Si tratta di uno dei classici della filmografia mondiale, e nonostante sia una pellicola di oltre trent’anni fa davvero non li dimostra: “la stangata” - grazie allo straordinario duetto di attori formato da Paul Newman e Robert Redford - è un film che non si dimentica, e d’altra parte sette premi Oscar non si vincono per caso.
Come accade spesso in film che non siano stati studiati come vetrina per le carte, il poker occupa in questa pellicola uno spazio se vogliamo marginale, andando tuttavia ad essere protagonista di una delle scene chiave della pellicola.
Il motivo che traina il film, nonostante si tratti di una commedia ambientata nella New York degli anni ’30, è quello della vendetta. Due truffatori da quattro soldi riescono infatti ad ingannare un corriere di un malavitoso, tale Doyle Lonnegan, che per rappresaglia ordina di ucciderli entrambi.
Johnny Hooker - il personaggio interpretato da Redford – riesce tuttavia a salvarsi, e chiede aiuto ad un vecchio artista della truffa e suo grande amico, quell’Henry Gondorff a cui presta il volto Paul Newman.
Studiano così un’elaborata truffa ai danni del boss, che inizia proprio con una rocambolesca partita di poker: i due amici hanno infatti bisogno di denaro per poter tessere la loro tela, e cosa meglio di una sana partita di poker proprio ai danni di Doyle Lonnegan per raccogliere fondi?
Sarà Paul Newman a dimostrarsi abile giocatore e baro all’occorrenza, riuscendo così a sottrarre a Lonnegan ben 15.000 dollari, nient’altro che un anticipo rispetto a quello che sarà capace di sottrargli dopo grazie ad un ingegnosa - quanto ricca di colpi di scena sino alla fine – truffa: una vera e propria stangata!
Nonostante duri due ore, il film scorre piacevolmente, partendo da un’idea tutto sommato semplice ma sviluppandosi in un intreccio complesso che è probabilmente la sua vera forza, assieme a una colonna sonora divenuta ormai un’icona e ad un Paul Newman sontuoso: il fatto che all’interno vi sia una delle partite di poker più celebri della storia del cinema è solo uno dei molti motivi per cui dovreste trascorrere due ore in compagnia de “la stangata”.
“Taci, e non peggiorare la pessima opinione che ho di te”