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Justin Bonomo ingaggiato da Run It Once, ma è polemica per le sue idee politiche

Mentre in Italia si aprivano i regali sotto l'albero, nel mondo del poker - soprattutto statunitense - infiammava una polemica su toni quasi mai visti. Run It Once, prestigiosa scuola di poker fondata da Phil Galfond, aveva ingaggiato Justin Bonomo tra i suoi elite coach. Ma la scelta ha ricevuto tantissime critiche, la cui eco è arrivata quasi fino a fine anno. Le polemiche non sono ovviamente dovute alla qualità del giocatore, ma alla sua forte esposizione sulla questione israelo-palestinese.

Justin Bonomo, Run It Once, il poker e la politica: il minestrone di fine anno

Quale è la scelta di marketing migliore? Quella qualitativamente indiscutibile o quella che provoca un miliardo di polemiche? Nel caso di Phil Galfond e del suo ingaggio di Justin Bonomo come Elite Coach del suo sito Run It Once, probabilmente le due cose coincidono. Ma riavvolgiamo il nastro per comprendere cosa è successo, in modo che ognuno di voi si possa fare un'idea.

Run In Once è un sito di poker training fondato da Phil Galfond, una piattaforma didattica che annovera al suo interno molti top player come coach. Per l'undicesimo anno di vita del sito, Galfond e i suoi hanno deciso di rilanciare il settore dell'elite coaching, ingaggiando altri super pro come istruttori, ovvero Jeremy Ausmus e Justin Bonomo.

Si tratta di due profili di assoluta rilevanza. Ausmus, 44 anni, ha vinto 6 braccialetti WSOP ed è universalmente riconosciuto come un autentico mostro nei tornei live. Ancora più impressionante sarebbe il colpo di Justin Bonomo, che a 38 anni è sulla breccia da circa 20, oltre ad essere 2° nella All Time Money List con 63 milioni di dollari in vincite lorde da tornei live. Abbiamo usato "sarebbe", proprio perché Bonomo è sempre stato un personaggio piuttosto controverso e, negli ultimi tempi, lo è diventato sempre di più.

Cosa ha fatto "di male" Justin Bonomo

Da sempre di idee marcatamente progressiste, "Zeejustin" si è spesso esposto - soprattutto su Twitter/X - su argomenti etici e di diritti umani. Da quando è riesploso il conflitto israelo-palestinese, però, Bonomo ha aumentato la propria esposizione mediatica, assumendo una posizione estremamente critica nei confronti di Israele, delle sue politiche e della sua gestione del conflitto. Ciò ha causato a Bonomo un fiume di critiche, da parte sia di colleghi che di semplici follower. Ma non finisce qui.

Nella settimana di Natale, quando Phil Galfond ha annunciato l'ingaggio di Justin Bonomo come Elite Coach di Run It Once, si è sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche.

Shaun Deeb e quelli che sono contrari

Tra coloro che si sono opposti, scegliamo l'opinione di Shaun Deeb per rendere l'idea:

"Per la prima volta da molto tempo a questa parte, Phil Galfond ha preso una posizione sbagliata. C'è un confine tra licenziare per violazioni del codice etico e le opinioni politiche. Non mi interessa quanto sia forte Justin Bonomo a poker, a No Limit Hold'em è sicuramente molto migliore di me ma non gli dovrebbe venire concessa una piattaforma su qualsiasi azienda, specialmente se quotata in borsa. Sono scioccato dal fatto che RSI (Rush Street Interactive, ndr) abbia approvato questa mossa, in genere sono molto più smart in questo tipo di occasioni".

Galfond ha replicato a Deeb, puntualizzando che RSI possiede la room di poker online di Run It Once, non il sito di coaching. Galfond si dice peraltro sorpreso da questa opinione, essendo stato generalmente Deeb sempre contro la cosiddetta "cancel culture".

Cosa ha risposto Phil Galfond riguardo alle polemiche su Justin Bonomo

Riportiamo inoltre la puntualizzazione dello stesso Phil Galfond, in risposta al mare di polemiche.

Ttraduzione integrale del post di Phil Galfond

"Molti ci chiedono una spiegazione sul fatto che Justin Bonomo sia stato recentemente annunciato tra i nuovi coach di Run It Once.

Qualche mese fa, dopo tanto lavoro e pianificazione, siamo partiti con la serie più incredibile di ingaggi di coach nella storia di Run It Once. Non vedevo l'ora di mostrare ai nostri membri i nostri nuovi acquisti.

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Mentre pianificavamo il rilancio del nostro programma Elite, è scoppiata la guerra in Medio Oriente, e uno dei nostri più importanti nuovi coach è divenuto estremamente impopolare nella comunità del poker, per via delle sue opinioni sul conflitto.

Abbiamo avuto più discussioni interne su Justin di quanto possa mai ammettere pubblicamente, al punto che era diventato una parte preminente delle nostre riunioni.

Sapevamo che diversi avrebbero reagito male al nostro accordo con lui, e che qualcuno potrebbe persino pensare di boicottare il nostro sito. Sapevamo, infatti, che ciò avrebbe potuto distogliere la pubblica opinione da una notizia altrimenti indubbiamente grandiosa.

Alla fine, ci siamo trovati d'accordo su alcune cose:

  • siamo un sito didattico di poker. Non è il nostro lavoro, né siamo in alcun modo qualificati per esso, di decidere quali visioni politiche siano giuste e quali no.
  • Invece è il nostro lavoro di assumere i migliori giocatori al mondo per dare valore aggiunto ai nostri membri
  • Non abbiamo alcuna intenzione di rescindere contratti alle persone per via delle loro idee politiche.

Dirò soltanto una cosa, sulle idee di Justin. Io credo fermamente che egli non faccia discorsi di odio, o istighi all'odio verso altri, razza o religione, e ciò dovrebbe essere piuttosto evidente per chiunque lo segua.

Al di là di ciò, non commenterò oltre le idee di Justin. Non sono le mie, sono le sue.

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Abbiamo sotto contratto più di 60 poker pro. Non posso dire di essere d'accordo con tutte le loro opinioni.

Ciò che approvo, al contrario, è il loro essere eccellenti nell'insegnare ai nostri membri come vincere ai tavoli da poker.

Se disprezzate uno dei nostri pro al punto da decidere di lasciarci e andare altrove, lo rispetto. Non smetto certo di supportare il diritto di ognuno di scegliere con il proprio portafogli.

Allo stesso modo, sono per il diritto di ognuno a non essere d'accordo. Voglio mettere in chiaro che non sto ignorando nessun vostro singolo commento: è questa la mia risposta ed essi.

Sono estremamente orgoglioso degli sforzi profusi dal mio team per dare ai nostri membri accesso alle più brillanti menti che il gioco abbia espresso.

Abbiamo portato ai nostri membri tre dei primi 5 giocatori nella All Time Money List, 4 se si considerano i nostri vecchi video.

Nessun altro ne ha nemmeno uno tra i migliori 10, e c'è una ragione per questo: non è per niente semplice!

Se qualcuno di voi mi conosce un po', sa che non voglio infastidire nessuno con le mie decisioni, e mi dispiace se in questa occasione ciò accade.

La nostra decisione di tenere Justin, nonostante l'opinione generale della poker community, potrebbe danneggiare il nostro business.

Dall'altra parte, credo che i nostri membri vogliano da noi solo che offriamo loro il miglior prodotto possibile, e non trovo giusto che il nostro staff di coach venga censurato per questioni di idee politiche.

Alla fine dei giochi, la mia responsabilità come imprenditore è nei confronti dei nostri utenti, e credo fermamente che abbiamo fatto la cosa giusta."

Immagine di copertina: Justin Bonomo (repertorio PokerNews)

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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