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Luigi Curcio e un cooler che fa male al WSOP PLO 8-max: nuts vs 2nd nuts e addio sogni di gloria

Siamo alle WSOP, siamo a premio e leghiamo un ottimo board a Pot Limit Omaha, ma scopriamo che l'avversario ha l'unica mano che potrebbe starci davanti. In estrema sintesi è quanto accaduto a Luigi Curcio all'event #26 delle WSOP 2021, un Pot Limit Omaha da 1.000$ di buy-in giocato su tavolo da 8.

Luigi Curcio (foto di repertorio - courtesy of PokerNews)

Nuts contro Second Nuts: l'amarezza di Luigi Curcio

Siamo nel corso del livello numero 16, con 95 giocatori rimasti sugli oltre 1000 iscritti (1069, per la precisione). I blinds sono 3.000/6.000 con bb ante 6.000. Da hi-jack Dylan Weisman apre di pot, a 21.000. Luigi Curcio siede sul bottone con circa 400mila fiches e in mano 8 9 9 10, pertanto decide di chiamare.

Flop

Il flop è a 9 2 , l'original raiser continua nella sua aggressione puntando circa il piatto, stavolta per 42.000.

Turn

Il turn porta un 7 che apre un interessante wrap di scala per il nostro giocatore. Weisman punta ancora, stavolta 85mila. Luigi ha in totale 345mila e decide di metterle tutte dentro.  L'avversario chiama e allo showdown mostra a a 5 6 .

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River

Weisman ha al momento il nuts, Curcio il second nuts a cui si aggiunge il già citato wrap. Purtroppo per lui il river è un 10 e il piatto parte in direzione del suo avversario, estromettendo l'italiano dal torneo.

"Ho pensato di limitarmi a chiamare turn e probabilmente con uno stack più deep lo avrei fatto. Così lo shove mi è sembrato la mossa più corretta, peccato perché sarei andato in top 5." Questo è l'amaro quanto sintetico commento rilasciatoci da Luigi Curcio, per una mano che effettivamente non poteva andare in maniera diversa, con questa profondità di stack. Troppe le carte che Luigi non vorrebbe vedere al river, o che freezerebbero l'azione.

La foto del board fatale a Luigi Curcio, scattata dallo stesso giocatore
La foto del board fatale a Luigi Curcio, scattata dallo stesso giocatore

La dura legge del PLO

Sembra persino banale dirlo, ma passare indenni da cooler come questo - e farlo almeno 2-3 volte nell'arco di uno stesso evento - è molto spesso fondamentale per arrivare in fondo, nei tornei di poker. Lo è ancora di più in un torneo di Pot Limit Omaha e per giunta giocato su tavolo da 8, poiché in questa situazione la possibilità di ritrovarsi "nuts vs 2nd nuts" o cooler simili è sensibilmente più alta, rispetto a contesti in cui le carte distribuite sono molte meno.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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