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Ana Marquez si racconta: "ecco i miei incubi più grandi"

Quello di Ana Marquez è un nome che, nonostante la ancor giovane età della ragazza di Malaga, rimane uno dei più conosciuti al mondo e, proprio il fatto che stia sempre lì sulla cresta dell'onda lo certifica senza ombra di smentita.

Ambasciatrice di ACR Poker, Ana Marquez si è resa protagonista di una spettacolare deep run al PokerStars (poker) OPEN Main Event European Poker Tour di Malta, dove ha chiuso al settimo posto per un premio che ha sfiorato i €66.000.

Proprio in quella occasione, Ana Marquez è stata intervistata dai microfoni di Poker.org, che , nella persona di Adam Hampton, ha raccolto le parole di una giocatrice che ragiona e che non risulta mai banale.

Ana Marquez: "Una deep run da non credere"

La giocatrice spagnola arrivava da un periodo di quelli davvero tosti, alla luce del fatto che non raggiungeva un risultato live da qualche mese e l'iniezione di fiducia che può trasmettere un final table ad un evento come il PokerStars Open, va ovviamente analizzato con attenzione.

"Il tavolo finale è stato molto lento, ero shortstack e non riuscivo a metterle dentro per via di una card dead terrificante. C'erano altri tre stack risicati, addirittura più del mio, il che rendeva le cose ancora più difficili, perché avrei potuto aspettare che venissero eliminati. E poi, alla fine, ho spinto la mia coppia di 8 da LoJack e ho trovato i 10.

Ana Marquez courtesy Pokernews

In questi casi c'è sempre da chiedersi, in relazione a stack così vicini e un pay jump piuttosto aggressivo, se si può aspettare ancora, ma, confortata da altre analisi, sono sicura di avere fatto la scelta giusta."

Questo il payout dell'Open Main Event.

PosizioneGiocatoreProvenienzaPremio
1Scott MargeresonUnited Kingdom€423,700
2Gerard CarboSpain€264,650
3Siarhei SochneuBelarus€188,900
4Evaldas AniulisLithuania€145,350
5Donato De BonisItaly€111,850
6Modar AlsoudGermany€86,500
7Ana MarquezSpain€65,950
8Barny BoatmanUnited Kingdom€50,700
9Ioannis OikonomidisGreece€39,050
10Vasyl PalandiukItaly€29,800

I tornei Venom PKO

La scorsa settimana Ana Marquez ha partecipato anche al  dual Venom Progressive Knockout (PKO), torneo che si gioca nella room di cui la Marquez è ambasciatrice, un Garantito da 5 Milioni per il No Limit Hold'Em e uno da 1,5 Milioni per il Pot Limit Omaha, dove alla Marquez non è andata altrettanto bene.

So giocare a PLO, ho quasi vinto un braccialetto, ma allo stesso tempo non è un gioco che studio regolarmente, quindi preferisco non giocarlo a Venom. Sono entusiasta di quello NLH.

La mia strategia preferita nei PKO consiste nell'applicare ciò che so da ciò che ho studiato, ma in generale si tratta solo di giocare il mio gioco normale, specialmente nelle fasi finali.

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All'inizio, le taglie contano e si ottengono probabilità migliori per chiamare. Ed è lo stesso per i tuoi avversari contro cui stai giocando, quindi devi stare attento. Saranno più propensi a chiamare per via della taglia. Quindi, se hai valore, vuoi sicuramente mettere tutte le tue fiches.

Penso che uno degli errori più comuni che i giocatori commettono nei tornei PKO sia quello di foldare troppo in generale, o di chiamare in modo errato nelle diverse fasi del torneo, come all'inizio o nelle fasi successive.

Ana Marquez

Online vs Live

La differenza sostanziale tra il gioco Online e quello Live è per Ana Marquez soprattutto di strategia. Più matematica per gli amanti del gioco da casa davanti ad un device.

Giocare online oppure live, direi che è quasi la stessa cosa, ma forse le persone che giocano online più spesso hanno la strategia più inchiodata ai loro canoni. Quindi giocheranno meglio la parte matematica, chiameranno da meglio, andranno all-in.

Questo è all'inizio, perché nelle fasi successive le taglie non contano così tanto, perché vincere nel torneo, salire nel payout, è più importante delle taglie. Questo è un punto importante da tenere in considerazione.

Ana Marquez Courtesy Pokernews & Manuel Kovsca

Gli errori nei tornei PKO

Penso che uno degli errori più comuni che i giocatori commettono nei tornei PKO sia quello di foldare troppo in generale, o di chiamare in modo errato nelle diverse fasi del torneo, come all'inizio o nelle fasi successive.

Molti giocatori impazziscono davvero, e non è sempre necessario. Devi soprattutto sapere in quali punti vuoi giocarti il torneo o meno. Direi, se non hai studiato la matematica che c'è dietro, concentrati solo sul giocare un poker solido e goditi l'esperienza.

Basta essere consapevoli del fatto che quando le persone vanno all-in, sanno che verranno chiamate più spesso.

I tornei PKO

Nel Progressive Knockout (PKO) il buy-in è diviso tra montepremi e taglia (bounty) iniziale su ogni giocatore. Quando elimini qualcuno, incassi subito metà della sua taglia; l’altra metà si aggiunge alla tua, che quindi cresce mano dopo mano. È questa crescita a renderlo “progressive”.

Differenze rapide: nel KO classico prendi l’intera taglia dell’eliminato e la tua non aumenta; nel freezeout non esistono taglie. Nei PKO moderni, il vincitore incassa anche la propria taglia residua a fine torneo.

Ana Marquez: il mio incubo più grande? In aeroporto!

Ana Marquez fa una netta distinzione tra gli incubi al tavolo e quelli della real life e, a questo proposito, ne racconta due distinti, di cui il primo alle WSOP.

Tendo a dimenticare le brutte sconfitte, ma ce n'è una che mi perseguita. C'erano ancora tre tavoli al $3K 6-Max alle WSOP di Las Vegas. Ero chip leader, e all'improvviso ho fatto assi contro regine e ho perso, e poi la mano successiva A-K contro nove e ho perso, e sono diventata super short.

Ho finito 6^ al tavolo finale. È stato disgustoso, perché in quel momento ti aspetti di vincere. Stai pensando: 'Ho tutte le chips e succederà!'. E poi capita questo, e tu pensi: 'Non è possibile!' Ero devastata, anche se avevo appena fatto un tavolo finale.

Ma ad essere onesti, i miei incubi più grandi sono negli aeroporti. Tornando da Malta, il mio volo è stato ritardato di un'ora e mezza. Ho perso la coincidenza, mi hanno rotto la valigia e poi ho dovuto aspettare in fila per tre ore per prendere un hotel. Poi mi hanno detto che non c'erano voli per tre giorni!

Ma che si tratti di clic errati, bad beat o aeroporti, l'unica cosa che puoi fare è dimenticare questi eventi e continuare. Le cose brutte accadranno sempre, ma questa è la vita; Indugiare su tutte queste cose non è utile.

Cancellalo dalla tua mente, prendi ciò che puoi imparare e vai avanti. Perché altrimenti è solo stress puro!

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.