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Tom Dwan: ‘trattativa fallita, disposto a pagare 1 milione’

tom-dwan(Aggiornamento-live). Il giorno dopo lo tsunami che si è abbattuto sul consiglio di amministrazione di Full Tilt Poker, Tom Dwan ha voluto giocare a carte scoperte ed ha risposto alle domande degli utenti del forum statunitense 2+2.

Durrrr” ha criticato la gestione della società e si è dichiarato disgustato per l’operato del board e la mancanza di controllo nell’amministrare l’azienda.

Il player di Edison ha esortato i giocatori sponsorizzati dalla room a restituire parte dei guadagni: “credo che i giocatori che guadagnavano cifre superiori ai 200.000$ l’anno (come la maggior parte dei red pro stranieri, ndr) solo per indossare una patch, dovrebbero restituire una percentuale di questi guadagni, almeno quelli maturati nell’ultimo anno e contribuire al risanamento dell’azienda. Non sono tenuti a farlo a livello legale, ma sarebbe opportuno. Diverso il discorso per i dipendenti che arrivavano al massimo a 50.000$”.

Si è inoltre detto pronto a rispettare la promessa fatta ad aprile quando si è impegnato a pagare un milione ai players in caso mancato rimborso a tutti i clienti della room.

“Da aprile – continua – ero al corrente della situazione di Full Tilt Poker: avevo preso visione dei libri contabili grazie ad una società di revisione gestita da amici. Da quel momento ho avuto un quadro preciso ed ero anche al corrente degli altri problemi sulla gestione dei canali di pagamento, ma non potevo rivelarlo perché avevo sottoscritto un accordo di riservatezza. Potevo solo andare al Dipartimento di Giustizia e denunciare tutto, ma in quel caso, con ogni probabilità, FTP avrebbe chiuso definitivamente. Avevo ancora molte speranze sul rimborso ai giocatori ed ho agito sempre in questa ottica”.

Sulla gestione finanziaria ha ammesso: “la quantità di denaro che transitava era insana così come la gestione complessiva a lungo termine, con un sacco di buchi. Qualsiasi socio competente, una volta capito il problema del malfunzionamento nei sistemi di pagamento negli USA, avrebbe fatto chiudere ogni punto ed invece si è voluto andare avanti …”.

Sul problema della gestione dei flussi, Dwan ha confermato le tesi della Procura: “quello che sembrava un fastidioso problema, dopo qualche settimana è diventato un problema serio, poi serissimo ed infine un buco capace di far chiudere la società”. Anche per durrrr quindi la normativa UIGEA ed il fatto di non voler ritirarsi dagli USA è risultato fatale (o quasi) alle casse della poker room. Definisce però una “stupidaggine” paragonare la gestione di Tilt ad uno “schema Ponzi” come hanno fatto i procuratori.

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tom-dwanDurrrr ha rivelato che ha guadagnato dal contratto di sponsorizzazione con Tilt, una somma superiore al milione di dollari ma non aveva alcuna partecipazione agli utili e non aveva investito nessun capitale nel sito, smentendo quindi la tesi comune che tutti i membri del Full Tilt Poker Team pro fossero soci.

Dwan ha anche parlato dei motivi che hanno indotto Phil Ivey a ritirare la causa nei confronti dell’azienda: “era convinto che il gruppo europeo avrebbe acquistato la poker room, come aveva rivelato il tabloid LA Times. Invece le trattative sono sfumate due settimane fa. Sono certo che l’accordo esclusivo a negoziare è scaduto”. Sulle dichiarazioni precedenti di Full Tilt che assicurava ai clienti la separazione dei fondi, Dwan è stato lapidario: “è stato tutto abbastanza criminale. Ero convinto che i conti fossero divisi”.

Aggiornamento ore 18: licenza revocata?
Secondo indiscrezioni autorevoli raccolte a Londra, la licenza di Full Tilt Poker sarebbe stata definitivamente revocata dall’AGCC. Attendiamo conferme ufficiali, a breve la Commissione dovrebbe pubblicare i motivi della decisione.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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