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E' ancora tempo di azione ai tavoli high stakes di Full Tilt Poker, ed è Ashton “theASHMAN103” Griffin a guadagnarsi la luce dei riflettori dopo aver dominato lo sconosciuto “UrnotINdanger2” tavoli $200/$400 di No Limit Hold'em.
La giornata dello statunitense in realtà non era cominciata per il meglio, dal momento che aveva chiuso le sue prime sessioni registrando alcune perdite, seppur non particolarmente rilevanti: è stata proprio la sessione contro “UrnotINdanger2” a rappresentare la svolta.
Dopo poco più di 1.000 mani giocate, Ashton Griffin – che per qualche tempo aveva un po' disertato questi limiti – è riuscito a guadagnare circa 400.000 dollari, con il suo avversario destinato a perdere entrambi i piatti più ricchi della sessione, entrambi superiori ai 100.000 dollari ciascuno.
Ecco che allora “theASHMAN103” è balzato di nuovo in vetta, guadagnandosi la quarta posizione assoluta nella classifica dei giocatori di cash game high stakes, grazie ad oltre un milione e mezzo di dollari guadagnato fino a questo momento nell'arco del 2010.
Questo risultato sottolinea un aspetto importante dei professionisti di questo livello, legato alla diversa filosofia di gioco di ciascuno. Vi è infatti chi macina numerosissime sessioni brevi, altri che ne fanno assai meno ma molto più lunghe, e la cosa interessante è che probabilmente non esiste da questo punto di vista una linea ottimale in assoluto, ma piuttosto una linea ideale per ciascuno.
A riprova di questro, basti pensare al fatto che i poli opposti di questo ideale continuum sono due fenomeni assoluti come Tom “durrrr” Dwan e Phil Ivey. Il primo è sempre stato una macchina da grinding, capace di giocare un numero di sessioni impressionanti nell'arco di un anno, mentre il Tiger Woods del poker è noto per centellinare le sue apparizioni ai tavoli high stakes, ma riesce ad ottenere comunque profitti imbarazzanti, sia in assoluto che considerando i guadagni in media oraria.
Evidentemente, Asthon “theASHMAN103” Griffin è uno dei top grinder che preferisce giocare puntando più sulla qualità che sulla quantità, e i risultati gli stanno dando ragione: ai tavoli high stakes di poker online come altrove insomma, ciascuno è chiamato a trovare la sua strada verso la vetta.
