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Dario Alioto e i due braccialetti sfiorati in 24 ore: "ma sono soddisfatto, chi ha un ROI migliore di me a PLO?"

Nella settimana che ci stiamo per lasciare alle spalle, ha chiuso al secondo posto l'Event #8 e al terzo posto l'Event #10 delle WSOPE 2025. Anzi, a voler essere più precisi, Dario Alioto ha sfiorato due braccialetti in due giorni. Un tale back-to-back di performance è merce davvero rara anche per un collaudato campione come il palermitano, che è pienamente tornato al top delle varianti di poker dopo essersi preso un periodo di break.

Lo abbiamo intervistato e, come sempre capita di fronte a personaggi poliedrici e non banali, Dario ha disseminato qualche perla qua e là.

Dario Alioto, i due braccialetti sfiorati e l'amarezza relativa: "preferisco essere protagonista regolare che comparsa occasionale"

Di seguito, l'intervista a Dario Alioto che ha toccato diversi temi. Come sempre, in grassetto le domande e in corsivo le risposte.

In due giorni, un secondo e un terzo posto in eventi di spessore. In questo momento prevale la soddisfazione per essersi confermato a livello altissimo (e anche dominato gran parte del torneo, nel caso del 5k) o l'amarezza per il braccialetto ancora sfuggito?

"Capita spesso di vedere braccialetti vinti per miracolo, ma non ho mai visto nessuno fare due podi alle WSOP/WSOPE in 24 ore. Penso sia un altro primato mondiale nel mio palmares, mentre di braccialetti ce ne sono in giro a migliaia, peraltro ho quasi fatto primo e secondo.

La soddisfazione è superiore all'amarezza, preferisco essere protagonista regolare ai piani alti delle classifiche, che fare la comparsa che vince un bracciale e poi non riesce a riconfermarsi ad alti livelli."

Le varianti di poker e l'assenza di un "power ranking"

Che opinione ti sei fatto di Renji Mao? E, in un ipotetico ranking aggiornato degli omahisti, in che posizione ti collocheresti?

"Ad essere sincero, Mao era proprio l'avversario che speravo di trovare in HU, poichè era il giocatore col quale avevo meno history; siccome ho un gioco poco convenzionale, immaginavo che proprio lui sarebbe stato il giocatore che avrebbe sofferto maggiormente il mio stile.

Riguardo all'altra cosa, dipende dal tipo di Ranking. Sarebbe molto bello avere un GPI dedicato al PLO e/o varianti. In ambito mondiale ho poche info, perché ho giocato solo una ventina di tornei fuori dall'Europa negli ultimi dodici anni. Certo è che quando vedo il replay dei Triton mi viene molta voglia di giocarli, perché credo che potrei dominare anche lì. Purtroppo hanno un calendario scomodissimo per le mie esigenze, è un annetto che vorrei andare ma non capita mai una tappa in una data comoda, a parte l'ordine dei tornei tipo 25k, poi 100k (perché?) e poi 50k, che per me è un mistero inspiegabile. Solitamente si mettono in crescendo, così chi arriva al top in quelli precedenti è invogliato a shottare quelli più grossi.

Quindi, posso parlare credibilmente solo dell'ambito europeo, che è quello dove mi sono cimentato in maniera quasi esclusiva negli ultimi anni. Anche lì mancano dei ranking o money list specifiche, ma a occhio credo di essere il primo, anche con un certo distacco, nella Money List delle WSOPE nel PLO. Guardandomi intorno, osservando il viavai alle casse, credo di essere anche quello con il ROI medio migliore tra i regulars.

Anche a livello di "punti" (intesi come piazzamenti alle WSOPE) credo di essere primo per distacco non solo nel PLO, ma anche in generale nelle varianti, con un 1°, due 2°, un 3°, un 4°, un 5°, un 7°, un 9°, un 11° e una lunga lista di Top 20 e top 30. Poi credo di essere l'unico al mondo ad aver vinto tre tornei di fila di PLO (NO deals), senza aver partecipato ad altri tra una vittoria e un'altra.

Probabilmente ho anche il ROI lifetime migliore (giro intorno al 100% ) nel PLO in Europa. Non saprei dire se sarei anche il primo della Money List PLO All-Time EU, perché ho frequentato poco o niente il circuito EPT negli ultimi 12 anni."

Dario Alioto (Tomas Stacha, King's Resort & PokerNews)

Il Mystery Bounty è formula che sembra adattarsi bene a un gioco come il PLO dove le chips finiscono spesso in mezzo. A te piace?

"Quando ho visto che cominciavano a programmare i MB nel PLO non ero affatto contento, ma dopo averne giocati 4 in carriera e fatto un primo e un secondo, forse devo aver pensato male! Anche lì il mio stile è ben diverso dagli altri regs, noto che molti giocatori fanno fatica a dare il giusto valore alle taglie e credo che questo sia un grosso vantaggio per me."

Quando vedo il replay dei Triton mi viene molta voglia di giocarli, perché credo che potrei dominare anche lì

Dario Alioto

Dario Alioto e il braccialetto diventato "maggiorenne"

Il 10 settembre ha compiuto 18 anni il tuo braccialetto. Dopo tutti questi anni, cosa ti spinge ancora a dare la caccia a questi titoli?

"Credo che come un calciatore non vorrebbe mai smettere, anche un pokerista si augura di poter competere ai massimi livelli il più a lungo possibile. Per me è fondamentale giocare poco, per mantenere alta la motivazione e voglia di giocare. Voglio divertirmi quando gioco, se deve diventare un lavoro a tutti gli effetti preferisco fare lavori senza varianza, dove ricevi quello che produci senza aleatorietà.

Il 2025 sarà l'anno in cui avrò giocato di più dal 2013 e totalizzerò un totale di 14 settimane di gioco su 52, sarebbe il 27%. Praticamente meno di un "lavoro" part time, d'altronde non mi definisco più un Poker Pro da quando terminò la sponsorizzazione a fine 2014. Questa inoltre è una cosa di cui vado particolarmente fiero, perché in molti pensano che non sia umanamente possibile competere ai massimi livelli giocando così poco, eppure mi sembra di stare dimostrando il contrario."

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Dario Alioto dopo il braccialetto vinto al 5k PLO delle WSOPE 2007

Carta d'identità a parte, cosa prenderesti del Dario 2007 e cosa il Dario 2025 ha in più rispetto a quell'altro?

"Nel 2007 ero in grado di guardare le carte solo una volta nel preflop, memorizzandole senza più mai riguardarle nemmeno a mano finita, tenere il conto del pot, osservare i miei avversari e giocare con un timing che minimizzasse al massimo i tells per tutto il torneo.
Ero anche più spensierato, come è normale che sia per un giovane di 23 anni, devo dire che a suo tempo non c'era nemmeno la distrazione dello smartphone, che a me crea problemi di attenzione, soprattutto nei Day1.

Adesso sono più maturo, do il giusto peso alle cose, affronto con più serenità le sconfitte, so essere rassicurante e proteggere emotivamente dalle preoccupazioni economiche dovute alla varianza chi mi sta intorno.

Credo che tra i 40 e i 45 anni ci sia il momento di picco nella forma psicofisica di un pokerista, ma anche nella vita reale, quindi cerco di godermi entrambe."

Credo che tra i 40 e i 45 anni ci sia il momento di picco nella forma psicofisica di un pokerista, ma anche nella vita reale

Dario Alioto

Dalla Triple Crown alla variante preferita, che non è il PLO!

A proposito, in questi giorni si è tornato a parlare di Triple Crown. Come vedi il traguardo oggi, con il mercato che ha portato - tra live e online - a 130 braccialetti annui?

"Non so se serva dire che i braccialetti online andrebbero contati a parte, più che altro per rispetto del Poker stesso. Spero che un giorno anche alle WSOP decidano di ripristinare questo rispetto, perché svaluta il prestigio del trofeo più ambito in cambio di un ritorno finanziario immediato, ma poco lungimirante.

Riguardo al Triple Crown, lo trovo un poco obsoleto come concetto, perché ormai ci sono molti circuiti. A suo tempo, vincere una Triple Crown significava avere vinto tutto, adesso significa avere vinto 3 titoli tra i tanti. Certo è che ritengo legittimo che un giocatore usi questo potenziale traguardo come fonte di ispirazione per continuare a dare il massimo e tenere alto l'entusiasmo e la voglia di giocare."

Alle WSOP di Las Vegas hai confermato di potertela giocare con i top un po' in tutte le varianti di poker. Ma se, ipoteticamente, ti dicessero che devi giocarti tutto in un singolo torneo, che specialità sceglieresti?

"È stato importante per me avere la possibilità di dimostrare nelle ultime due edizioni delle WSOP di potermela giocare nelle varianti nonostante sia mancato dalle WSOP di Vegas per dieci edizioni consecutive e nel frattempo le abbia giocate raramente.

Se dovessi scegliere il torneo dove ritengo di avere più vantaggio è il Limit Omaha Hi Only. È il gioco che sceglievo nel 10k Dealers Choice a quasi ad ogni orbita me le regalavano. Non avevo mai giocato quel gioco in vita mia prime di queste WSOP, sospettavo di potere avere un vantaggio significativo, che poi si è dimostrato sul campo. Proprio al 10k DC, Friedman che è stato campione per tre anni di fila ha fatto un errore molto grave contro di me quando eravamo 12 left a quel gioco, facendomi un regalo.

Invece, tra i tornei che hanno un loro World Championship, penso che il Big-O sia quello dove posso avere più vantaggio sul field, anche se purtroppo non ho avuto la fortuna di poterlo dimostrare con dei risultati."

Immagine di copertina: Dario Alioto (Tomas Stacha, King's Resort & PokerNews)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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