Della vicenda Ivey-Borgata si è parlato quasi esclusivamente dal punto di vista del dieci volte campione WSOP ma in realtà le persone coinvolte in a questa fumosa vicenda sono diverse. Una di queste è Cheng Yin Sun, la celeberrima partner asiatica di Phil Ivey nelle sue scorribande ai tavoli di baccarat sia del Borgata che del Crockfords di Londra. La giocatrice cinese, rimasta nell'anonimato fino a poco tempo fa, è dovuta uscire allo scoperto in quanto coinvolta anche in un'altra causa molto simile, solo che questa volta è lei a portare in tribunale lo storico Foxwoods Casino and Resort del Connecticut.
Secondo Cheng Yin Sun, il casinò statunitense le deve la bellezza di 2.7 milioni di dollari: 1.148.000$ per vincite al baccarat mai pagate e addirittura 1.600.000$ per un deposito sul suo personale conto gioco presso il casinò che non avrebbe mai riavuto indietro. Ovviamente queste sono le accuse della cinese mentre la versione del Foxwoods è decisamente differente: le vincite non sono state pagate perchè la giocatrice ha barato utilizzando lo stesso identico metodo per cui è accusato di "cheating" anche Phil Ivey, l'ormai famoso edge sorting (riconoscere le carte attraverso dei difetti di fabbricazione sul dorso delle stesse).
Secondo l'avvocato della donna, come riporta il "The Day Connecticut", Cheng Yi Sun avrebbe giocato a baccarat in molti casinò dal 2011 fino allo scorso anno, sempre con partner diversi. Per la sua "tappa" al Borgata, il prescelto fu Phil Ivey e ormai sappiamo tutti come andò a finire: 9.6 milioni di dollari vinti che il casinò rivuole indietro in quanto ottenuti barando. Oltre a questo casinò, la cinese avrebbe fatto razzie in molte altre sale da gioco, utilizzando sempre il metodo dell'edge sorting che è al centro di tutta la vicenda.
Mentre resta da capire perchè il Foxwoods si sia appropriato anche dei fondi della giocatrice sul suo conto personale e non solo delle vincite, non si può fare altro che che attendere una prima sentenza definitiva su uno qualsiasi dei tanti casi che vedono coinvolti i casinò contro Cheng Yi Sun o chiunque altro abbia utilizzato l'edge sorting per vincere ai tavoli: una sentenza favorevole alla giocatrice potrebbe creare un precedente in grado di legittimare questa tecnica come pratica non scorretta. In tal caso, Phil Ivey potrebbe trarre un enorme sospiro di sollievo...