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Poker Online: 'Spirit Rock' accusa 'kingsofcards': nuovo scandalo?

Dopo le cause legali circa l’eventuale presenza di “bot” che si stanno trascinando nei tribunali, un nuovo spettro si aggira su Full Tilt Poker: quello relativo al fenomeno del cosiddetto ghosting. Tale termine, derivato dalla parola “ghost” ovvero “fantasma”, sta a indicare la pratica per la quale un player mentre sta giocando online si trova accanto una o più persone che gli suggeriscano cosa fare.

Questa pratica è ovviamente diversa dal multiaccounting, che consiste invece nel fatto che due giocatori diversi giochino in posti diversi usando lo stesso nickname e quindi figurando come la stessa persona. Tuttavia, il problema è analogo: se io credo di giocare contro un certo avversario ed ho delle note sul suo gioco, ma dietro a quel nickname in realtà se ne cela anche un altro che ne influenza le mosse, è evidente che queste note siano per me inutili, quindi io sia in svantaggio.

Il tutto è nato da una conversazione intercorsa nella chat di Full Tilt Poker ripresa in una discussione dal noto ed autorevole forum 2+2, che ha visto coinvolti Chris “Genius28” Lee, Prahald “Spirit Rock” Friedman e Tom “kingsofcards” Marchese. “Spirit Rock” e “kingsofcards” stanno giocando heads up, quando quest’ultimo viene accusato di ghosting dagli altri due, coinvolgendo un altro giocatore: Richard Lyndaker, conosciuto online come “nutshino”. 

Di seguito un estratto del passaggio in questione:
Genius28: “(rivolto a kingsofcards) Sai che anni fa tutti praticavano il multiaccount contro di me, Patrik Antonius, Tom Dwan, Phil Galfond, tutti…La differenza è che loro hanno smesso, mentre tu continui a farlo, per cui vattene al diavolo”
Spirit Rock: “Ben detto Genius”
kingsofcards: “Io praticherei il multiaccount? Quest’accusa mi giunge nuova”
Genius: “No, ma quello che fai (cioè il ghosting, n.d.r. ) è la stessa cosa”
Spirit Rock: “(a kingsofcards) Nutshino non ha il suo account personale, qui sulla piattaforma?”
kingsofcards: “Il suo account è autobannato”
Spirit Rock: “Che cosa significa? (non ottiene risposta) Decisamente non giocherò più heads up con te, non so nemmeno con chi stia giocando, molto probabilmente contro di te e anche contro nutshino ogni giorno”
kingsofcards: “Potrei dire lo stesso a proposito di chiunque”
Spirit Rock: “E’ davvero terribile”
kingsofcards: “Sono d’accordo”
Spirit Rock: “(riferendosi a una mano precedente) è stato lui probabilmente a dirti di andare all-in quando avevo coppia d’assi. Se so che a fare quella mossa è nutshino, allora chiamo, mentre se so che sei tu a farla foldo, non è corretto. Dici che puoi dire la stessa cosa a proposito di chiunque?”
kingsofcards: “Sì: non posso dire di sapere contro chi stia giocando”
Spirit Rock: “Contatta Full Tilt via e-mail allora: questo genere di cose non devono più succedere”
kingofcards: “Ma non per questo manderò un’e-mail a qualcuno”

Da un lato c’è chi ritiene che tale pratica sia da assimilare al multi accounting, in quanto rende completamente inutile tutta l’history che si ha o si crede di avere con un giocatore (quando in realtà si sta giocando contro un altro o magari contro entrambi assieme, che non sono in definitiva né l’uno né l’altro). Tale pratica dovrebbe quindi portare al ban dei giocatori che la praticano. Un altro fronte è tuttavia più pragmatico: come può una poker room dimostrare che effettivamente in un determinato istante seduta davanti al proprio computer ci sia una singola persona, e proprio quella, o magari non più di una? Inoltre da questi utenti tale pratica sembra essere considerata una sorta di regola non scritta fra i giocatori high stakes e come tale accettata. Non solo: non dovrebbero essere allora considerate alla stessa stregua – sostengono sempre i sostenitori di questo pensiero – quei coach che seguono dal vivo qualcuno che li paga perché il suo gioco migliori? Il poker online quindi comporterebbe questi rischi, e chi gioca dovrebbe essere disposto secondo questo filone ad accettarli. Tanto è vero che molti utenti non si sono scandalizzati affatto, dicendo: “Credevo che tutti sapessero che c’erano due persone che usufruivano di quello stesso account”.

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La questione è spinosa, perché se è vero almeno per chi scrive che tale pratica sia eticamente scorretta e quindi sanzionabile, d’altra parte risulta oggettivamente complesso avere prove sufficienti da parte della room che dimostrino questo. Ci si può basare su stili di gioco differenti e quindi sospetti, incoerenti, ma in fondo non è proprio il player che più sa adattarsi all’avversario e alle situazioni il più vincente?  A meno che, ovviamente, il player non arrivi ad “autodenunciarsi”.

Tom Marchese
è infatti intervenuto nella discussione aperta su 2+2, ma di certo ciò che ha scritto anziché rasserenare gli animi ha contribuito a scatenare il vespaio: “Probabilmente interverrò poco in questa discussione perché non penso sia necessario da parte mia intrattenere le persone che hanno iniziato a diffondere queste voci. L’accusa che mi è stata mossa non è basata su alcuna prova e completamente folle. Io e “nutshino” viviamo nello stesso stabile e quando giochiamo partite high stakes online ci suddividiamo l’azione e lui spesso mi guarda giocare. Questo è perfettamente legale ed estremamente diffuso per qualsiasi giocatore, tranne quei pochissimi che sono regular dei limiti $500/$1000 e battono solo quelli. Quando ho giocato contro Spirit Rock sia ai limiti $40/$80 che $50/$100 non c’è stata alcuna sessione nella quale nutshino abbia anche passato del tempo a guardarmi giocare ogni singola mano, per cui le argomentazioni di Spirit Rock sono terribili (…). E’difficile poter dimostrare la cosa da un punto di vista o dall’altro, ed è frustrante che questi attacchi verso la mia persona siano stati fatti sulla base di prove così insignificanti, ma immagino che ci siano sempre degli invidiosi che ti odino”.

Naturalmente queste dichiarazioni hanno avuto l’effetto di una bomba, sia perché danno per assodato questo tipo di pratica, sia perché in un passaggio in particolare di fatto ammette che Richard “nutshino” Lyndaker sia uno spettatore interessato del gioco di Tom Marchese. Il motivo per cui questo dovrebbe aver luogo lo evidenzia uno degli utenti di 2+2: “Ancora più grave del fatto che condividano l’account è il fatto che giochino assieme. Per cui quando giochi contro di loro sei in 2 contro 1. Credete davvero che “kingsofcards” decida di giocare heads up al livello e contro Patrik Antonius così all’improvviso, dopo aver grindato per anni il livello $25/$50? Ha detto di aver venduto il 50% delle sue quote a nutshino, che vive con lui. Per cui voi davvero pensate che nutshino guardi la televisione mentre “kingsofcards” sta giocando con i 50.000 $ che gli ha dato, o non starà piuttosto in un’altra stanza ad osservarlo su di un altro computer? Questo non significa che uno sia la mente ed uno il braccio, sono due giocatori grossomodo dello stesso livello che giocano tutte le partite più grosse assieme. Se ci fate caso, questo è il motivo per il quale ha bisogno di così tanto tempo per fare ogni singola mossa, anche quando sta giocando soltanto su uno o due tavoli”.

Un tema che scotta, quindi, con accuse pesanti che qualora dovessero essere comprovate potrebbero portare a numerose e gravi conseguenze. Vedremo se Full Tilt prenderà in merito una qualche posizione nelle prossime ore, e che genere di misure verranno eventualmente adottate. Comunque vada, si tratta di una vicenda che probabilmente è destinata a suscitare ancora molto rumore, nel mondo del poker online.

 

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