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Daniel Cates fa odiare il poker a Phil Hellmuth

Ammettiamolo, giocando contro Daniel "jungleman12" Cates il poker devono averlo odiato in parecchi nel corso degli anni, ed a quanto pare neppure un mostro sacro come Phil Hellmuth ha potuto fare eccezione a questa regola non scritta.

I due stanno partecipando, assieme a diversi altri giocatori famosi, ad un'edizione della PartyPoker Premier League, che si svolge giocando vari sit&go che in base al piazzamento raggiunto assegnano un certo numero di punti: chi totalizza il numero maggiore raggiunge il tavolo finale con uno stack proporzionale.

Nella mano in questione è proprio Phil ad aprire il gioco, openraisando ad 8.000 con k j , ma Cates - che è in posizione su di lui e vanta lo stack maggiore al tavolo - decide di 3-bettare a 20.000 con 8 7 , facendo foldare tutti gli altri ma non Hellmuth, che invece chiama.

Il flop è 4 j 4 , e "The Poker Brat" nonostante il board sia molto dry decide di check/raisare a 51.000 la continuation bet di "jungleman12" a 21.000: quest'ultimo comunque non fa una piega, e chiama nonostante tutto.

Il turn è perfetto per lui, visto che il 9 oltre ad aprire un progetto di colore gli offre anche un gutshot. Così, quando Hellmuth esce puntando 40.000 fiches, "jungleman12" rilancia fino a 110.000 in semibluff, ma questo non è sufficiente a far mollare la presa a Phil.

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Arriviamo così al river, che è il 10: una bella carta per Cates, non soltanto perché ovviamente chiude il suo progetto di scala, ma anche perché Hellmuth può pensare che prosegua la sua azione in bluff le volte che ha un busted flushdraw.

Di fronte al check del suo avversario Cates decide quindi di puntare 245.000 fiches su un piatto di circa 370.000, lasciando Hellmuth a borbottare quanto a volte detesti il poker.

Alla fine Hellmuth chiama, ma lo showdown non gli sorride: in compenso lo fa Daniel Cates...

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