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Ethan ‘Rampage’ Yau vince l’High Roller WPT col secondo bullet e rimborsa i quotisti

Tantissimi giocatori vendono quote dei loro tornei di poker. Le ragioni sono molteplici ma le più importanti sono due.

Da una parte, con la vendita di quote, si ha la possibilità di giocare tornei che sarebbero fuori portata per il proprio bankroll. Dall’altra si aumentano coinvolgimento e partecipazione di estranei e/o amici alle proprie sorti al tavolo verde.

Ma la compravendita di quote può avere risvolti negativi anche agendo nel massimo della buona fede. Ce lo conferma il polverone sollevato in questi giorni dalla decisione di Ethan ‘Rampage’ Yau.

Quando i quotisti mugulano

Giusto ieri il giocatore di origine asiatica ha trionfato al 25.300$ High Roller WPT Championship organizzato al Wynn di Las Vegas, intascando una prima moneta di 894.240$. Il torneo aveva formula re-entry e Yu è arrivato alla vittoria con il secondo ingresso, dopo aver trovato rapidamente l’eliminazione con il primo.

Ma Yu aveva venduto una parte di action della prima entry in un portale online dedicato alla compravendita di quote di tornei di poker. Il secondo bullet, invece, lo ha comprato interamente con le sue finanze perché, ha spiegato su Twitter, non c’era il tempo materiale per vendere quote prima che la registrazione tardiva del torneo chiudesse.

Apriti cielo. I quotisti di Yu hanno iniziato a fare la voce grossa sui social. Su Reddit c’è chi lo ha addirittura definito uno ‘scammer’ (un truffatore, ndr).

“Il mio punto è che lui aveva detto che non si sarebbe registrato senza i quotisti, ma dopo aver perso i soldi dei quotisti non ha avuto problemi a entrare di nuovo nel torneo pagando tutto da solo. Tutto ciò mi sembra patetico e schifoso – è uno dei commenti che si leggono sulla vicenda, a testimonianza di un clima generale per niente tranquillo.

Il rimborso

In risposta a questa pubblicità negativa, ‘Rampage’ ha cinguettato su Twitter la sua decisione di rimborsare chi aveva comprato quote della sua prima entry al torneo:

“Rimborserò completamente tutti coloro che hanno comprato la action del mio primo ingresso”

Il rimborso deciso da ‘Rampage’ è stato etichettato da alcuni colleghi poker pro come un incidente di percorso che si può verificare nella compravendita di quote.

Il primo a esprimersi in tal senso è stato ‘The Toilet’, Faraz Jaka. Ma tra i professionisti c’è anche chi ha contestato aspramente la decisione di ‘Rampage’.

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Le critiche dei colleghi

Dopo i commenti positivi, infatti, è arrivato il momento di quelli negativi da parte di colleghi dal nome altisonante.

“Sento di avere il diritto di dire qualcosa su Rampage. Penso che abbia creato un brutto precedente per vendere la sua azione in futuro – ha scritto Shaun Deeb su Twitter.

“Rampage sta rimborsando i quotisti perché alcuni credevano di avere qualche diritto sulla sua seconda entry (non lo avevano). Questo fatto gli ha messo tanta pressione al punto da spingerlo a dare via soldi che a pieno diritto erano suoi. Fondamentalmente sta pagando dollari per evitare una risposta pubblica negativa – ha invece vergato Doug Polk.

“Sono d’accordo con Doug – ha scritto Johnnie ‘Vibes’ Moreno – questa è la principale ragione per cui ho deciso di non vendere mai la mia azione. Le persone rosicano a perdere soldi e anche se vinci ti puoi trovare ad avere qualche problema di pubbliche relazioni. La decisione di rimborsare di Rampage è sicuramente un gesto carino ma ci saranno ugualmente persone arrabbiate”.

Per voi hanno ragione Polk & Co, ossia ‘Rampage’ ha creato un precedente pericoloso per la compravendita di quote? Ditecelo su Facebook!

Foto di copertina: Danny Maxwell / PokerNews

Giornalista pubblicista dal 2005, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho fatto anche altro, tipo scrivere due libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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