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PokerStars esclude dai live (EPT) i bannati dell’online e tratta per una blacklist globale

Lotta ai truffatori e a chi ha commesso reati e irregolarità gravi ai tavoli virtuali. Pugno duro da parte di PokerStars nei confronti di chi è già bannato online: non potrà partecipare neanche agli eventi live, per esempio all’EPT Barcellona in programma dal 9 agosto.

Ma l’iniziativa potrebbe avere una portata ben più incisiva: alcuni rumors autorevoli giunti dagli Stati Uniti, non escludono un futuro accordo tra PokerStars e GGPoker, per rendere questa black list applicabile a tutti i circuiti mondiali, anche quelli sponsorizzati dalla room asiatica come le World Series of Poker, il World Poker Tour e le Triton Poker.

In realtà PokerStars aveva già adottato anni fa una linea molto simile ma si trattava di una regola “ufficiosa”: i giocatori bannati non erano graditi nei principali eventi dal vivo. Si trattava di una regola non formale perché la questione legale era (ed è sempre) delicata a seconda della giurisdizione e dalle leggi locali dei casinò che ospitano le manifestazioni dal vivo.

PokerStars: allo studio misure più efficaci contro i bannati dell’online

La prima poker room mondiale ha però annunciato un cambio di marcia: tutto è allo studio dei legali per rendere questa blacklist effettiva anche nei giochi live.

E’ una risposta forte ai recenti scandali che sono emersi negli high stakes su GGPoker, con parecchio marcio che era emerso tra alcuni dei players più famosi del pianeta.

La black list sarà valida per i circuiti targati PokerStars come l’European Poker Tour, il PokerStars Players Championship, l’Asia-Pacific Poker Tour, il Brazilian Series of Poker e tutti i tour regionali in Gran Bretagna, Francia, Spagna e est Europa (come l’Eureka PT).

Inoltre la room è proprietaria dell’ Hippodrome nel centro di London e gestisce la room Okada a Manila. Anche in queste location non sarà possibile giocare per i bannati dell’online.

PokerStars: la posizione ufficiale sull’integrità dei giochi

A spiegare il cambio di policy di PokerStars è stato Francis Lincoln, Head of Game Integrity, sul blog di PokerStars:

” In passato, ad alcuni giocatori che erano stati esclusi per la loro attività online veniva detto che non erano più i benvenuti a giocare ai nostri eventi dal vivo. Tuttavia, abbiamo deciso che la nostra policy non era completa e stiamo attualmente esaminando più a fondo la materia”.

Tutto è nelle mani dei legali di Flutter, la proprietaria della room dell’Isola di Man.

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“Stiamo lavorando per garantire che qualsiasi giocatore escluso da PokerStars per motivi di integrità del gioco non sia il benvenuto a nessuno dei nostri eventi live”.

Non è escluso che PokerStars raggiunga un accordo anche con GGPoker e altre poker rooms (vedi Partypoker) per estendere questi ban a 360 gradi.

La recente iniziativa proprio della room rivale, lascia intendere che c’è ampio spazio di manovra per colpire i truffatori, magari con una sacra alleanza tra i principali operatori del live e dell’online.

Nasce il Poker Integrity Council

GGPoker e WSOP hanno annunciato la costituzione del Poker Integrity Council (formato da Jason Koon, Andrew Lichtenberger, Seth Daniels, Fedor Holz e Nick Petrangelo) che potrebbe essere presto frequentato anche da altri professionisti legati a PokerStars (secondo le ultime indiscrezioni), per creare un organo super partes che vigili su tutti i circuiti più importanti: EPT, WSOP, Triton, WPT. Un collegio di arbitri internazionali.

All’orizzonte nuove collaborazioni: arriverà una blacklist globale?

Non lo esclude Scott Goodall, direttore commerciale di PokerStars: “Siamo aperti a lavorare con altri operatori live ove possibile. E siamo pronti a collaborare con i nostri testimonial e ambasciatori per stabilire degli standard di settore sulla sicurezza”.

“Il nostro obiettivo finale è dissuadere coloro che non hanno a cuore il puro amore per il nostro gioco a sedersi accanto a coloro che ce l’hanno. Il target finale è creare un ambiente che renda impossibile l’esistenza dei malintenzionati. PokerStars è sempre stato il punto di riferimento per garantire un gioco equo e sicuro e continueremo a mantenere il livello il più alto possibile”.

Sarebbe importante un’alleanza strategica e una collaborazione effettiva sul campo delle principali poker rooms online per stroncare definitivamente coloro che continuano a mettere in atto truffe ai tavoli online.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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