Poker online
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Massa ha accolto la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero nei confronti di sette persone che avevano organizzato un torneo di Texas Hold’em live, nel circolo All Events di Avenza, a Carrara, in Toscana. Il reato contestato dalle autorità di pubblica sicurezza era esercizio di gioco d’azzardo ex art. 718 del codice penale. Dissequestrato anche il locale.
Il 3 luglio 2010, agenti del Commissariato di Carrara avevano fatto irruzione nel club, sorprendendo una trentina di players che stavano giocando un torneo dal vivo, dopo aver pagato 330€ a titolo di quota di iscrizione (300€ destinati a montepremi più 30€ a titolo di rake). Ma erano stati segnalati all’autorità giudiziaria solo i nominativi dei tre titolari del circolo più i quattro dealers.
I legali Massimiliano Soggia e Vittorio Caleo sono riusciti a convincere gli organi inquirenti come il poker sia a tutti gli effetti riconosciuto dalla legge italiana come uno skill game (gioco d’abilità) a prescindere dal valore della quota pagata. Pertanto il Pubblico Ministero Alberto Dello Iacono – come riporta in esclusiva Assopoker – ha presentato una richiesta di archiviazione per le sette persone oggetto del procedimento.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Ermanno De Mattia, il 24 giugno 2011, ha disposto l’archiviazione “in base all’articolo 38 DL 223/06 convertito in Legge 248/06, come modificato dall’articolo 1 comma 93 della legge 296/06: i giochi di carte di qualsiasi tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in cui la posta in gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota di iscrizione, sono considerati giochi d’abilità”.
E’ un precedente importante (seppur circoscritto al caso in esame), perché nonostante un buy-in molto elevato di 330€, ben al di sopra della quota di iscrizione indicata dal Consiglio di Stato (30€), si è proceduto all’archiviazione delle persone indagate. E’ logico che la quota in questione non può essere considerata di modico valore e la decisione del Dottor Ermanno De Mattia si basa sulla considerazione che il Texas Hold’em, in modalità torneo e senza rebuy, sia da considerarsi un gioco d’abilità e non d’azzardo.
I due legali Caleo e Soggia hanno fatto leva proprio sull’introduzione del poker nel gioco online italiano, gestito sotto il diretto controllo dei Monopoli: “con la legge di conversione n. 248 del 2006 – sostengono gli avvocati difensori – sono stati introdotti i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro, nei quali il risultato dipende, in misura prevalente, rispetto all’elemento aleatorio, dall’abilità dei giocatori…..”.
In un secondo momento, la legge n. 296 del 2006, articolo 1, comma 93, chiariva in maniera ancora più esplicita quali fossero i requisiti dei giochi di abilità: “i giochi di carte di qualsiasi tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in cui la posta in gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota di iscrizione, sono considerati giochi d’abilità”.
Dati normativi riconosciuti dall’ordinamento italiano che hanno indotto il giudice del Tribunale di Massa a disporre l’archiviazione ed il dissequestro del circolo. Il GIP ha anche ritenuto – come si evince del Decreto di Archiviazione – di non secondaria importanza la decisione di Dubai del 28 aprile 2010 adottata dall’IMSA (International Mind Sports Association), organismo di emanazione del CIO (Comitato Internazionale Olimpico), di considerare il Texas Hold’em tra gli sport mentali al pari di Bridge, Scacchi, Backgammon e della Dama.
Tu cosa ne pensi del futuro del poker live in Italia? Esprimi la tua opinione sul nostro forum!
