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Matt Berkey

Abbiamo flame e sfida dell’anno: Nik Airball provoca Matt Berkey

Un inizio dell’anno così movimentato non lo vedevamo da parecchio tempo, merito del live che ha ripreso quota e di tutta una serie di giocatori che non sono disposti a giocare e basta, ma hanno tutta l’intenzione di spararsi addosso epiteti tra i meno gentili.

Parliamo di gente come Nik Airball, Garrett Adelstein, Matt Berkey e Doug Polk, tutti impegnati, chi per un motivo, chi per l’altro, a ingaggiare più di una schermaglia dialettica che sta facendo letteralmente impazzire i seguaci dell’uno e dell’altro sui loro social.

Il podcast di Polk

Vi ricorderete del podcast di Doug Polk, uno dei più infuocati degli ultimi anni, quando Garrett Adelestein aveva proferito parole non proprio carine nei confronti di Nik Airball, a sua volta chiamato da Doug per mettere in chiaro la sua posizione.

Quell’episodio del podcast si è però spostato ben presto in un flame potenziale di Nik contro Matt Berkey, quest’ultimo sfidato a più riprese a una partita in heads up con regole da stabilire.

Da quell’eccezionale comunicatore che è Polk, la palla al balzo è stata catturata con un giudizio piuttosto netto sulla scuola di poker di Berkey, definita senza mezzi termini come “not a real deal”, una frase che non deve essere stata molto apprezzata da Berkey il quale, dopo un primo momento di silenzio, chiamato in causa su Twitter, è intervenuto dopo l’ennesima provocazione di Nik Airball, dicendosi disponibile a mettere in piedi la sfida contro Nik stesso.

Le regole della sfida

A questo punto sembrava fatta, ma il difficile raggiungimento di un accordo tra i due ha toccato livelli altissimi quando è stato chiamato a sciogliere i vari nodi del deal Phil Galfond, uomo apprezzato a tutto tondo dalla comunità pokeristica internazionale.

I termini concordati sono stati i seguenti:

  • la partita durerà un totale di 100 ore
  • verrà giocata dal vivo
  • Non esiste un Buy In massimo, ma si potrà entrare con una posta minima pari a $100.000
  • Bui $200/$400
  • Ogni sessione sarà di 6 ore e mezzo
  • Ci saranno almeno tre sessioni a settimana
  • Penalità di $10.000 per ogni assenza non concordata
  • Possibilità di lasciare la partita in caso di perdita superiore al milione di dollari

La richiesta di Polk

Sembrava che tutto stesse prendendo una piega positiva, ma quello squalo di Doug Polk ha sentito un certo odore di pane fresco e ha avanzato la proposta di aggiungere di tasca propria un premio ulteriore di $100.000 qualora la sfida si fosse disputata nei locali della sua poker room, con tanto di telecamere e streaming.

Berkey ha visto qualcosa di torbido in questa proposta, mentre Nik Airball è stato entusiasta.

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I fan delle due parti hanno visto nel rifiuto di Berkey l’ennesimo tentativo atto a scappare a gambe levate, mentre quelli dalla parte di Matt hanno sostenuto che un ambiente live streaming avrebbe decisamente favorito Nik Airball in virtù della sua maggiore predisposizione a vestire i panni dello One Man Show e del provocatore aizzato dal proprio pubblico.

Polk si è sentito in diritto di avanzare questa proposta alla luce delle prime avvisaglie che sono nate dal suo podcast, che gli hanno probabilmente fatto pensare di avere tra le mani una specie di gallina dalle uova d’oro.

Dall’altra parte Matt Berkey può ragionevolmente pensare che 100 ore di filmati sul suo modo di giocare, lo possano penalizzare in futuro contro gli stessi protagonisti della vicenda, ma anche dei suoi avversari nelle partite high stakes di tutto il mondo.

La verità è che entrambi provano a tirare l’acqua verso il proprio mulino, perché è abbastanza palese che un ambiente chiuso possa far tiltare Nik Airball impossibilitato a sfogare la sua esuberanza di fronte a un pubblico live.

Per adesso la situazione si è fermata, ma a breve avremo nuovi aggiornamenti.

homepage: Matt Berkey (photo courtesy of Poker Central)

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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