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Faraz Jaka (Courtesy PokerNews)

Faraz Jaka difende la sua allieva, ma si dà un po’ la zappa sui piedi…

Non si spegne il fuoco sulla discussa mano tra Garrett Adelstein e Robbie Jade Lew, che da qualche giorno sta incessantemente facendo discutere tutto il mondo del poker.

Tra gli intervenuti, una menzione particolare la merita Faraz Jaka, per una ragione molto semplice: è lui il coach della ragazza, come si poteva capire dal thermos che lei teneva accanto, al tavolo.

Adelstein vs Lew: la difesa di Faraz Jaka, coach della ragazza

Jaka ha affidato ad alcuni Tweet in sequenza il suo pensiero, che riportiamo di seguito al post originale:

L’imbroglio non fa parte del suo modo di essere

Avendo lavorato con lei nell’arco dell’ultimo anno, dai miei rapporti con Robbie posso concludere che imbrogliare è qualcosa che non fa parte di lei. Ho letto opinioni molto appassionate, sulle quali vorrei dire la mia.

Le sessioni “last minute” prima dello stream

Abbiamo fatto 3 sessioni MTT prima delle WSOP, e due “last minute” prima di questo stream. Robbi gioca solo da circa un anno. Come ogni novellino, ha qualche difficoltà con le terminologie. Di solito ci vuole più tempo, ma lei ha deciso di tuffarsi in questi stream.

La questione del possibile “misread” di Robbie

“Ha controllato le carte prima di chiamare, quindi non può aver visto male”.

Parlando con Robbie, lei mi ha detto che stava controllando solo una carta per vedere se il suo J fosse di fiori. Ha detto che era abbastanza certa che lui stesse bluffando, perché non avrebbe mai shovato una mano forte dal momento che lei non chiamava molto largo.

Il fatto di avere il J di fiori, secondo lei rendeva meno probabile che uscisse una carta a fiori, nel caso in cui lui avesse un draw. Ha pensato di avere J3 e deciso di herocallare con una coppia di 3. Ricordate sempre che lei è ancora in fase di apprendimento su come usare i blocker, su quando e come farlo.

Garrett le chiede se ha una coppia piccola e lei risponde di no. La mia lettura iniziale è che lei abbia confuso “small pair” con “pocket pair”. Credo sia così perché i nuovi giocatori fanno molto spesso questi errori semantici. Parlando con Robbi infatti lei ha confermato che credeva lui intendesse pocket pair.

Il coaching gratuito per HCL

Robbie mi ha detto che sarebbe andata a giocare l’Hustler Casino Live Poker Show, un cash game molto grande per il quale mi ha chiesto di prepararla. Io sono sempre disponibile a supportare tutti i miei studenti nei loro momenti chiave, così le ho offerto di indossare una patch di “jakacoaching.com” e le ho detto che questa sessione di coaching non gliela avrei fatta pagare.

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Non ho mai guardato al suo Hendon Mob, quando le ho chiesto lei mi ha detto che i risultati dal 2015 al 12 agosto 2021 non riguardano lei, ma qualcun’altra di nome Robin, che vive nella zona di Sacramento. Amici di Hendon Mob, per favore provvedete.

Una cosa importante da ricordare è che è davvero molto raro che qualcuno non molto pratico del gioco come Robbie si tuffi dentro a un format di cash game high stakes, giocando in mezzo ai campioni. Normalmente non sono novellini quelli di cui vedi le carte, ma Robbie aveva mezzi e un forte desiderio per farcela e così lo ha fatto.

“Di solito ero io quello che punta gli amatoriali”

Io sono stato il tipo più aggressivo al tavolo per molte volte, e molto spesso ho cercato di entrare nelle teste dei giocatori amatoriali per cercare di indurli a una reazione. Quando non sono certi su come rispondere, lo faranno certamente in modi che non sono GTO. Robbie ha identificato Garrett come un giocatore aggressivo e intimidatorio, come può succedere.

Nessun segnale di atteggiamenti loschi

Per quanto riguarda poi la storia dei potenziali device usati, questa è materia per Hustler Casino, sul quale dovrà investigare per pervenire a una verità. Per quello che ho visto e conosco di questo mondo, il modo in cui Robbi discute delle mani nelle nostre sessioni non mi ha mai dato alcuna impressione di tendenze “losche” o cose di questo genere.”

Faraz Jaka e la difesa che però… gli si rivolta contro

La difesa di Faraz Jaka ha fatto a sua volta il giro del mondo, venendo ri-commentata svariate volte. L’impressione generale è che sia una difesa d’ufficio che non aggiunge moltissimo agli argomenti della ragazza. Piuttosto c’è stato chi ha ironizzato sulle sue qualità come coach.

Ad esempio Cliff “Johnnybax” Josephy ha scherzato sul fatto che non è una sorpresa che lei giochi così, guardando chi è il suo coach. Infatti, quando Jaka parla di se stesso come “uno che ha sempre puntato a mettere in difficoltà i giocatori amatoriali”, Josephy gli ricorda uno spot non proprio onorevole.

Quel push orrendo di 12 anni fa…

Era l’aprile 2010, 21 left al WPT Championship da 25.500$. Jaka aveva 4bettato allin 9 3 preflop contro la povera Heather Sue Mercer, che aveva gli assi e ovviamente le mise tutte dentro, salvo poi soccombere sul board 9 8 3 5 10. Mercer eliminata tra la folla che si era affrettata intorno al tavolo, stupefatta. Tra i presenti c’era anche lo stesso Josephy, che in quella occasione sentenziò “Ecco perché lo chiamano “The Toilet”

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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