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Alberto Russo: "siamo pronti per lo streaming in italiano dell'Irish Poker Open, vi racconto un retroscena"

Da sabato 19 aprile su Assopoker potremo seguire la diretta streaming con il commento in italiano dello Irish Poker Open di Dublino. Come da tradizione, in cabina di commento ci sarà l'ormai consolidato trio composto da Giada Fang, Pier Fabretti e Alberto Russo.

Proprio 'grandealba' ci ha raccontato i retroscena delle dirette irlandesi in arrivo, non senza prima aver commentato l'uscita di Campione per la tappa di esordio del nuovo circuito PokerStars Open by PokerStars (poker) / Sisal (poker).

Un tuffo nel passato

Ciao Alberto, iniziamo proprio dal ritorno a Campione del mese scorso...

È stato, naturalmente, eccezionale, soprattutto per l’emozione di vedere esplodere nuovamente il poker italiano, che è tornato a distruggere i garantiti. È stato davvero bellissimo. Si percepiva chiaramente che tutti stavano aspettando il ritorno di un evento così prestigioso, come erano stati in passato EPT e Italian Poker Tour. Secondo me c’era proprio la voglia di tornare ai tavoli live della picca, e lo hanno dimostrato distruggendo il garantito.

Immagino che il commento del PokerStars Open sia stata anche l'occasione per tornare a vedere tanti vecchi amici.

Sicuramente, è stato un tuffo totale nel passato. Mi sono ritrovato in sala stampa con Topkapias, Manuel Kovsca, Domenico (Gioffrè, ndr), Nicola Pagano… una meraviglia. Tra l'altro avevo visto da poco Luca Pagano, con lui siamo sempre rimasti in contatto. Era venuto a sciare a Campiglio e siamo stati anche insieme allo stadio a vedere il Bologna. Ma rivedere anche tutti gli altri... con Topkapias, per esempio, abbiamo passato infinite nottate insieme ai microfoni dell’Italian Poker Tour, quindi è stato emozionante. E poi rivedere anche i giocatori: ho incontrato Gigetto Pignataro, Alex Longobardi, gente della vecchia scuola che non vedevo da almeno 15 anni.

Una prima volta

Da quanto con Giada e Pier non vi ritrovavate fisicamente tutti e tre assieme in cabina di commento?

Forse, tutti e tre insieme, è stata la prima volta in assoluto. Perché avevo registrato tante puntate con Giada – con cui ci eravamo visti da poco – e con Pier pure, ma mai tutti e tre contemporaneamente. Prima registravamo le puntate per la TV, con Pier su PokerItalia24, con Giada invece per DMax. Ma i commenti in tre abbiamo iniziato a farli solo adesso.

Vi siete schierati tutti al Main Event: chi è andato più avanti?

Sicuramente Giada, ma non sono sicuro che Pier si sia qualificato col satellite. Io e Giada abbiamo giocato il Day 1C, se non sbaglio, e siamo usciti entrambi la sera stessa. Poi abbiamo fatto entrambi un secondo bullet, rientrando in late al Day 2. Io sono durato quaranta minuti: il giorno prima mi hanno scoppiato gli assi, il giorno dopo i Kappa. Quindi, sul torneo… nulla da raccontare, a parte la frustrazione. Giada invece è andata un po’ più avanti, credo fino al tardo pomeriggio o alla sera del Day 2. Il più bravo di tutti è stato Alessandro Giordano, il compagno di Giada, che ha fatto una bella deep run. Credo sia arrivato tra gli ultimi trenta.

Come è nata l'idea di commentare in italiano anche gli streaming dello Irish Poker Open?

Sono davvero contento perché l’anno scorso ho rosicato tantissimo: c’erano Giulio Astarita e Raffaele Sorrentino al tavolo finale del Malaga National, che adesso è diventato un Open, ma il commento era solo in spagnolo. Mi sono visto tutto il tavolo finale e mi è dispiaciuto non poterlo commentare. Così quest’anno abbiamo proposto a Stars di seguire anche altri circuiti, soprattutto se ci sono italiani in fondo al torneo. Loro ci stavano già pensando e hanno detto subito sì, facciamo una prova. Per il momento è un esperimento. Se ci seguiranno in tanti, magari potremo continuare a proporre anche altri eventi. Speriamo, quindi mi raccomando: seguiteci, così ci danno fiducia per fare tanti altri stream.

Il fascino di Dublino

Come avete organizzato le alternanze ai microfoni?

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Come sempre ci alterneremo in coppia, così uno può riposare visto che le giornate sono lunghe e intense. Funziona così: partiamo io e Giada, poi ci alterniamo tutti i giorni. I livelli sono da un’ora, quindi faremo circa due ore a testa. Si incastrano come i Lego, tipo “2-2-2-2”. Non so come spiegartelo meglio, ma penso che hai capito.

Eri già stato a Dublino per qualche commento?

L’ultima volta che ci sono stato non era per l’Irish, ma per l’EPT, nel 2006. Vinse Roland De Wolfe, c’era anche Luca Pagano che, se non sbaglio, arrivò tipo tredicesimo, non ricordo esattamente. Bellissimo: c’eravamo io, Matteo Viola, erano proprio gli albori dei blog live in presenza.

Che ricordo hai della location?

La location del casinò di Dublino era stupenda. Con PokerStars ci portarono a visitare la fabbrica della Guinness e facemmo il party nell’ultimo piano della fabbrica. Ho ricordi bellissimi di quella Dublino. Non sono mai stato all’Irish Poker Open di persona, quindi sono molto contento di commentarlo ora, perché – come giustamente si dice – è uno dei circuiti più antichi e prestigiosi. Peccato che gli italiani non abbiano mai brillato particolarmente. Ma magari, ora che viene streammato e conosciuto di più, vedremo una partecipazione più attiva da parte loro, e – perché no – qualche bel risultato.

Una Pasqua con gli spettatori

I commenti in italiano vi vedranno impegnati anche i giorni di Pasqua e Pasquetta: come ti sei organizzato con la famiglia?

La Pasqua in realtà non ha toccato molto né a me, né a Giada, né a Pier. È stato quasi “business as usual”. Le mie ragazze, mia moglie e mia figlia, sono andate a Gardaland proprio il giorno di Pasqua. Quindi ci siamo organizzati così, e io ho detto tranquillamente che potevo aprire io lo streaming. Anche gli altri erano disponibilissimi. Anche perché il torneo inizia con lo streaming alle 13:30. E poi, da buon montanaro, io mangio a mezzogiorno, quindi tutto sommato ci stava. A Pasquetta invece inizia il tavolo finale e comincerà Pier, perché io avrò qui la famiglia e i suoceri. Quindi ho detto che sarei entrato un po’ più tardi, verso le 15. Tanto, appunto, noi pranziamo presto, quindi ci sarà tempo.

Ti è già successo di dover saltare le feste in famiglia per il commento di uno streaming?

Personalmente non sono particolarmente legato a Natale, Pasqua, Santo Stefano. Quindi se è successo – e sicuramente in vent’anni che faccio questo lavoro sarà successo – non me ne sono neanche accorto. Mi ricordo però che era molto bello andare alla PCA ogni anno, subito dopo Capodanno. Sicuramente ho saltato qualche Befana, quella del 6 gennaio, perché si partiva per la PokerStars Caribbean Adventure, e ci si stava una decina di giorni. Era davvero una figata. C’era ancora un’atmosfera un po’ festiva, ricordo che molti andavano in giro con i cappellini di Natale, anche in spiaggia, giusto per fare un po’ i simpatici.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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