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WSOP 2010: Jon "apestyles" Van Fleet scalda i motori

Jon Van Fleet: un 2010 da protagonista per luiDopo un 2008 che lo aveva visto ai margini dei risultati che contano, Jon “apestyles” Van Fleet ha deciso di mettersi in discussione, cambiando il proprio stile di vita, l’ approccio al gioco e cercando di imparare dai migliori: i risultati non si sono fatti attendere.

Infatti, circa un mese fa Van Fleet ha vinto il suo primo evento FTOPS, e dall’inizio dell’anno ha vinto circa 325.000 dollari grazie ai tornei, il che lo ripaga del cambio di rotta intrapreso: “Una volta cambiato il mio stile di vita, ho avuto un importante upswing – ammette – di certo questo è dipeso dal fatto che le cose hanno iniziato a girare meglio, ma mi piace pensare che molto di questo sia dovuto dall’essere tornato a lavorare seriamente su di me ed il mio gioco”.

In effetti, talvolta scegliersi le giuste compagnie aiuta, e convivere con Steve “gboro780” Gross non può che renderti migliore, come giocatore: “Uno dei suoi punti di forza consiste nel fatto di giocare meno tavoli contemporaneamente, rispetto alla maggior parte dei players. Questo gli permette di prendersi del tempo prima di decidere, di seguire il gioco in modo accurato, di prendere note precise. In definitiva, di fare molte più chips rispetto ad un gioco “ABC” standard”.

Apestyles” ci tiene infatti a sottolineare un aspetto: “Ogni giocatore, anche il peggiore, cerca di vincere quando gioca. Ciascuno segue un suo thinking process, per quanto cattivo possa essere. Questo significa che dietro ogni azione c’è comunque un motivo. Riuscire a capire questo motivo, ad immaginarsi il ragionamento che ci sta dietro consente di giocare perfettamente contro chiunque”.

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Ecco che allora il coautore de “Winning Poker Tournaments One Hand at a Time” cerca di concentrarsi più sulla qualità del gioco che riesce ad esprimere, che non sul semplice risultato che ne deriva, e con le WSOP alle porte questo diventa ancora più vero: “Cerco di vincere ogni torneo a cui partecipo, ma avere obiettivi in senso economico significherebbe soltanto avviarsi verso una delusione. Il mio scopo è quello di giocare meglio che posso ogni giorno. Se sarò soddisfatto del mio livello di concentrazione ed a Las Vegas avrò buone sensazioni, lo considererò un traguardo raggiunto”.

Finora, il suo miglior risultato alle World Series Of Poker è stato un dodicesimo posto nel 2008, ma adesso che i numeri ci parlano di un Jon “apestyles” Van Fleet rinato, chissà che le prossime WSOP non possano parlare anche la sua lingua.

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