Non sarà come la storia di Chris Moneymaker, campione del mondo di poker con 37 dollari, ma la storia di Mike Shariati è di quelle che sicuramente riconciliano col poker e ci fanno capire, una volta di più, quanto impegno, dedizione, passione e mindset contino più che la semplice fortuna.
L’anno scorso, di questi tempi, Mike Shariati non era diverso dalla maggior parte di noi. Era un semplice appassionato di poker, che partecipava ai tornei low stake del Commerce, del Bike o dell’Hawaiian Gardens di Los Angeles.
Un anno dopo, eccolo portarsi a casa il titolo di WPT Player of the Year, dopo che l’unica giocatrice che avrebbe potuto sopravanzarlo, Cate Hall, è stata eliminata al 9° posto al Seminole Hard Rock Poker Showdown.
Un trionfo, questo, che spingerà Mike Shariati verso vette che probabilmente neppure lui si sognava di raggiungere, 365 giorni fa. Oltre ad aver iscritto il suo nome nel club dei migliori giocatori del World Poker Tour, insieme con giocatori del calibro di Daniel Negreanu e Bertrand ‘ElkY’ Grospellier, il titolo di Player of the Year ha concesso all’americano parecchi benefit.
Un orologio Hublot esclusivo, il trofeto del WPT POY e soprattutto hotel e spese di trasporto pagate per tutti i Main Event della prossima stagione del World Poker Tour. Niente male, insomma.
Mike Shariati uno di noi
Tutto è cominciato dai tornei low buy-in, dicevamo. L’incredibile corsa di Mike Shariati è iniziata con il Mega Millions da 130 dollari organizzato l’anno scorso al Bicycle, che lo statunitense ha vinto intascando ben 275.000 dollari.
“L’anno scorso al Mega Millions c’erano più di 4.500 giocatori”, ricorda Shariati. “Ci sono voluti dieci giorni, ma arrivai al tavolo finale. In heads-up ero sotto 6 a 1, ma ho recuperato e ho vinto, cosa che mi ha dato tantissima fiducia in me stesso”.
Non si trattava di un evento WPT, ma quella vittoria ha permesso a Mike Shariati di costruirsi un bankroll con cui giocare. Da lì in avanti ha vinto un satellite per il Main Event WSOP (anche se non è andato a premio, poi) e ad agosto un altro exploit: dopo aver conquistato il ticket per il WPT Legends of Poker, battendo Freddy Deeb in heads-up si è portato a casa il torneo e il conseguente primo premio da 675.942 dollari.
Mai fare il passo più lungo della gamba
Molti, dopo due risultati da quasi 1 milione di dollari in totale, avrebbero cominciato a sentirsi arrivati, a giocare tornei dai buy-in più importanti. Non Mike Shariati. L’americano è tornato a giocare i tornei low stake, prima del WPT L.A. Poker Classic.
Nonostante avrebbe potuto, Shariati non se l’è comunque sentita di pagare i 10.000 dollari di buy-in per giocare: “Quello stesso giorno è partito anche un satellite, l’ultimo. Il Main Event partiva alle 12 e il satellite cominciava alle 5. Alle 12.30 ero qualificato. Sono arrivato al Day 2 con 30.000 chip, meno dell’average, e ad un certo punto avevo solo due chip, una da 1.000 e una da 5.000. Alla fine arrivai 2°”.
Arrivarono così altri 656.540 dollari e la vetta del WPT Player of the Year. A Mike Shariati è bastato poi un 21° posto al Seminole Hard Rock Poker Showdown per laurearsi giocatore dell’anno al World Poker Tour.
“Avevo diversi giocatori alle mie calcagna, ma sono stato fortunato abbastanza a vincere il titolo di giocatore dell’anno. Io sono un biochimico: ho anche inventato un dispositivo medico in cui ho investito tanto tempo, per registrarne il brevetto. Ci vorranno ancora 6-7 mesi: spero vada tutto bene e che sia un successo”.
Il quarantaduenne Mike Shariati rimane, nonostante il successo, con i piedi ben ancorati per terra: “Non credo che mi ricapiterà mai più un anno come questo, ma sono grato che mi sia capitato tutto ciò”.