Francesco Ventresca, 83 anni, venditore ambulante di frutta originario dell’Aquila, ha vissuto una delle beffe più atroci per un giocatore: illudersi di aver vinto al Super Enalotto. In realtà…
Dopo una dura giornata di lavoro, prima di andare a dormire, ha controllato su un giornale locale la serie fortunata estratta dei numeri magici del concorso a premi: corrispondevano con quelli della sua schedina. Non avendo né computer, né internet, si è fidato ed è andato a dormire con in mente i suoi numeri fortunati stampati sul quotidiano che riportava anche un jackpot errato: €136,3 milioni.
Il giorno prima aveva giocato nella ricevitoria 30 numeri in 5 serie, per una spesa di 7,50 euro.
La mattina seguente, dopo l’illusione notturna, però la doccia gelata, quando ha appreso che non era uscito nessun 6. Qualcosa non tornava.
Così la verifica nella sua ricevitoria di fiducia: i numeri riportati sul giornale erano sbagliati. Un classico errore di stampa.
“Mi hanno detto che non avevo vinto niente. Ho chiesto a mio genero di controllare su Internet e anche lui mi ha confermato che i numeri erano errati”.
La Beffa al Super Enalotto non è l’unica, quella volta al Totocalcio…
Ventresca però ha deciso di rivolgersi a un avvocato per una potenziale richiesta danni. Un errore che, a 83 anni, poteva anche costargli molto in termini di salute.
Ogni mattina si sveglia alle 4 del mattino per gestire il banco frutta del mercato di Sulmona, in provincia dell’Aquila, racconta il Messaggero. “Le mie condizioni di salute sono già precarie, sono costretto a lavorare a 83 anni perché la sua pensione di 650 euro al mese non mi basta neanche per le bollette. Purtroppo il mio banco rende molto poco”.
Purtroppo il destino ha voluto prendersi beffa di lui anche in un’altra occasione: “centrai un 13 e dieci 12 al Totocalcio: la mia giocata non era stata registrata nel sistema e la vincita era di 150 milioni di lire. Dovetti rassegnarmi”.