Poker online
L’ordinanza estiva del Tar della Puglia, secondo la quale in assenza del regolamento è possibile giocare a poker nei circoli della regione adriatica, inizia a produrre effetti più o meno indiretti anche in altre zone d’Italia. Se nel Salento oramai si organizzano tornei a pieno regime da luglio, a Prato, un noto circolo ha deciso di riprendere la propria attività, nelle more della lunga e vana attesa della normativa di attuazione.
Questa inerzia ha reso – di fatto – incompleta la legge “Comunitaria” del 2008, nei suoi punti essenziali (assegnazione delle concessioni per l’esercizio dell’attività prevista) e generato solo della confusione. Un mercato da 400 milioni di euro è rimasto paralizzato, con gravi danni per l’indotto occupazionale e, potenzialmente, anche per l’Erario italiano.
In questo confuso quadro giurisprudenziale vi sono sentenze anche di segno contrario, come quella del Tar del Lazio che fanno riferimento alla Legge Comunitaria del 2008 (peraltro non attuata) e alla necessaria autorizzazione da parte di AAMS. Il paradosso è che i riferimenti normativi cambiano da regione a regione. A Roma e dintorni è vietato giocare, in Puglia invece no. Ed in Toscana?
L’associazione Prestige Poker di Prato è uscita allo scoperto ed ha comunicato ufficialmente l’organizzazione di nuovi tornei: “Abbiamo deciso – si legge nella nota stampa del sito www.prestigepoker.it – di riprendere l’attività sportiva dopo un anno di interruzione perché vogliamo, in attesa dell’emanazione del fatidico regolamento da parte dei Monopoli di Stato, provare ad instaurare un dialogo con le istituzioni e con il mondo esterno. L’attività del poker sportivo riprenderà regolarmente, previa comunicazione ufficiale, al Prestige Sale Slot di Prato, insieme a una miriade di nuove attività come il bridge, il burraco ed il mahjong”.
Come abbiamo sempre sottolineato, in questo contesto normativo tutt’altro che chiaro, l’unica avvertenza è quella di instaurare preventivamente un dialogo con le istituzioni ed in particolare con i responsabili della pubblica sicurezza.
Il circolo toscano non ha lasciato nulla al caso: “L’associazione – continua il comunicato – ha stipulato una convenzione con uno dei più importanti studi legali Italiani, esperto nel settore del gioco: lo studio Ripamonti di Viterbo, che fornirà assistenza all’associazione e ai suoi associati per quanto riguarda l’attività sportiva; abbiamo inoltre deciso di dotarci di un ufficio stampa, che seguirà e proporrà tutte le nostre iniziative ai mezzi di comunicazione e, infine, abbiamo stretto collaborazione con una società di consulenza del settore del gioco, la Gambling Service Italia snc, per supportarci nella pianificazione di tutte le iniziative previste”.
Da quello che si apprende dal comunicato, il disegno sembra di largo respiro e potrebbe non coinvolgere solo il circolo toscano. “I tornei che l’associazione organizzerà saranno in linea con quanto è stato ribadito dal Tar di Lecce nell’ordinanza del 7 luglio 2010, la quale ha rilevato che, in presenza di una lacuna regolamentare tuttora non colmata, sembra possibile dare vita a tornei di poker sportivo a condizione che siano rispettate le modalità individuate dallo stesso Consiglio di Stato con parere n. 3237/2008 del 22 ottobre 2008, con riguardo alle modalità di gioco da “torneo”, alla iscrizione limitata ad un certo importo (30 euro), a nessuna possibilità di rientro e alla previsione di premi non in denaro”.
Gli organizzatori ed i responsabili del circolo hanno fatto sapere che svilupperanno la loro attività nella massima trasparenza e seguendo alla lettera le indicazioni del Consiglio di Stato.
