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Il patatrac di Doug Polk al 25k HU WSOP

Facendo un parallelo calcistico, è come se il fuoriclasse di turno sbagliasse un rigore decisivo nella finalissima che assegna il titolo di campione del mondo.

Doug Polk è stato sicuramente uno dei più forti specialisti cash game heads-up sulla faccia della Terra ma ieri, all’appuntamento con la Storia, ha fallito.

La collezione di braccialetti

Per il classe ’88 nato a Pasadena, il braccialetto al 25k HU Championship avrebbe messo il sigillo a una carriera interamente o quasi dedicata al cash game heads-up.

Il digiuno di bracciali di Polk dura adesso da sette anni, ossia da quando uscì vittorioso dall’High Roller For One Drop in cui il nostro Dario Sammartino occupò il gradino più basso del podio. Ecco i tre titoli World Series che può sfoggiare il campione statunitense:

AnnoEventoPremio
2014$1,000 Turbo No Limit Hold’em$251,969
2016$1,000 Tag Team No Limit Hold’em (con Ryan Fee)$153,358
2017$111,111 High Roller For One Drop No Limit Hold’em$3,686,865

Oggi in realtà avrebbero potuto essere quattro. Ma Polk probabilmente ha voluto strafare: forse un eccesso di sicurezza?

Il bluff che ha rimesso l’avversario in partita

Di certo per uno specialista come lui la vittoria era a un passo, con tutto che Chanracy Khun era avversario di tutto rispetto. Polk è andato in vantaggio relegando il canadese a poco più di 20bb di stack, quando ha deciso di tuffarsi in un bluff che ha capovolto l’heads-up.

Dopo un complete-call small to big blind 160k, scende un flop 6 5 3 : da big blind Polk checka con Q 4 , Khun betta 160k con 8 6 , Polk chiama.

Sul turn K Polk decide di check-raisare a 900k la bet di Khun dimensionata a 250k. Dopo il call arriva il river 9 con Polk che va all-in e Khun che deve decidere se mettere il suo ultimo 2,3M di chips in mezzo al pot.

Alla fine Khun chiama e con la sua coppia di sei trova il raddoppio che lo porta in netto vantaggio, lasciando Polk con 15bb.

Il beffardo misread

Poco dopo Polk vede le chips prendere la via dell’avversario in modo a dir poco rocambolesco. Dopo il call preflop con 10 4 sul raise x2 di Polk, che ha A 10, Khun checka dietro tre strade su Q 6 K 8 3 dopo i check di Polk.

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Mentre gira le carte per lo showdown il giocatore di origine asiatica annuncia a voce alta di avere 10-high: per sua fortuna mostra le carte al tavolo e incassa il pot con colore, riducendo ulteriormente la dotazione in chips di Polk.

L’ultimo showdown

Rimasto con poco più di 10bb, Polk manda resti con K 8 da big blind dopo il complete da small blind di Khun, che però snappa con K 10.

Il board A 5 2 7 9 sancisce la fine dei giochi. Non che il secondo posto cambi qualcosa nella sostanza: Doug Polk resta uno dei più forti heads-uppisti al mondo. Ma con un braccialetto a conferma, questa affermazione avrebbe tutto un altro valore.

Il video del passo falso in semifinale

A dirla tutta, già prima della finalissima Doug Polk era andato sopra le righe. Nella semifinale contro Chris Brewer i due si erano trovati ai resti preflop in cooler, Polk con coppia di donne, Brewer con una di re.

Il torneo di Polk sembrava finito ma poi al river è arrivata una Q grande come una casa. Lo specialista statunitense si è lasciato andare a una esultanza sguaiata ,in un primo momento sincera ma che è poi sembrata diventare a uso delle telecamere, senza badare al fair play nei confronti dell’avversario.

Immagine in alto: screenshot video PokerGo

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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