Faraz Jaka è il dominatore assoluto della leaderboard del World Poker Tour per la stagione 2009/10. Nonostante sia conosciuto online con un nick non proprio edificante per un giocatore di poker (“the toilet”) nessuno ha fatto meglio di lui nel circuito WPT. Nei tornei live a stelle e strisce sta diventando uno dei player di riferimento.
Non è ancora molto conosciuto in Europa sebbene abbia ottenuto un nono posto nel Gran Finale dell’EPT di Montecarlo del 2008. Il suo pensiero è stravagante come il suo stile imprevedibile e considera il vecchio continente una nuova terra di conquista: “E’ sempre un piacere venire a giocare in Europa: riesco a visitare nuove città ed al tempo stesso mi diverto al tavolo verde essendo il gioco molto più soft. Il boom per il texas hold’em è esploso con diversi anni di ritardo rispetto agli Stati Uniti e quindi per me è più facile giocare”. Tradotto: i giocatori europei sono meno esperti.
Negli ultimi mesi ha sfiorato in più di un’occasione il colpo grosso nei più importanti eventi nordamericani: è stato runner up al WPT Bellagio Cup (premio da $ 774.000) e terzo nel Doyle Brunson Five Diamond World Poker Classic ($ 570.000). Si è classificato nei primi 20 anche nel Bay 101 Shooting Star. Il 24enne di San José ha guadagnato più di $ 1.3 milioni solo nel circuito WPT e sta dominando la leaderboard del prestigioso circuito. A febbraio è arrivato quinto nella prima tappa del NAPT nella specialità heads-up. Nell’ultima edizione delle WSOP ha ottenuto un terzo posto nel campionato mondiale No Limit Hold’em. Nella sua carriera anche una vittoria in un Side Event del LA Poker Classic.
Laureato in Economia e Business management nell’ Università dell’ Illinois, come molti players ha iniziato a giocare durante il college. “Sfidavo i miei compagni – spiega nell’intervista rilasciata a Poker News Daily - del dormitorio, la notte. Poi ho trovato la mia strada nell’online partendo con soli 50 dollari in dote. Sono stato fortunato perché non avevo alcuna idea su come gestire il bankroll. Ho iniziato a giocare in tavoli da $ 25/50 e sono riuscito ad accumulare $ 10.000 che mi sono serviti come base di partenza”. Non si considera però un player con uno stile da manuale: “Il mio gioco è meno ortodosso rispetto alla maggior parte dei professionisti. All’inizio della mia carriera ero più istintivo. Prendevo le decisioni che sentivo e riuscivo a leggere il tavolo. Alla fine però ho imparato anche i fondamentali. Sono noto per essere un giocatore imprevedibile: cerco di variare sempre molto perché il gioco è in continua evoluzione. E’ importante confrontarsi con gli amici. Il mio punto di riferimento è Ben "chong94" LeFew che ha avuto il merito di insegnare molto a Andy “BkiCe” Seth che è diventato un grande giocatore. Molto spesso chiedo a loro un parere o un consiglio”.
Il giovane player californiano ammette che ama affrontare i giocatori loose-aggressive: “Li preferisco avere alla mia sinistra. Non è semplice reggere la pressione ma con loro basta aspettare il momento giusto”. Old school o generazione online? “E’ noto che molti giocatori live non basano il loro gioco su criteri matematici come quelli dell’online. Così un sacco di players della nuova generazione si aspettano di trovare un range ben definito di live players. Personalmente ci sono tante piccole cose che faccio al tavolo che non prevedono concetti strettamente matematici ma che sono il motivo del mio successo”.