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Addio ai siti .COM? Possibile clamorosa adesione di Malta alla Convenzione contro il gioco e le scommesse offshore

Il diritto di veto in Commissione UE e le conseguenze in caso del cambio di rotta

Fino ad ora, Malta si era opposta, esercitando il proprio diritto di veto, impedendo alla Commissione dell’Unione Europea di poter ratificare la Convenzione (è necessaria l’unanimità dei 28 stati).

Se però l’esecutivo de La Valletta dovesse fare retromarcia, si aprirebbero scenari del tutto inattesi per il gioco europeo.

Le conseguenze potrebbero non essere secondarie per le compagnie maltesi: di fatto sarebbe vietata qualsiasi operazione all’estero in merito alle scommesse (ma anche agli altri giochi) senza le necessarie licenze dei Governi europei.

Le multinazionali con licenza maltese non potrebbero più raccogliere gioco non regolamentato. In Europa sarebbe la fine del gaming offshore e dei siti .com/eu. Non ci sarebbero più zone d’ombra.

Le trattative per superare il test Moneyval da parte di Malta

E’ il prezzo molto caro che forse Malta dovrà pagare, secondo fonti governative, nelle trattative per superare il test Moneyval della Financial Action Task Force (FATF).

L’obiettivo è di evitare il rischio di finire – come giurisdizione – in una “zona grigia” , in una lista di paesi non al 100% affidabili per quanto concerne i reati finanziari ed il riciclaggio di denaro oltre al rispetto norme dell’anti-terrorismo.

Nel 2019 il piccolo paese del Mediterraneo (che fa parte a tutti gli effetti  dell’Unione Europea) non riuscì a superare il test. Due anni dopo la task force contro i reati finanziari ha ravvisato dei notevoli miglioramenti ma ha chiesto ulteriori sforzi e garanzie.

 

Rumors: le fonti governative di La Valletta sulla Convenzione Macolin

Le conferme, di una probabile adesione alla Convenzione del Consiglio d’Europa, arrivano da una fonte governativa che ha ammesso: “Probabilmente dovremo chinare la testa e andare avanti”. La fonte di altissimo livello si riferisce proprio all’adesione della Convenzione Macolin.

Il giornalista maltese Matthew Vella di Malta Today sostiene che un’altra fonte governativa ha affermato che il governo maltese stia ancora aspettando dei chiarimenti sulla questione. Non arriva però nessuna smentita sul nuovo scenario.

 

Quando una scommessa può essere considerata illegale?

E’ probabile che oggetto dei chiarimenti sia sempre l’interpretazione del concetto di “scommesse sportive illegali” contenuto della Convenzione. Malta, ha sempre rifiutato, in base alla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea (CGE), che si debba ritenere illegale una scommessa perché priva di concessione nel paese dove è stata raccolta. E’ sufficiente – secondo tale interpretazione – una licenza europea (come quella maltese).

La giurisprudenza consolidata della CGE è andata sempre in quella direzione, ma potrebbe essere una trattativa più di natura “politica” che tecnica. Le parti potrebbero trovare una sintesi, una sorta di compromesso.

Il passaggio è molto delicato perché il prezzo da pagare potrebbe essere carissimo per l’industria del gioco maltese e il conseguente indotto non solo fiscale.

Tutto è però legato ai nuovi test. La posizione di Malta (ne parleremo in seguito), riguardo ad i controlli sul riciclaggio di denaro e sulla normativa dell’anti-terrorismo, è migliorata e l’ultimo test ha certificato il superamento di 12 delle 48 raccomandazioni della FATF (Financial Action Task Force) e del Consiglio Europeo. Ma rimangono ancora dei punti da chiarire ed uno di questi riguarda proprio la Convenzione Macolin e la commercializzazione delle scommesse all’estero.

In passato, uno dei problemi principali delle banche maltesi sono state alcune operazioni di riciclaggio di denaro (denunciate dalle procure di Reggio Calabria e di Bari) da parte di organizzazioni criminali e mafiose italiane attraverso note betting company prive di concessione dei Monopoli di Stato italiani (ADM). Operazioni che sono costate multe molto salate (decine e decine di milioni) inflitte dalla Banca Centrale Europea ad alcuni istituti bancari con licenza sull’isola.

 

L’attuale normativa maltese

Ad oggi, per le betting company maltesi è necessaria solo una licenza riconosciuta dalla MGA per poter operare nei mercati non regolamentati. Tutto però potrebbe cambiare nel volgere di poche settimane.

E’ probabile che a breve FATF si pronunci di nuovo (la giornata odierna potrebbe essere ricca di novità).

Lo scenario in caso di ratifica della Convenzione da parte di Malta

Se Malta dovesse ratificare l’accordo, la prima conseguenza sarebbe che la Convenzione Macolin (al momento una semplice raccomandazione) potrebbe diventare una sorta di direttiva in ambito UE (quindi invitare gli Stati a recepire la nuova normativa) perché la Commissione UE, senza il veto maltese, potrebbe ratificarla in toto con l’adesione dei 28 stati membri.

E’ probabile che sia in corso una trattativa politica di alto livello che possa anche condizionare l’esito del test Moneyval. E lo sviluppo delle trattative avrebbe indotto Malta ad una inaspettata inversione sul veto. E’ chiaro che le conseguenze sarebbero importanti: una decisione del genere non può non coinvolgere la politica ed il Governo.

 

Quali sarebbero le conseguenze per le gaming company?

Premesso che ancora non si conoscono le eventuali condizioni di una possibile adesione maltese.

Ipotizziamo che Malta accetti integralmente la Convenzione Macolin.

L’impatto sarebbe importante sull’industria del gioco maltese e sulle entrate fiscali, inutile nasconderlo.

La normativa maltese sulle scommesse a distanza consentono alle aziende di tutta Europa di avere una licenza (MGA) con cui offrire il gioco d’azzardo a distanza ai consumatori.

Tuttavia, queste stesse società potrebbero ora trovarsi di fronte a richiedere licenze diverse in vari Stati membri, ciascuna con i propri costi di licenza.

 

Per le multinazionali del settore cambierà poco, per le medie gaming company l’impatto sarà non secondario

Per i brand più noti, questo tipo di evoluzione regolatoria è già avvenuta da molti anni e quindi cambierà molto poco. Cambierà l’operatività solo i alcuni mercati “marginali” ma stiamo parlando di società quotate in borsa che dispongono di licenze in tutti i paesi e mercati regolamentati.

Per le medie e piccole gaming company che operano in modo borderline (spesso senza licenza) invece l’impatto sarà non secondario.

In caso di caduta del veto, le licenze MGA perderebbero una parte del loro valore, fermo restando che nell’ultimo decennio molti paesi europei hanno già regolamentato i mercati interni con la conseguente richiesta di una licenza per operare.

 

Malta è un HUB del gioco online a prescindere dal sistema delle licenze

La maggior parte delle gaming company sono comunque rimaste sull’isola, mantenendo staff e sedi, nonostante le richieste crescenti degli altri stati.

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La libertà di stabilimento (principio dell’Unione) consente alle multinazionali del gioco di poter mantenere la sede a Malta ma di offrire gioco in altri stati attraverso le licenze nazionali.

Malta è oramai diventata un hub del gioco online mondiale ed europeo, con vantaggi non solo fiscali ma anche per quanto riguarda i costi del personale ed i servizi, a prescindere dall’efficacia della licenza riconosciuta dalla Malta Gaming Authority.

In questi anni grossi gruppi come The Stars Group, Betfair (entrambi di proprietà di Flutter), Betsson ed altre multinazionali nordiche, sono rimaste sull’isola, nonostante un processo regolatorio progressivo in tutti i paesi d’Europa (l’ultima frontiera è stata la Germania).

 

L’impatto sui mercati non regolamentati

Vi sono ancora diversi mercati non regolamentati come quello norvegese (per esempio anche se anche nel paese scandinavo si sta iniziando a ragionare sulla assegnazione di future licenze).

L’impatto potrebbe essere importante anche per i Centri trasmissione dati in Italia più alcuni siti di poker che operano nei mercati grigi.

Per diverse betting company sprovviste di licenze (che operano attraverso CTD e punti remoti) potrebbe essere l’inizio di un percorso di riavvicinamento con gli enti regolatori europei.

Bisognerà capire inoltre come verrà ratificata dalla Commissione EU la Convenzione, se saranno o meno esclusi i paesi dello Spazio Economico Europeo (come la Norvegia) e i paesi asiatici e africani (le licenze MGA saranno sempre valide?).

Sulla prima ipotesi è molto probabile che la convenzione sarà applicata anche per i paesi aderenti allo SEE.

Uno dei mercati più attrattivi è senza dubbio quello cinese (ma molte betting company si stanno ritirando per le incognite legali come PokerStars su indicazione di Flutter).

 

Il canto del cigno per i siti dot com e dot eu?

Se Malta deciderà di ritirare il veto, assisteremo al canto del cigno per i siti dot com e dot eu in Europa.

Curacao monopolizzerà i mercati non regolamentati e continuerà ad attirare investimenti di gaming company disposte ad operare senza licenze, ma il trend del settore dell’ultimo decennio è quello di sposare una regolamentazione internazionale sempre più coordinata, con una cooperazione tra stati e scambio reciproco di informazioni. Unica strada per evitare le truffe e le manipolazioni dei risultati nelle competizioni sportive.

 

Il Consiglio Europeo su Malta: il parere di maggio

Per chiudere il cerchio, pubblichiamo un estratto del comunicato stampa del Consiglio Europeo del 27 maggio del Comitato di esperti sulla valutazione delle misure antiriciclaggio e sul finanziamento del terrorismo su Malta:

Malta ha migliorato le misure per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, dimostrando progressi significativi nel livello di conformità con gli standard FATF (Financial Action Task Force), secondo un nuovo rapporto di follow-up pubblicato oggi da MONEYVAL.

A seguito della valutazione nel 2019, a Malta è stato chiesto di riferire a MONEYVAL nell’ambito della procedura di follow-up rafforzata. Sono state individuate carenze in termini di conformità tecnica per quanto riguarda l’applicazione di alcune delle misure preventive, la trasparenza delle persone giuridiche, la vigilanza e la cooperazione internazionale. MONEYVAL ha esaminato una serie di misure legislative, regolamentari e istituzionali attuate da Malta per affrontare queste carenze.

I passi positivi delle autorità hanno spinto MONEYVAL ad assegnare a Malta rating internazionali di conformità più elevati nelle aree sopra menzionate; sono stati riclassificati da “parzialmente conforme” a “ampiamente conforme” e “conforme” per 9 Raccomandazioni.

Il rapporto di follow-up ha riguardato anche l’attuazione dei nuovi requisiti internazionali per le risorse virtuali, che coprono tra l’altro le valute virtuali più importanti e i fornitori di queste risorse. Malta è stata tra i primi paesi MONEYVAL ad attuare il quadro normativo e istituzionale ea condurre una valutazione dei rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo (ML/TF) in questo settore. Il rating di Malta sull’attuazione di questa raccomandazione è stato aggiornato da “parzialmente conforme” a “ampiamente conforme”.

Di conseguenza, Malta è riuscita a soddisfare l’aspettativa generale per i paesi di aver affrontato la maggior parte se non tutte le carenze di conformità tecnica dopo l’adozione del rapporto di valutazione reciproca, entro due anni. Malta ha raggiunto la piena conformità a dodici delle 40 Raccomandazioni GAFI che costituiscono lo standard internazionale AML/CFT (Antiriciclaggio e Contrasto al Finanziamento del Terrorismo). Malta mantiene piccole carenze nell’attuazione di altre ventotto Raccomandazioni in cui è stata giudicata “ampiamente conforme”. Malta non ha più rating “non conforme” o “parzialmente conforme”. Secondo le procedure MONEYVAL, la relazione di follow-up studia le riforme legislative, regolamentari e istituzionali e non valuta il grado di effettiva attuazione delle riforme attuate.

Malta rimarrà in uno status di monitoraggio rafforzato e riferirà a MONEYVAL su ulteriori progressi per rafforzare la sua attuazione delle misure AML/CFT in due anni”.

Il report MONEYVAL su Malta: clicca qui

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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