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Tar Puglia: “In assenza del regolamento è lecito giocare a poker”

club-royaleSe non è anarchia poco ci manca. Il regolamento del poker live tarda ad essere pubblicato dai Monopoli ed in tutta la penisola è il caos, con i giudici che puntualmente sconfessano le questure e la circolare del Ministro Roberto Maroni che invocava “tolleranza zero”.

Mentre le forze dell’ordine sequestravano, nella giornata di ieri,  un circolo a Prato (con cinque persone denunciate), la prima sezione del Tar della Puglia emetteva un’ordinanza di sospensione, in via cautelare, di un provvedimento della questura di Lecce che bloccava, di fatto, l’attività del Club Royale.

Le motivazioni dei giudici sono a dir poco clamorose: In presenza di una lacuna regolamentare tuttora non colmata, sembra possibile dare vita a tornei di poker sportivo nella variante prescelta dalla ricorrente, a condizione che siano rispettate le modalità individuate dallo stesso Consiglio di Stato con parere nr 3237/2008 del 22 ottobre 2008, con riguardo alle modalità di gioco da ‘torneo’, alla iscrizione limitata ad un certo importo (€ 30,00), a nessuna possibilità di rientro e alla previsione di premi non in denaro”. Quindi, dovrà essere rispettato il buy-in di 30 euro e non dovrà essere previsto il rebuy.

Proprio qualche settimana fa avevano previsto questa logica presa di posizione da parte della giurisprudenza, dinanzi all’ingiustificata inerzia della  Pubblica Amministrazione e al vuoto legislativo che si era creato. Una cosa è certa: non solo il Club Royale potrà riprendere la sua ordinaria attività, ma in tutta la Puglia sarà possibile – almeno secondo la logica del Tribunale Amministrativo Regionale di Bari – giocare a Texas Hold’em.

Nel Salento quindi gli appassionati potranno partecipare a tornei, purché si rispettino i limiti stabiliti dal Consiglio di Stato (buy-in 30 euro), fino alla pubblicazione del tanto atteso regolamento. Anche i giudici amministrativi pugliesi hanno riconosciuto che in materia il punto di riferimento rimane la Legge Comunitaria del 2008 che “affida la disciplina puntuale del poker sportivo non a distanza alla emanazione di un regolamento governativo che stabilisca, in particolare, le modalità di svolgimento del gioco rispettando le quali il poker stesso assume fisionomia di gioco lecito”.  Il problema è che questo regolamento non è stato ancora pubblicato. Ed anche per i giudici, di fatto, è una grave mancanza.

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E nelle altre regioni? Una sentenza del Consiglio di Stato in materia non c’è, quindi dipenderà dai vari Tribunali regionali che però dovranno, a questo punto, fare riferimento al parere della suprema corte amministrativa del 2008.

Al momento vige il caos: in Toscana è stato negato ad un circolo addirittura di organizzare corsi di poker. A Genova invece il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione per 20 giocatori denunciati, in quanto non si ravvisa, nei tornei di poker, il reato di gioco d’azzardo.

In Puglia la questione è sorta il 17 maggio quando la Questura di Lecce ha negato il nulla osta per l’organizzazione di tornei di poker sportivo al circolo Club Royale che ha presentato ricorso presso il Tar, il quale ha sospeso in via cautelare il provvedimento. In attesa del tanto sospirato regolamento.

A Prato invece, in un circolo di via Padova, la polizia ha denunciato quattro uomini, tre italiani e un albanese per gioco d’azzardo, sorpresi durante una partita a poker. E’ stato sequestrato il montepremi di 570 euro. Il Pubblico Ministero di Prato la penserà come quello di Genova? L’incertezza regna sovrana.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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