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Espen Jorstad

Espen Jorstad e lo swap della discordia: deve il 3% del Main ad Alex Theologis?

Quella di "swappare" è una delle pratiche più diffuse nei tornei di poker, principalmente live. Effettuando uno swap, due giocatori si scambiano una certa percentuale di un torneo. In tal modo si attenua l'impatto della varianza, ma possono anche nascere spiacevoli situazioni. Cosa accade infatti se un giocatore vince il WSOP Main Event e un collega reclama uno swap di cui però non si trova traccia? È quanto accaduto ad Espen Jorstad, campione del WSOP Main Event 2022, con il collega Alex "pwndidi" Theologis.

Espen Jorstad e lo swap forse mai esistito

Il norvegese ha diffuso la storia da qualche ora su Twitter, per avere l'opinione della community. "In caso la community mi dia torto, sono pronto a un arbitrato che decida se io devo questo denaro", ha aggiunto Espen in premessa al suo post.

Ecco una ricostruzione degli eventi. Alex Theologis, player greco molto conosciuto nella community degli MTT online come "pwndidi", scrive dei messaggi a Espen Jorstad. Dalle date dei messaggi si capisce che siamo durante il Main Event. Alla maggior parte di questi messaggi Jorstad non risponde, probabilmente perché focalizzato sul torneo della vita e magari anche tempestato di messaggi da mille altre persone.

Il 15 luglio, ovvero durante il day off tra il day 7 e il day 8, quando cioè il norvegese era chipleader 10 left, Jorstad trova il tempo di rispondere. In particolare il riferimento è all'ultimo messaggio, dove Theologis chiedeva "a proposito, il nostro swap è per il 3%, giusto? Ho controllato la nostra chat ma non l'abbiamo confermata per iscritto".

Qui al futuro campione si drizzano le antenne: "Hmm, non abbiamo scritto nulla sul nostro swap? Quando e dove lo abbiamo stipulato?"

Sul punto, Theologis risponde in maniera piuttosto vaga: "Cazzo, sapevo che sarebbe successo, quando non mi scrivo i miei swap da qualche parte. Il tutto è un po' imbarazzante, sono piuttosto sicuro che a un certo punto abbiamo swappato, non ricordo se andando al casinò o in pausa cena, o magari al Wynn. Non sono sicuro sul quando e dove, ma ho swappato con tante persone e sono certo che tra queste c'eri anche tu".

Jorstad allora replica mostrandogli la lista di tutte le persone con cui ha swappato per il Main Event, rigorosamente segnate e confermate. Inutile aggiungere che Alex Theologis non era presente in tale lista.

I due si incontrano in un hotel a Las Vegas, dove Jorstad riferisce di aver raccontato a Theologis la sua versione della vicenda. Poi c'è stato un altro scambio di opinioni, via messaggio:

Traduciamo quest'ultimo scambio di messaggi perché è importante. Jorstad: "Ehi amico, finalmente ho avuto un po' di tempo per ripensare a tutta la situazione. Poiché io non ho ricordi di un nostro accordo, né tu ricordi quando e dove l'avremmo stipulato, mi sembra chiaro che non ci sia alcuno swap in essere. Ogni volta che swappo con qualcuno sulla parola, lo scrivo subito in chat e me lo annoto in un documento, e non c'è traccia di nessuna di queste due cose con te. Sono certo che lo avrei fatto con te anche per il fatto che noi due non abbiamo mai swappato in precedenza. So che è brutto da sentire da parte tua, essendo convinto che avessimo uno swap, ma non so davvero cosa altro dirti."

La risposta di Theologis: "Hey, ero in vacanza perché non volevo pensare a questo e avevo bisogno di rilassarmi. Non so cos'altro ci sia da dire a questo punto, mi sento così tradito e deluso, non credevo mai di trovarmi in una situazione del genere, visto che swappo solo con persone che reputo affidabili, e in particolar modo non me lo aspettavo da te. Credo di aver imparato la lezione, non so come tu faccia a dormire la notte o guardarti allo specchio, ma ok".

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La reazione della community

Praticamente tutti i convenuti sono d'accordo con Jorstad, e tra questi ci sono nomi notissimi come Brian Rast, Mike Mcdonald, Fedor Holz, Josh Arieh. Tutti sono concordi nel dire che, per come sono state presentate le cose, Jorstad non è tenuto a riconoscere alcunché al greco.

Alex Theologis durante le WSOP 2022 (courtesy Spenser Sembrat & PokerNews)
Alexandros Theologis durante le WSOP 2022 (courtesy PokerNews & Spenser Sembrat)

Buona fede, o no?

L'ultimo passaggio di Theologis, in cui si chiede come Jorstad faccia a dormire la notte, è quello su cui si focalizza la maggior parte delle risposte. Secondo alcuni è la dimostrazione della malafede del greco, che proverebbe a far leva sul senso di colpa per cercare di manipolare l'amico. Tuttavia, a detta di molti pro e primo fra tutti Patrick Leonard, molto amico di entrambi, Alex Theologis non è proprio il tipo da usare questi mezzucci. Lo stesso Espen Jorstad è apertamente di questa opinione, e si è detto anzi certo che Theologis si basi su un qualche "cognitive bias", ovvero su una convinzione errata che per qualche ragione Alex si sarebbe creato.

Le misteriose minacce e Theologis si dissocia

Un altro aspetto imbarazzante della vicenda è che Espen Jorstad riferisce di avere ricevuto delle minacce, non solo velate: "Uno su Instagram mi ha scritto tempo fa "Dai ad Alex il suo 3%" e anche qualche giorno fa, durante un torneo a Cipro, sono stato avvicinato da un irlandese alticcio che mi ha detto "Dai a quest'uomo i suoi soldi, sai di cosa parlo, dagli il suo 3%" e poi mi si avvicina minaccioso per chiedermi se volessi risolverla in qualche modo fuori..."

Alex Theologis, intervenuto nel post Twitter di Jorstad, nega nella maniera più assoluta di conoscere quel tipo irlandese, né di aver chiesto a chicchessia di intercedere presso Espen, men che meno di minacciarlo. E, a proposito del mancato accordo con il norvegese, afferma di ritenerla ormai acqua passata.

La lezione da imparare

Ad oggi, dunque, sembra proprio che Espen Jorstad non debba riconoscere ad Alex Theologis la fantomatica quota del 3% che, vale la pena ricordarlo, vale 300.000 dollari.

Questa storia ci lascia come minimo una lezione da imparare. Quando decidete di scambiare percentuali di un dato torneo con qualcuno, assicuratevi che l'accordo sia scritto da qualche parte, online o su carta. Al limite, va bene anche un messaggio vocale. In caso contrario potreste, un giorno, trovarvi in situazioni imbarazzanti come quella appena raccontata.

Immagine di copertina: Espen Jorstad (courtesy PokerNews & Alec Rome)

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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