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I regular high roller ad Assopoker: “Shot Clock? E’ il futuro del poker!”

dell’inviato Stefano Atzei

Se n’è parlato tanto e se ne continuerà a parlare. Lo shot clock, diventato ormai una consuetudine per gli abitué degli high roller, non trova gran consenso tra gli amatori. C’è chi preferisce studiare a fondo l’avversario prima di fare una scelta, nonostante il minor numero di mani giocate, a parità di tempo, costituisca uno svantaggio enorme a livello tecnico.

Insomma, chi viene dall’online non fa alcuna fatica ad abituarsi, discorso diverso per chi ha conosciuto il poker sempre e solo in formato live. L’ipotesi che venga introdotto anche nei tornei dal buy-in inferiore non sembra così lontana, anche se al momento a tastarne con mano gli effetti sono solamente pochi eletti.

Nel corso della pausa del €10.000 high roller del PSC Praga, nel quale Liwei Sun ha centrato il final table, abbiamo chiesto ad alcuni volti noti di darci il loro punto di vista sullo shot clock. Ecco quali sono le loro impressioni a riguardo:

Sylvain Loosli

“Oramai abbiamo l’abitudine a giocare con lo shot clock nella maggior parte dei tornei high roller, penso che in generale sia una cosa buona dato che si eliminano degli inutili sprechi di tempo, non è necessariamente da applicare su tutti i tornei, dato che gli amatori non sempre riescono a decidere al meglio in così poco tempo, ma per gli high roller è una soluzione ideale”.

Davidi Kitai

“Io ho l’abitudine di tankare parecchio ma mi sto adattando. In fondo mi piace tanto lo shot clock, si comincia a ragionare dal preflop in modo da ottimizzare i 30 secondi a disposizione. Si inizia a pensare all’azione in anticipo prevedendo tutte le possibili situazioni e ciò ti costringe a stare sempre sul pezzo ed evitare distrazioni. L’unica modifica che aggiungerei sarebbe un time bank extra da 5 minuti utilizzabile soltanto al river e per una singola mano a torneo”.

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Davidi Kitai

Timothy Adams

“Penso siano ottimi, il gioco più snello, si giocano più mani nell’arco di un’ora, è solo una questione di abitudine in fondo, lo usiamo da circa un anno e mezzo e penso sia il futuro del poker. Extra time bank? No non mi sembra necessario, se proprio dovessimo aggiungerne uno lo farei da 3 minuti, riservato esclusivamente a chi raggiunge il final table”.

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Will Kassouf

Se sei un buon giocatore devi saperti adattare a qualsiasi circostanza, quindi non c’è nulla di profondamente sbagliato in questa scelta. E’ l’unico modo per velocizzare il gioco e se ne sentiva il bisogno, nonostante io sia un amante dello speech-play e mi piaccia particolarmente prendere il mio tempo…Se lo shot clock stravolge il mio modo di giocare? No, le mie decisioni al tavolo sono le stesse, viene a mancare soltanto un po di spettacolo e forse perdo un pizzico di edge, ma d’altronde ora si gioca così: ben venga lo shot clock!”.

Will Kassouf

Ben Heath

“Raramente mi capita di prendere tanto tempo per decidere il da farsi in uno spot, quindi personalmente è una piacevole innovazione. Il gioco ne risente positivamente soprattutto perché si ha la possibilità di giocare più mani… Il mio feedback è assolutamente positivo!”.

Sam Greenwood

“E’ da tanto tempo che gioco con lo shot clock e sono tra i più esperti in materia, di conseguenza mi sono adeguato piuttosto bene ora. Non nascondo che mi farebbe piacere avere qualche secondo in più a disposizione per decidere, ma in fondo è solo questione di abitudine!”.

Sam Greenwood
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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