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"The Social Experiment" - il torneo senza telefoni, cuffie e occhiali da sole si farà: ecco dove

Ne avevamo parlato il mese scorso, dopo che un acceso dibattito si era già scatenato su Twitter. Adesso "The Social Experiment" è una realtà, che il suo ideatore Matt Savage ha programmato per il 29 aprile prossimo a Los Angeles.

La location sarà ovviamente il Commerce Casino, dove l'executive director del WPT è qualcosa più che semplice direttore di torneo. Buy-in da 350 dollari e 100.000$ garantiti a montepremi, ma le info più importanti sono ben altre: sarà infatti vietato l'uso di telefonini, tablet, occhiali da sole e felpe con cappuccio (indossato) in tutta l'area del torneo.

Ecco la struttura del rivoluzionario evento:

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Come vedete, c'è ovviamente una robusta dose di ironia ad accompagnare l'evento che comunque annuncia rigore nel rispetto delle regole: per ogni violazione le penalità partono da un minimo di 3 mani (quando la registrazione ancora è in corso) o un giro (a registrazione conclusa).

Lo scopo è quello annunciato: favorire l'interazione sociale "vera" tra i giocatori, non mediata da strumenti elettronici o impedita da accessori come occhiali da sole, cappucci e cuffie.

Le reazioni dei giocatori continuano a essere molte e contrastanti, mentre qualche tempo fa raccontavamo cosa pensavano in proposito Max Pescatori, Dario Sammartino e Carlo Savinelli. Fra gli altri, il giovane Dzmitri Urbanovich si segnala per una domanda interessante, ovvero se sia permesso leggere libri cartacei al tavolo: la risposta di Savage

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Come ha precisato in seguito lo stesso Savage, sarà possibile in ogni momento usare il proprio telefono per mandare messaggi, chiamare o controllare i social, ma sempre al di fuori dell'area di torneo.

Sarà un evento unico e non potrebbe essere altrimenti: un momento per divertirsi giocando a poker e magari riflettere su quanto siamo tutti un po' troppo schiavi della tecnologia.

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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