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Sacchi...2! Il romano si regala un Natale da 73k, è runner up al Pirates Poker Treasure Christmas Mystery Bounty

Il poker live si congeda, prima delle festività natalizie, con il Pirates Poker Treasure Christmas Mystery Bounty, torneo da 480€ di buy-in che si è concluso ieri con il successo del rumeno Stefan Drusca, ma il nostro Daniele Sacchi è andato vicinissimo al trionfo.

Pirates Poker Treasure Christmas Mystery Bounty: Sacchi fa e disfa, ma è comunque un gran secondo

Il rumeno Drusca è riuscito nell'impresa di fare un cosiddetto coast to coast, ovvero essere chipleader dei 28 che si qualificavano al final day e poi vincere effettivamente il torneo, che va in archivio con 1.531 iscritti per un buy-in da 480€ (330€+150€ destinati al pool delle taglie misteriose) e 1.000.000€ garantito a montepremi. Se aggiungiamo anche il top bounty da 30.000€ sempre incassato dal rumeno, si intuisce quanto questa vigilia natalizia sia diventata qualcosa di memorabile per lui.

Anche per Daniele Sacchi c'è comunque da festeggiare. Il romano si era qualificato al day 2 con meno di 500mila fiches, mentre al day 3 partiva sotto average a circa 2 milioni ed è riuscito comunque a scalare posizioni su posizioni, qualificandosi per il final table dove eliminava Politowski e Aananouch rispettivamente al quinto e quarto posto. In precedenza, Lulei Hu era uscito al settimo posto con A8 vs KK di Politowski, centrando un flush draw al flop che però non si concretizzava su turn e river.

Sacchi invece prosegue la sua corsa, che giunge fino all'heads up dove giunge con esattamente la metà delle fiches rispetto allo scatenato Drusca, 60 milioni contro circa 31.

Sacchi trova il raddoppio subito alla prima mano. Su blinds 400.000/800.000/800.000, Drusca apre a 1.600.000 con a 5 , Daniele lo 3-betta a 6 milioni con a 10, Drusca lo mette ai resti e il romano chiama. Il board k 8 k 3 7 lo manda incredibilmente in testa. Drusca si rifà subito sotto chiudendo una scala con 3-6 su 5-4-J-7-5, facendosi pagare da Sacchi con 3-7, ma il disastro avviene nella mano seguente.

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Il bluff fatale

Drusca apre da bottone/small blind a 1,9 milioni con k 8 , Sacchi 3-betta a 6,6 milioni con q 9 e il rumeno chiama.
Poi, su flop 2 k 4 l'italiano continua per 4,2 milioni, chiamato da Drusca. Copione che si ripete sul turn 10, sul quale Daniele alza la posta a 8,4 milioni su piatto da circa 22 milioni e il rivale si limita nuovamente al call.
Il river è un 3 che apparentemente non cambia nulla. Infatti, Sacchi prosegue nella sua strategia bet-bet-bet e va allin. Drusca non ci pensa nemmeno troppo e dichiara call, tornando nettamente in testa a 72,4 milioni, mentre Sacchi scende sotto i 20.

Epilogo e trionfo per Stefan Drusca

Sceso a 7 milioni circa, Sacchi trova prima il raddoppio, poi si arriva alla mano decisiva: 44 per lui, KQ per Drusca ma il board 6-9-8-8-6 è crudele perché counterfeita (annulla) la mano dell'italiano, consegnando il successo a Stefan Drusca.

Stefan Drusca (courtesy King's Resort)
POSIZIONE FINALEGIOCATORENAZIONEPREMIO
1Stefan Alexandru DruscaRomania€128.000
2Daniele SacchiItaly€73.000
3Helmut PhungGermany€52.000
4Youssef AananouchFrance€37.000
5Szymon Patryk PolitowskiPoland€29.700
6DONGIOVANNI CABelgium€23.500
7Lulei HuItaly€18.400
8Deep Kandra SinghAustria€14.000
9Victor Guillaume Al PahonSwitzerland€9.900
10Giovanni BastaItaly€7.900

Immagine di copertina: Daniele Sacchi (repertorio Jules Pochy & RHL)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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