Il poker scende in piazza! Non stiamo alludendo ad una ipotetica protesta da parte degli appassionati del Texas Hold’em live, bensì di un vero e proprio torneo in programma a Thiene, in provincia di Vicenza: la Pro Loco sta organizzando – secondo alcune agenzie di stampa – un vero e proprio evento dal vivo di Texas Hold’em in piazza Chilesotti, nel cuore della cittadina veneta, in occasione dell’annuale festa del paese.
C’è chi ha già paragonato Thiene ad una piccola Las Vegas. Senza dubbio è la prova che il THE è divenuto oramai un fenomeno sociale, un gioco apprezzato da giovani e vecchi. L’altra buona notizia è che la manifestazione è organizzata alla luce del sole, senza sotterfugi. Ma sono in molti a domandarsi quale sarà la reazione della Questura locale,
I punti interrogativi sono diversi, considerando che la Circolare del Ministero degli Interni lascia poco spazio alla fantasia e vieta qualsiasi forma di torneo di poker dal vivo fuori dalle mura dei quattro Casinò, in attesa che venga pubblicato il regolamento attuativo – previsto per giugno – della Legge Comunitaria e del relativo bando di gara che assegnerà le licenze per le future poker room. Un iter ancora lungo.
Conoscendo i tempi della burocrazia italica non è follia pensare che ci voglia ancora molto tempo prima che si possano riaprire i battenti del poker live, anche se voci bene informate parlano della possibilità di un’accelerazione: licenze rilasciate non tramite bando, ma solo in base a rigidi criteri economico/finanziari e geografici. Nei prossimi giorni ne sapremo di più…
Il caso di Thiene è curioso perché non si conoscono ancora le modalità organizzative del torneo. Di certo, nonostante l’evidente appoggio delle autorità locali, lo spazio di manovra dei coraggiosi promotori è limitato. Secondo la giurisprudenza costante è illecita l’organizzazione di tornei di poker con in palio anche premi non in denaro. Per gli organi di giustizia, dal momento in cui i giocatori versano una quota di iscrizione (buy-in), si ravvisa un illecito penale.
Mettere in palio un prosciutto oppure un milione di euro è rischioso sia per l’organizzatore che per il giocatore. Rischio per rischio, qualcuno potrebbe essere indotto ad esporsi per qualcosa di più di una forma di parmigiano. Ma c’è di più: non interessa a nessuno se in un torneo di Burraco o di rubamazzo vengono messi in palio un’automobile oppure cento mila euro. Nel poker si rischia anche per pochi centesimi.
In questa fase transitoria, considerando i tempi della burocrazia, sarebbe una soluzione intelligente, in attesa dell’assegnazione delle licenze per le future poker room, concedere delle deroghe, da parte dei Monopoli di Stato, almeno per eventi popolari e manifestazioni come quelle di Thiene.
Il Texas Hold’em è sempre più un fenomeno sociale e trasversale che ha conquistato fasce di età sempre più ampie. E’ oramai alla luce del sole ed ha conquistato uno status che va difeso. In caso contrario, come è uscito dalle “fumose” bische, rischia di rientrarci. Una situazione paradossale considerando che è già stata approvata la cosiddetta “Legge Comunitaria” del 2008 che riconosce, nei futuri punti autorizzati, come lecito il Texas Hold’em dal vivo, eppure ancora molte persone rischiano una denuncia penale.
Luciano Del Frate