E' iniziato in sordina, esattamente un giorno dopo l'ormai famoso ALT da parte del Ministero dell'Interno a tutti i tornei di poker "live" nei circoli di tutto il Paese, con una circolare indirizzata alle questure che ha gettato nello sconforto migliaia di appassionati. Era il 10 settembre scorso, e sul noto social network Facebook nasceva un gruppo chiamato "Pokeristi Sportivi Uniti", fondato da "Giangia" Marelli, personaggio noto del poker italiano e deus-ex-machina del canale Pokerfactor.tv.
Nella dichiarazione d'intenti del gruppo si poteva leggere: "Questo gruppo nasce per rappresentare l'unità dei giocatori di poker sportivo in Italia. L'unità di un movimento che in questi giorni sta vivendo uno stop totale nell'incertezza di una situazione di passaggio in cui nessuno ha ancora comunicato come attuare la norma di legge.
Questo gruppo vuole raccogliere tutti gli appassionati di poker sportivo: quelli che giocano nei circoli live con buy-in che partono da 10 euro e che mediamente si aggirano a circa 30 euro. Le persone che non possono permettersi di spendere migliaia di euro per giocare in un casinò, ma che volentieri giocano nel circolo sotto casa. Il pensionato che ha scoperto un nuovo svago o lo studente universitario con il motorino di seconda mano che vede il club come unico modo per poter praticare il suo sport.
Giocare online non è come giocare live, giocare live ti dà delle emozioni che online non si possono avere.
In questo momento di transizione, da ieri (era il 10 settembre, ndr) non si può più praticare la passione che abbiamo in comune: da ieri centinaia di migliaia di appassionati di poker sportivo se giocano sono nell'illegalità... ma come si fa a giocare nella legalità? come fa la gente comune, i cittadini, quelli che si sono avvicinati al poker sportivo proprio perchè è stata inventata la versione a torneo che ti fa passare una piacevole serata senza il rischio di rovinarsi, come fanno a praticare la loro passione in modo lecito? L'obiettivo di questo gruppo è avere una forma di autorizzazione provvisoria in attesa che venga definito come verrà attuata la legge in materia di gioco live!"
Detto e fatto. Questa sorta di "chiamata all'armi" pare aver funzionato, se non altro sul piano squisitamente numerico: in poco più di una settimana sono migliaia gli iscritti al gruppo, e mentre scriviamo si è toccata quota 6850. Un segno del forte e diffuso disagio dei tanti appassionati disseminati per il Paese. E forse il vero valore di gruppi come questo è nel loro cercare di essere uno spontaneo "trait d'union" tra le esigenze e le problematiche dei vari circoli di poker riguardo all'attuale problema legislativo.
Proprio in queste ore Marelli - insieme alla moglie Francesca - sta cercando un contatto con la Questura di Milano per avere un incontro chiarificatore, e se non altro per aprire un canale di dialogo con le Istituzioni, forse mai come in questo periodo percepite come lontanissime da quella fetta di popolazione italiana che ha a cuore il texas hold'em.