolta del tuo torneo? Quando hai iniziato a crederci?

A metà dell’evento, quando oramai si era innescata la classica guerra dei bui. Ad un certo punto il giocatore da bottone le ha messe tutte al centro del tavolo ed io ho chiamato da small blind con K-10: l’ho fatto perché, considerando il suo range, pensavo di dominare parecchie mani. E’ andata proprio così:  da quel momento ho preso chips e convinzione per arrivare fino in fondo.

E’ andato tutto liscio o c’è stato un momento nel quale vedevi nero?

In un torneo del genere, così lungo, ti può capitare di tutto, ho subito anche diverse bad beat: ho perso mani importanti due volte con KK e una volta con AA. Nelle fasi finali ho subito un brutto colpo che mi aveva fatto scendere parecchio nel chipcount, ma il tifo degli amici mi ha dato la forza per reagire.

Tuoi risultati in altri tornei?

Secondo all’evento Five Card Draw dell’ICOOP e 60esimo al Main Event sempre dell’Italian Championship of Online Poker.

Negli MTT con field estesi ti trovi bene?

Si, sono confident. In questi anni ho imparato a tenere sotto controllo l’emotività nei momenti chiave. Sono cresciuto molto nella gestione dello stack. Alla fine l’esperienza serve sempre. Mi sento un player più disciplinato rispetto a prima.

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Hai esprienze nel live?

Ho disputato qualche torneo, più per divertimento, come l’EPT ma senza risultati.

Altre varianti nelle quali ti senti a tuo agio?

Omaha, Seven Card e Five Card.

La vittoria a chi la dedichi?

A mia moglie. Dice sempre che perdo tempo con il poker… Ora ho la scusa giusta per giocare qualche evento live importante.