Metti un italiano al tavolo contro tre tedeschi con in ballo più di un milione di dollari: per Giuseppe '1M.BanKroLL' Polichetti non deve essere stato semplice gestire le fasi finali del Main Event WCOOP di Pokerstars. Il player campano non si vuole sbilanciare sulle voci di collusion o soft play dei teutonici, preferisce il “no comment”. Il realtà c'è chi in queste ore sta rianalizzando passo dopo passo il tavolo finale, riguardando il video e le mani decisive.
Sulle accuse di multi accounting per quanto riguarda il vincitore Playinwasted e il terzo classificato, SwissCantMis, Giuseppe è stato abbastanza chiaro: “Io dubbi fino ad ora non ne avevo, ma dopo queste accuse non so più cosa pensare". Ma andiamo a ripercorrere con lui la storia del day 2 del torneo, dopo aver analizzato il day 1.
Chiudi 40esimo dopo il day 1, avvertivi il grande risultato nell’aria?
Ho sempre creduto nella vittoria, me lo sentivo. Arriviamo al day 2 e si rompe subito il tavolo. Mi diverto a giocare contro Vanessa Selbst. Vedi questi grossi personaggi in televisione e tutti pensando che siano iper aggressivi. In effetti nel poker l’aggressività è fondamentale ma lei sa dosarla solo al momento giusto. Contro la Selbst sono stato fortunato perché sono riuscito a splittare una mano. Poi mi trovo seduto con John Turner.
Raccontaci un po’ il mito… Pearljammer…
Ci gioco spesso contro. E’ un player che nei primi livelli sembra essere molto tight ma quando si va verso la bolla inizia ad essere aggressivo in un modo impressionante. La sua dote principale? Quando avverte debolezza martella di brutto. E’ come uno squalo che avverte da chilometri la difficoltà della propria vittima.
Altri giocatori del Main forti?
Jdtjpoker (Jason Wheeler, ndr), l’aggressività fatta a persona, apre tutte le mani, per me il miglior giocatore al mondo nell’interpretare lo small ball, tecnica che adoro.
Hai giocato molte mani?
Non molte, però rispetto all’anno scorso, quando avverto debolezza al tavolo inizio ad attaccare.
Sei rimasto corto per molto tempo: è stata dura resistere? La struttura ti ha dato una mano?
Per sei ore ho giocato da short. In quel caso ragionavo step by step, facendo la massima attenzione a tutti i gradini del montepremi. Ero costretto a giocare super tight: si saliva di 5.000$ a gradino e da corto non puoi fare altro che aspettare. Aspetta… aspetta e poi sono arrivato a 200.000$. Da quel momento ho iniziato a realizzare che potevo farcela.
Non hai rimpianti ad esserti giocato il “torneo della vita” da short?
Direi di si ma nulla è determinato dal caso nel poker: sono reduce da un periodo molto duro, un downswing di 50.000$ che mi ha fatto riflettere molto. C’era qualcosa che non andava nel mio gioco.
In particolare che tipo di leaks avevi individuato?
Era da quasi due anni che ero inattivo a questi livelli, a causa del crack di FullTilt. Da allora sono cambiate molte cose e il mio gioco molto tight non pagava più. Ho riniziato a studiare per cinque, sei mesi. In particolare ho cercato di apprendere una strategia particolare che si basa ad alcune teorie sulla gestione dello stack (ne parliamo in un articolo di strategia a parte).
Che tipo di difficoltà bisogna affrontare negli MTT online?
In ogni fase del torneo la strategia muta completamente: bisogna essere bravi a cambiare marcia e accorgersi chi tra i tuoi avversari lo sta facendo.
Grazie a questi accorgimenti le cose sono cambiate?
Direi proprio di si: per giocare a poker ho bisogno di relax e qui a Malta ho trovato il giusto mindset. Sono molto rilassato. Il mio gioco e le mie strategie sono cambiate, ho riscontrato netti miglioramenti: ora riesco a confrontarmi con i grandi, cosa che prima non riuscivo a fare.
Ritornando al torneo, al tavolo finale come sei arrivato?
Con uno stack medio, poi sono riuscito a raddoppiare vincendo il flip (QQ vs AK): sono salito a 6 milioni ed ho iniziato a giocare a poker finalmente. Avevo i tre tedeschi alla mia sinistra che hanno iniziato a temermi. In seguito ho perso il flip (sempre AK vs QQ) e sono rimasto di nuovo short.
In quella fase però giochi una durissima mano contro uno dei tedeschi. Eri short, perché non sei andato All in?
Dallo small blind con A9 suited raiso sul big blind e lui fa call. Flop: 9-X-X, betto e lui fa call. Turn: 10. In quel momento, non chiedermi per quale motivo, ma intuisco che lui aveva un 10 in mano. Lo facevo su un range strettissimo. Io betto e lui mi va sopra. River 10. Io faccio check e lui mette dentro un milione. Io faccio solo call e non vado all in perché ho veramente il sospetto che lui avesse un 10 in mano. Infatti mi gira 10-5.
Eri short ma sei riuscito a resistere alla tentazione di mettere tutto il tuo stack in gioco…
Fa parte delle mie strategie: anche se sono corto non vado mai all in. Preferisco il mini raise, soprattutto se penso di avere un edge sui miei avversari. Preferisco non entrare in modalità push or fold.
Hai proposto due volte il deal: c’è chi ti ha accusato di essere stato troppo condizionato dal montepremi. E’ vero?
Io ho proposto un accordo sia a 5 left che a 4 left ma l’ho fatto per un semplice motivo: volevo capire solo chi stava giocando scared money. Alla fine tutti hanno detto di si ma il più scarso al tavolo SwissCantMis ha rifiutato. Molto probabilmente perché era il chipleader.
Salta il deal e rimanete in quattro…
Si, incredibile: vanno all in in due con A-A vs A-A, colore al river e il canadese alexandrapau va fuori: lo ringrazio in chat… Faccio un’altra proposta, i questo modo ci dividiamo quasi un milione a testa. Non ci sta SwissCantMis e io gli scrivo: tanto vinco io. Ero convinto di vincere. Per me lui era il più scarso ed infatti è uscito per primo tra i tre tedeschi.
A 4 left, un italiano contro tre tedeschi: c’è chi sostiene che ci sia stato un po’ di accanimento nei tuoi confronti. Forse perché eri il più short al tavolo…
“Parli di collusion? No comment…”
In realtà il supporto di PokerStars.com sta analizzando le fasi calde del torneo ma può essere interpretata anche come una prassi post evento. Alcuni players hanno mandato segnalazioni anche per le accuse di multi accounting mosse dal pro canadese Carter Swidler. Tra una decina di giorni il responso.
Con i soldi della vincita cosa farai?
Acquisterò sicuro una casa a Malta. Ho in testa anche un progetto imprenditoriale: stavo pensando di aprire delle “cornetterie” sull’isola, visto che non ce ne sono. Sul poker ho intenzione di reinvestire solo il 10% della vincita.
Seconda parte - fine
Giuseppe Polichetti - intervista prima parte
Il Main Event WCOOP: report