Ogni volta che Filippo Candio sbarca a Malta è in vena di rivelazioni. Dopo aver parlato a cuore aperto ai microfoni di Assopoker due mesi fa (puoi leggere qui la sua verità sull’inchiesta All in), “Drive On” ci racconta aneddoti interessanti in chiave World Series, in particolare durante la famosa estate del 2010.
Sono in corso le World Series e forse Filippo puoi aiutarci a capire cosa prova un giocatore in questi momenti di forte tensione. Mi hai detto che ti sentivi molto solo, nei giorni decisivi del Main Event… Sensazioni post torneo?
Vuoto. Alla fine il mio obiettivo l’avevo ottenuto e ripetevo dentro di me: ed ora? Sapevo di aver raggiunto un traguardo senza alcun significato personale. L’unica cosa positiva è stato pagare le percentuali ai miei quotisti. Alla fine un po’ di bene per gli altri l’ho fatto. Ci tenevo…
In quel periodo non tutti credevano in Candio, vero?
Ricordo ancora una sera, era presenti i players italiani più forti in una famosa villa a Las Vegas. Io sono stato completamente ignorato. Raggiungero un deal tra 10, 12 players, nel quale si scambiarono quote per il torneo 10.000$ Six Max. Non mi reputavamo all’altezza e mi esclusero...
Una scelta non proprio felice, considerando che pochi giorni dopo si giocava il Main Event… C’è chi si è mangiato le mani nel vederti tra i November Nine?
Non solo le mani….
Diversi però hanno investito su di te per il Main Event.
Si, pochi ma ben ripagati. Ma non farò mai il nome dei miei quotisti.
Ti è costato…
Ho pagato volentieri, devi credermi. Mai come in quella occasione, mi ha dato soddisfazione dare soldi ad altre persone… Ero felice di ripagare ragazzi che avevano creduto in me, in un periodo non semplice della mia carriera. E’ stato uno dei pochi aspetti positivi del mio exploit al Main Event. La vita egoistica non porta a nulla.
Dopo il Main Event c’è stata però la tua svolta extra poker.
Si, ho capito che nella vita bisogna concentrarsi su valori fondamentali come la famiglia.
Non a caso pochi mesi dopo hai conosciuto la tua futura moglie ed hai iniziato a costruire qualcosa di veramente importante nella tua esistenza.
Si, lei ha fatto molto sacrifici, ha seguito un pazzo come me in giro per il Mondo, rinunciando a molte cose.
Hai sofferto molto lontano dalla tua Sardegna, vero?
Si, a Montecarlo non stavo bene. Mi veniva rabbia perché vivevo una situazione paradossale. Avevo vinto parecchi soldi ma non potevo fare nulla e, soprattutto, dovevo vivere lontano da casa. Assurdo, mi sentivo solo e prigioniero.
L’arrivo di tuo figlio però è stata un’altra svolta…
Si, un’esperienza formativa incredibile. Se potessi tornare indietro diventerei padre a 18 anni.
Filippo, una domanda a bruciapelo: ti senti ricco?
Non lo sono. Ho dei beni che sono felice di condividere con la mia famiglia.
Agli amici che vivono nelle difficoltà e che non trovano lavoro, cosa consigli?
Di non aver mai paura.
Da imprenditore come ti vedi?
In realtà non sono un imprenditore, sono un mix tra impresa e agenzia. Lavoro per il concessionario Scommesse Italia da due anni e sono loro i proprietari di Candio’s Room. C’è anche questa nuova esperienza nel coaching molto stimolante.
Come vedi il poker? Alla fine puoi osservare questo mondo, sotto vari punti di vista.
Sono partito facendo il blogger per Luca Pagano, poi ho fatto il giocatore, il coach e l’operatore…
Bene, negli States sono tornati a reinvestire nel poker online. Come interpreti questo fatto?
Fa pensare che Soros (notizia letta proprio da voi, su Assopoker) il più grosso speculatore non pentito (altra citazione letta su AP) del mondo, decida di acquistare WSOP.com… Vuol dire che sta pianificando una mossa speculativa importante…
Ma Soros farà da traino a tutto il mercato? A Wall Street lo marcano stretto da decenni…
Io e un gruppo di persone crediamo che questo sia un segnale importante e stiamo cercando di percorrere la medesima strada. Penso che quando negli States si inizierà a lavorare a pieno regime, il poker online europeo - in un primo momento - vivrà un periodo di flessione… Ma per un effetto di saturazione del mercato statunitense, si ritornerà a investire nel Vecchio Continente e l’Italia sarà una delle prime piattaforme attrattive, considerando la legislazione favorevole.
Dopo di te non abbiamo più avuto November Nine. Nell’European Poker Tour abbiamo dovuto aspettare molti anni prima di rivedere un italiano (Buonanno) sul trono. Ti sei dato delle spiegazioni?
Sergio Castelluccio è andato vicino all’obiettivo dodici mesi fa. In tutti i casi, penso che molti top si siano fermati ed hanno interrotto il loro percorso all’estero, a causa dell’operazione All in. In molti si saranno chiesti: ‘e se poi faccio la fine di Candio e Blanco?’. Lo Stato italiano sta impedendo ai giocatori di giocare all’estero, anche nei paesi comunitari.
La Commissione Europea però si è espressa in maniera netta… Ora tocca alla Corte di Giustizia Europea applicare i principi dei Trattati.
Aspettiamo, ma questa operazione, nel breve periodo, sta portando soldi allo Stato italiano.
Leggi la prima parte dell'intervista a Filippo Candio