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Phil Gordon si salva dalla class action contro la red room

phil-gordonPhil Gordon, in qualità di membro del Team Pro di Full Tilt Poker, tre settimane fa era stato citato in giudizio dai promotori della class action contro la red room. Steve Segal, Nick Hammer, Robin Hougdahl e Todd Terry, attori della clamorosa azione, hanno però rinunciato in queste ore a procedere nei confronti dell’esperto giocatore texano.

 

Gordon ha ottenuto una dismissione volontaria dell’azione collettiva promossa contro la società e le persone che in questi anni l’hanno rappresentata ed hanno partecipato alle decisioni gestionali. I giocatori sono decisi a riottenere la restituzione dei propri fondi e di procedere contro gli altri membri del Team Pro, oltre ai soci-manager Ray Bitar e Nelson Burtnick che sono stati rinviati a giudizio dal Dipartimento di Giustizia di New York. Naturalmente sono coinvolte nelle pretese risarcitorie, tutte le società affiliate al gruppo Full Tilt Poker.

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Lo studio legale di Los Angeles che rappresenta il giocatore, Gibson, Dunn & Crutcher LLP, in una nota stampa, ha tenuto a sottolineare che Gordon “non ha mai partecipato a decisioni ed operazioni inerenti la gestione di Full Tilt Poker”. Il texano rimane l’unico a rimanere fuori dalla nota querelle giudiziaria: Phil Ivey, Chris Ferguson e gli altri pro, rimangono invece nel mirino dei players.

Phil Gordon ha rilasciato una breve dichiarazione a eGaming Review: “mi sono sempre attenuto ai più alti standard di comportamento ed ho sempre sollecitato Full Tilt a rimborsare i fondi ai giocatori nel più breve tempo  possibile”. Uno dei suoi avvocati, Maurice Suh, ha ribadito che “Gordon non ha pagato nessuno per ottenere il ritiro dell’azione nei suoi confronti”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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