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WSOP 2025: perché il bluff di David Peters su Martin Kabrhel è il più bello di questa edizione... e non solo

Tra le tantissime mani che vi stiamo proponendo in queste prime tre settimane di World Series Of Poker, ce n'è una che nella giornata di lunedì 16 giugno ha fatto il giro del web, scatenando più di una reazione.

I due protagonisti del colpo sono due eccezionali giocatori che rispondono al nome di Martin Kabrhel e David Peters, che hanno preso parte al Super High Roller da $250.000, vinto nella notte di martedì da Seth Davies al suo primo braccialetto.

Il contesto, il momento del torneo, la mano di David Peters

Si sta giocando il Day 2 del torneo con il più alto costo di iscrizione di queste WSOP, che ha messo a referto un prize pool di quelli belli grossi, oltre 15 milioni di dollari, ai quali i 63 iscritti di questo torneo riservato a pochi nel mondo, avrebbero voluto prendere parte alla spartizione.

Tale privilegio era riservato però solo ai primi 10 del payout e, proprio nel momento in cui si sta giocando lo spartiacque della "Stone Bubble" a 11 players left, Kabhrel e Peters si ritrovano invischiati in una mano per cuori forti.

Il colpo comincia con il mini raise di Kabrhel a 400.000 da HiJack con 8 10, chiamato da Daniel Negreanu un posto dopo, da cutoff e da David Peters sul Grande Buio.

Martin Kabhrel courtesy Pokernews & Austin Currington

"Occhio alla bolla"

Il flop è piuttosto favorevole al rappresentante della Repubblica Ceca, sicuramente felice di vedere tra le prime tre carte comuni, ben due otto: 8 8 j .

Tutti e tre i protagonisti della mano trovano qualcosa, visto che Negreanu chiama la Continuation Bet di Kabrhel a 200.000 con a j ,mentre Peters va in check raise a 750.000 con a j .

Kabrhel non si è perso d'animo e ha provato a estrarre valore con una 3Bet a 1.425.000, originando il fold di Negreanu e il call di Peters, prima che un 3 rallentasse l'azione, per un doppio check.

Al river un 9 ha messo fine al board e per la seconda volta di seguito Peters ha manifestato la sua volontà di checkare.

Il secondo check raise di David Peters

Come è nelle sue ormai celeberrime corde, Kabrhel si è preso tutto il suo tempo, prima di decidere di value bettare 2 milioni il suo tris di 8, cosa che però a scatenato la bellissima mossa di David Peters che, invece di limitarsi al call con la sua doppia coppia, top kicker, si è inventato un All In che metteva a repentaglio il torneo di Kabrhel, in quel momento fornito di uno stack meno corposo dello statunitense.

David Peters, un campione lontano dai riflettori

Martin Kabhrel e David Peters hanno due modi di concepire il rapporto con le luci della ribalta.

Il primo è loquace al limite del fastidio, il secondo meno parla e meglio è, schivo, taciturno, preferisce far parlare le sue giocate.

David Peters ha guadagnato fin qui in carriera un totale di poco meno di 50 milioni di dollari, 13° della All Time Money List, secondo Hendonmob.com e ha al polso 4 braccialetti WSOP

D'improvviso le voci al tavolo si sono fermate ed è calato il gelo in tutta l'area circostante del torneo, formato da due tavoli complessivi, tanto che tutti i componenti dell'altro tavolo si sono avvicinati ai compagni di merende, per capire se avrebbero potuto considerarsi tutti a premio per un min cash da $516,393.

David Peters courtesy Pokernews & Alicia Skillman

Se conoscete la parlantina di Martin Kabrhel , vi stupirà il fatto che, al contrario, la mossa di Peter lo ha talmente spiazzato da non proferire parola, prima di foldare e rendere merito al suo avversario con un laconico "nice hand David".

Il commento più calzante di tutto l'accaduto, è stato quello di Adam Levy: "Non mi sarei mai aspettato che [Peters] avrebbe potuto trasformare la sua top pair in un bluff con il blocker nut a picche sulla bolla di un torneo da $250k contro uno dei pochi altri giocatori che poteva avvicinarlo, e non di poco, all'eliminazione"

Foto in homepage: David Peters courtesy Pokernews & Austin Currington

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.