Vai al contenuto

Il Main Event WSOP non scula dal 2003

Ryan Riess saprà essere un buon testimonial?E così, il nuovo campione del mondo è lo statunitense Ryan Riess: ci ricorderemo di lui tra qualche anno, sarà un buon testimonial, e soprattutto il mondo del poker se ne accorgerà?

La domanda appare lecita, sebbene sia difficile rispondere, visto che dal successo di Chris Moneymaker - avvenuto ormai dieci anni fa - chiunque abbia vinto il torneo di poker più importante di tutti non sembra aver inciso particolarmente sui destini del gioco, ammesso che fosse davvero possibile.

Da un lato, infatti, tanto gli addetti ai lavori che i professionisti o gli appassionati sperano sempre che eventi mediatici di questo genere - di forte impatto almeno potenzialmente - creino un rinnovato interesse nei confronti di un gioco che sembra non affascinare più come un tempo.

Dall'altro, i giocatori non sempre sembrano essere in grado o interessati a raccogliere questo carico di aspettative: in fondo, semplificando, loro hanno pagato un buy-in per vincere un sacco di soldi, non per fare proselitismo.

Naturalmente questo non vale per i giocatori sponsorizzati, ma anche campioni come Joe Cada o Peter Eastgate - pur giovani, capaci e patchati a dovere - non sembrano aver sortito effetti particolari.

Forse, semplicemente, nel 2003 c'erano fattori che negli anni seguenti sono venuti meno. Ad esempio, banalmente, "Rounders". All'alba del Duemila aveva fatto scoprire un nuovo mondo, fatto sognare più di qualcuno, ed ecco che a breve distanza un uomo davvero qualunque (ma con un nome che migliore non si può) realizza quel sogno senza dar segno di aver nulla di speciale.

Resta il fatto che, negli anni trascorsi, tra tutti coloro che avrebbero potuto vincere il Main Event la sorte ha deciso che si laureassero campioni non certo i giocatori più mediaticamente spendibili.

Jerry Yang, non a caso "the shadow" (ovvero "l'ombra")

Infatti, nel 2006 vinse Jamie Gold anziché ad esempio Allen Cunningham che finì quarto, l'anno seguente si impose l'impalpabile Jerry Yang, nel 2009 avrebbe potuto essere il turno di Phil Ivey e invece in heads-up ci siamo ritrovati Darvin Moon, ed anche in tempi più recenti non è che le cose siano andate troppo meglio.

Pius Heinz se lo ricorda solo Hugo Boss, visto che le vendite del suo modello di felpa bianca schizzarono alle stelle dopo la sua comparsa al tavolo finale, mentre l'eliminazione a ridosso del final table di due donne come Gaelle Baumann ed Elizabeth Hille lo scorso anno è un'occasione persa che chissà quando ricapiterà.

Quest'anno David Benefield doveva compiere un miracolo per arrivare in cima, eppure quanto sarebbe stato bello avere "raptor517" sul tetto del mondo? In ogni caso, accogliamo con curiosità Ryan Riess: chissà che questo 23enne non riesca là dove altri non sembrano neppure averci provato.